I quattro referendum popolari che si terranno in Svizzera il 24 novembre

I cittadini elvetici si esprimeranno su autostrade, diritto di locazione, sublocazione e finanziamento delle prestazioni sanitarie.

Di Redazione 16 luglio 2024

 

Il 24 novembre il popolo svizzero tornerà alle urne per votare su quattro questioni federali. All’ordine del giorno ci saranno l’ampliamento delle autostrade, il diritto di locazione e il finanziamento uniforme dei servizi di assistenza.

In collaborazione con varie altre organizzazioni, l’Associazione traffico e ambiente (ATA) ha presentato un referendum contro i piani di ampliamento delle autostrade del Consiglio federale e del Parlamento, ritenuto “eccessivo, obsoleto e troppo costoso”.

Sono stati approvati sei progetti. Uno riguarda la tratta Le Vengeron (GE) - Coppet (VD) - Nyon (VD), dove l’autostrada dovrebbe essere trasformata da due a tre corsie, per una distanza di circa 19 km. Le altre iniziative sono legate all’aumento di corsie dei tratti Wankdorf-Schönbühl (BE) e Schönbühl-Kirchberg (BE). Il finanziamento sarebbe utilizzato anche per raddoppiare la lunghezza dei tunnel Rosenberg (SG), Reno (BS/BL) e Fäsenstaub (SH).

L’associazione romanda degli inquilini Asloca ha lanciato un referendum contro la riforma del diritto di locazione, un ambito in cui il Parlamento ha approvato due iniziative. Il primo mira a prevenire il subaffitto abusivo. In futuro, l’inquilino dovrà dare il proprio consenso per iscritto e potrà rifiutare il subaffitto se questo si protrae per più di due anni o se presenta gravi inconvenienti a suo carico.

L’altro progetto mira a semplificare la risoluzione dei contratti di locazione per esigenze personali. Attualmente è possibile che un proprietario debba aspettare diversi anni prima di poter utilizzare la sua proprietà, ha sostenuto la maggioranza borghese. La sinistra e il Consiglio federale si sono opposti.

Il Sindacato svizzero dei servizi pubblici (VPOD) ha presentato l’ultimo referendum sulla proposta di finanziamento uniforme dei trattamenti sanitari per le cure ambulatoriali, ospedaliere e a lungo termine. Secondo il VPOD, la riforma rappresenta un “pericolo molto reale” per il sistema sanitario pubblico, conferendo un potere eccessivo agli assicuratori sanitari.

Attualmente, i Cantoni forniscono almeno il 55% dei finanziamenti per i servizi ospedalieri, mentre il resto è a carico degli assicuratori sanitari, ovvero di coloro che pagano i premi.

Nel contesto ambulatoriale, dove l’assistenza è più economica di quella ospedaliera, il 100% dei servizi è coperto dall’assicurazione sanitaria obbligatoria. La tendenza, dunque, è aumentare le cure ambulatoriali, il che, però, fa ricadere i costi sugli assicuratori.

In base alla recente riforma approvata dal Parlamento, dopo 14 anni di lavori, i Cantoni dovranno pagare il 26,9%. Il restante 73,1% sarà finanziato dagli assicuratori, indipendentemente dal fornitore e dal luogo di erogazione dei servizi.

 
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