In crescita la “fuga” all’estero di pensionati. Ma i numeri sono ancora contenuti
Nel 2022, il numero di pensionati che si sono spostati all’estero è cresciuto dell’11% rispetto all’anno precedente, avvicinandosi ai livelli pre-covid.
di Patronato ACLI Svizzera Ufficio comunicazione e stampa / 26 luglio 2024
In Italia, in questo periodo, si parla molto della “fuga” all’estero dei pensionati, che avrebbero lasciato lo Stivale per stabilirsi in Paesi dove il costo della vita è inferiore e dove magari possono beneficiare di vantaggi fiscali.
In termini assoluti, i numeri sono in realtà ancora molto bassi, ma le percentuali di crescita stanno suscitando l’interesse degli addetti ai lavori: nel 2022, il numero di pensionati che si sono spostati all’estero è cresciuto dell’11% rispetto all’anno precedente, avvicinandosi ai livelli pre-covid.
Destinazioni preferite sono i Paesi vicini, per lo più dell’Europa del Sud (Spagna, Portogallo), del Sud-Est (Romania, Bulgaria) e dell’altra sponda del mediterraneo (Tunisia). Paesi che hanno il vantaggio di essere più economici dal punto di vista del costo della vita e abbastanza vicini per poter rientrare velocemente, all’occorrenza.
In realtà, come dicevamo, i numeri sono ancora molto contenuti. Sono 350mila su 17,7milioni (poco più del 2,5%) i pensionati che vivono all’estero. E di questi la stragrande maggioranza vive in paesi di immigrazione italiana storica, come la Svizzera, che non offrono particolari vantaggi, né fiscali, né di costo della vita.
Questo fenomeno è stato ben descritto dalla dottoressa Susanna Thomas, della direzione centrale dell’INPS, intervenuta al convegno organizzato dal Patronato ACLI e dalla Federazione Acli Internazionali a Trento, lo scorso maggio, dedicato al Volontariato al servizio delle comunità italiane in Europa. La quale spiegava come le dinamiche che spingono i pensionati a restare o a trasferirsi all’estero sono soprattutto legate alla famiglia, ai figli ed ai nipoti, piuttosto che a calcoli d’interesse economico.
L’analisi della dott.ssa Thomas viene riscontrata e confermata quotidianamente in tutti gli uffici del Patronato ACLI in Svizzera. Il progetto di vita più comune tra i nostri assistiti che, dall’Italia, hanno deciso di trasferirsi qui per lavoro, negli anni ‘60, ‘70 e ‘80, prevedeva il ritorno in Italia al momento del pensionamento, se non prima, in una casa di proprietà, costruita od acquistata al paese d’origine, coi propri risparmi.
Ma quando ad un certo punto i figli hanno messo su famiglia e sono nati i nipotini, le priorità sono cambiate e quelle case, costruite con tanti sacrifici, sono rimaste vuote al paese. Perché Casa è là dove ci sono gli affetti ed il baricentro degli affetti si era oramai spostato in Svizzera. Ragioni, queste, largamente slegate da calcoli d’interesse economico: dal costo della vita, dal costo della Sanità (che in Italia non è oggetto di contribuzione separata), dal regime fiscale, ecc.
Il regime fiscale è talmente poco rilevante nelle preoccupazioni delle e dei nostri assistiti che molto spesso riscontriamo che i pensionati italiani in Svizzera pagano due volte le tasse sull’importo della loro pensione INPS: l’IRPEF in Italia, trattenuta alla fonte, e le imposte sui redditi in Svizzera.
Prendiamo quindi l’occasione per ricordare che, salvo pochi casi (come, per esempio, le pensioni dei dipendenti pubblici), chi ha la residenza fiscale in Svizzera e vive fuori dall'Italia per più di sei mesi (180 giorni) all’anno (se cittadino italiano è necessario che sia iscritto all’AIRE) può domandare la detassazione in Italia della propria pensione.
Le domande di detassazione possono essere inviate all’INPS, direttamente o per il tramite dei Patronati, a partire dal mese di luglio (ovvero dopo che siano trascorsi i primi sei mesi dell’anno). Appurato il diritto, l’INPS rimborserà l’IRPEF trattenuta per le mensilità dell’anno in corso. Il rimborso relativo ad eventuali annate precedenti andrà richiesto invece direttamente all’Agenzia delle Entrate.
Per maggiori informazioni, rivolgersi all’ufficio del Patronato ACLI più vicino.