Berna commette un notevole errore di calcolo nelle stime dell’AVS

Due formule sbagliate nel programma di calcolo hanno tagliato circa 4 miliardi dalle stime. Aperta un’inchiesta amministrativa che dovrà stabilire le origini dell’errore.

Di Redazione 5 agosto 2024

 

Un fulmine nel cielo caldo e sereno di agosto. Così è apparsa l’inattesa e sorprendente ammissione di un errore nel calcolo delle uscite dell’AVS per i prossimi dieci anni. La cifra è notevole: 4 miliardi di franchi. Lo rivela un comunicato diffuso oggi dal Consiglio federale. Significa che dal 2026, quando sarà introdotta la 13a rendita di vecchiaia, fino al termine del 2033, le uscite dell’AVS ammonteranno a 53 miliardi, in luogo dei 57 miliardi ipotizzati in precedenza.

Dell’errore se n’è accorto nel maggio scorso l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), nell’ambito di lavori di controllo. C’erano due formule sbagliate nel programma di calcolo. Sono state subito corrette e saranno entro la fine di agosto sottoposte a una doppia verifica esterna.

L’UFAS ha infatti incaricato due istituti di ricerca di sviluppare ciascuno un proprio modello per le future uscite dell’AVS. Entrambi saranno confrontati con il nuovo calcolo dell’UFAS. In settembre saranno infine pubblicate le nuove prospettive finanziarie dell’AVS rettificate.

Ad ogni modo, sottolineano gli analisti, con l’introduzione della 13a rendita di vecchiaia il risultato di ripartizione, ovvero la differenza tra le entrate e le uscite (senza i rendimenti attesi degli investimenti) diventerà negativo a partire dal 2026. I deficit attesi saranno però nettamente inferiori. In base ai nuovi calcoli, le spese derivanti dalla 13a rendita di vecchiaia ammonteranno a circa 4,2 miliardi di franchi nel 2026 e a quasi 5 miliardi nel 2030. Questi dati sono essenziali per il progetto di riforma dell’AVS che sarà sottoposto al Parlamento nel 2026.

La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, responsabile dell’UFAS, ha evidenziato quanto sia «indispensabile disporre di dati attendibili, verificati e di qualità». A seguito della scoperta dell’errore di calcolo, il Dipartimento federale dell’interno (DFI) ha ordinato l’avvio di un’inchiesta amministrativa che dovrà stabilire le cause e le origini dell’errore. Ma dovrà anche verificare i processi di controllo della qualità e valutarne l’efficacia, in particolare l’affidabilità dei modelli matematici.

 
Corriere dell’italianità


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