Acquisto o affitto? Che fatica e che lusso abitare in Svizzera!

A Zurigo comprare un monolocale costerebbe in media 1,1 milioni di dollari

In Svizzera, stando ai dati recenti dell’Ufficio federale di statistica (UST), si contano nove milioni di residenti, di cui 350 mila in Ticino. In questo Paese – uno dei più ricchi del mondo – le persone, nonostante i redditi elevati, fanno sempre più fatica a comprare casa e vivono per lo più in affitto, in ogni caso non senza alcune difficoltà. Pure i professionisti, nei contesti urbani, si ritrovano sempre più spesso esclusi dal mercato immobiliare.

I condomini sono sempre più cari. E i costi delle case unifamiliari hanno raggiunto il picco massimo, fanno presente gli esperti di Swiss Marketplace Group. “Il livello molto elevato dei prezzi d’acquisto, insieme al notevole aumento degli oneri finanziari, porta ad un calo della domanda”, spiegano gli specialisti in merito all’andamento del 2023.

“Inoltre, i prezzi d’acquisto molto elevati si accompagnano spesso a un notevole fabbisogno di investimenti, ad esempio nel settore delle ristrutturazioni energetiche, che può rendere ancora più difficile la decisione di acquistare una casa unifamiliare”.

Come viene riportato dal ‘New York Times’, secondo la società di ricerca Wüest Partner, circa il 36% della popolazione elvetica possiede un’abitazione o un appartamento, la percentuale più bassa in Occidente, fortemente al di sotto della media del 70% registrata nell’Unione Europea e del 67% rilevato negli Stati Uniti. Acquistare un monolocale a Zurigo, oggi, costa all’incirca 1,1 milioni di dollari. La città risulta più cara dell’80% rispetto a Parigi.

Sono molti i giovani elvetici che, se da una parte affermano di vedere vantaggi nell’affitto domestico, meno vincolante e meno oneroso rispetto a un acquisto, allo stesso tempo ammettono di non avere scelta né margine di manovra.

La testata ‘Neue Zürcher Zeitung’ sottolinea che alcuni ragazzi tornano a vivere dai genitori o non provano nemmeno a lasciare la famiglia d’origine. Ancora più precaria è la situazione degli immigrati. La legge sugli affitti, infatti, favorisce chi continua a vivere nella stessa abitazione, perché, con il passare del tempo, si riduce la possibilità dei padroni di casa di aumentare la pigione. Per fare un esempio, a Ginevra chi sta in un appartamento da almeno 36 mesi di solito paga il 28% in meno rispetto al prezzo di mercato.

È dalla fine della Seconda Guerra Mondiale che nella Confederazione si riscontra una maggioranza di affittuari rispetto ai proprietari. E questo è anche frutto di politiche oculate. Nel 2008, quando i mutui subprime e le speculazioni finanziarie hanno fatto precipitare gli Stati Uniti nella recessione, l’economia elvetica non ne ha quasi risentito, a fronte dei controlli scrupolosi richiesti dalle autorità elvetiche del comparto nei confronti di coloro che richiedono prestiti.  

Parallelamente, va aggiunto che anche chi non acquista una casa deve fare i conti con una realtà finanziaria difficile. Si calcola che il patrimonio netto medio di un proprietario immobiliare svizzero sui 30 anni sia sei volte superiore a quello di un affittuario della stessa età.

Il divario, in termini di ricchezza, aumenta con l’avanzare dell’età. Secondo uno studio di Ursina Kuhn della Fondazione svizzera per la ricerca in scienze sociali di Losanna, i proprietari di case elvetici ultrasettantenni sono 11 volte più ricchi degli affittuari della loro età.

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