SRG SSR On the road to Basel, la Svizzera unita nella musica
Uno showcase capace di promuovere la coesione nazionale e raggiungere nuove fasce di pubblico.
Di Marco Ambrosino responsabile contenuti editoriali SSR.CORSI 24 marzo 2025
Tra gli obiettivi della nuova linea editoriale della SSR Svizzera italiana CORSI c’è l’acquisizione di nuove fasce di pubblico, ovvero l’idea di riuscire a proporre delle attività che attirino una tipologia di spettatori che normalmente non partecipano alle nostre attività. Questo obiettivo si è indubbiamente verificato durante il nostro primo evento del 2025, pensato appositamente per attirare un pubblico nuovo – leggasi giovane ma non unicamente – ma anche per promuovere la coesione nazionale e la collaborazione tra le società regionali della SSR ed è proprio questo evento l’oggetto del presente contributo.
Un tour per promuovere i giovani artisti svizzeri e la coesione nazionale
Da qualche mese è ormai noto che la finale del prossimo Eurovision Song Contest si terrà a Basilea, per merito soprattutto della vittoria dell’artista biennese Nemo, che un anno fa si impose con il brano «The Code» alla kermesse internazionale che si svolgeva a Malmö. Su idea della SSR.CORSI si è deciso di sfruttare questa grande vetrina che vede la SRG SSR impegnata quale organizzatrice della trasmissione a carattere musicale più diffusa a livello internazionale, proponendo un tour che toccasse tutte le regioni linguistiche della Svizzera. L’idea si è concretizzata, trovando il sostegno e l’appoggio del Segretariato centrale e la collaborazione delle altre società regionali della SSR. Scopo di questa tournée è proprio quello di sottolineare l’importante lavoro svolto da parte del servizio pubblico negli anni per seguire tutte le tappe della kermesse e del suo operato nel promuovere la musica svizzera e gli artisti di casa nostra.
La prima tappa allo Studio Foce di Lugano
La prima tappa di questo importante tour si è recentemente svolta a Lugano, presso lo Studio Foce, e ha visto la partecipazione di quasi trecento persone tra soci, nuovi interessati all’operato della SSR.CORSI, amanti della kermesse e sostenitori degli artisti presenti sul palco: un panorama di spettatori sicuramente eterogeneo che ha coinvolto tutte le generazioni. La serata, strutturata come uno showcase, è stata condotta da Ellis Cavallini e Fabrizio Casati, animatori RSI, e ha visto l’alternarsi di numerosi filmati provenienti dagli archivi delle reti SSR a esibizioni sul palco di cantanti della Svizzera italiana e da altri angoli della Svizzera.
Protagonisti della serata sono stati sicuramente i due ultimi rappresentanti della Svizzera italiana all’Eurovision Song Contest, ovvero i Sinplus – duo composto da Ivan e Gabriel Broggini – e Sebalter, che hanno rappresentato il nostro Paese rispettivamente nel 2012 a Baku e nel 2014 a Copenaghen. Oltre alla loro esecuzione musicale sul palco, c’è stata la possibilità di rievocare le emozioni di quelle esibizioni, tramite il loro racconto personale e il supporto dei video d’archivio di quelle due edizioni, che hanno cambiato in modo significativo le loro carriere di musicisti.
Non meno interessante è stata però la prima parte della serata, che ha visto esibirsi sul palco tre artisti emergenti, rappresentati di tre regioni linguistiche diverse. Per la Svizzera italiana c’era il duo Looppoli – composto da Valentina Londino e Mattia Mantello – che hanno proposto due medley legati alla «storia» della kermesse con brani portati a concorso dalla Svizzera e dall’Italia negli anni; per la Svizzera francese si è esibita invece la giovane artista Giulia Dabalà che con uno stile molto moderno ha portato sul palco due nuovi brani di sua produzione in lingua inglese, mentre Mattiu Defuns ha rappresentato la lingua romancia con due brani, accompagnandosi con la chitarra. Anche con l’artista grigionese non è mancato un significativo legame con la kermesse, dato che il suo primo brano «Viver senza tei» era già stato portato all’Eurovision Song Contest del 1989 dal gruppo Furbaz, in cui militava anche suo padre, Gion Defuns.
Una bella iniziativa per rilanciare il ruolo della Svizzera nell’Eurovision Song Contest
Durante la serata c’è stato modo anche di rivivere alcuni momenti in cui la Svizzera ha giocato un ruolo da protagonista nella kermesse internazionale. Il primo – che forse in pochi conoscono – è il fatto che fu la Svizzera la prima nazione ad ospitare la rassegna nel lontano 24 maggio 1956, proprio a Lugano al teatro Kursaal, e a vincere fu una svizzera, Lys Assia. Gli altri due momenti invece sono sicuramente più noti, ma riviverli attraverso alcuni filmati ci ha fatto ricordare come la Svizzera in qualche modo faccia davvero parte di questa storia collettiva che è l’Eurovision Song Contest: mi riferisco naturalmente agli ultimi due trionfi elvetici, quello di una giovane Céline Dion, che poi diverrà una star di livello internazionale, con il brano «Ne partez pas sans moi» nell’edizione del 1988 a Dublino e quello dell’artista biennese Nemo con la canzone «The Code» dell’ultima edizione a Malmö.
Ed è proprio con questo trionfo che la Svizzera e la SSR hanno acquisito il diritto di organizzare questa importante edizione, a cui l’azienda sta lavorando già da tempo; qualche settimana fa è stato lanciato il motto di questa 69esima edizione «United by music» che piacevolmente rima con il sottotitolo scelto per il tour delle quattro società regionali della SSR. Si tratta di un’edizione che vedrà una triplice conduzione femminile con Michelle Hunziker, Hazel Brugger e Sandra Studer, che sin d’ora attendiamo con trepidazione.
Nel frattempo, però, il tour SRG SSR On the Road to Basel continua, proponendo una tappa a Coira il 12 aprile, una a Losanna e una nella Svizzera interna, a cui consigliamo caldamente di partecipare per cominciare a respirare l’atmosfera dell’Eurovision Song Contest svizzero, all’insegna dei legami che la musica sa creare e della coesione nazionale.