Il 4 febbraio Facebook compie 20 anni e guarda al futuro. Anche in Svizzera e in Italia

Oggi il social network è uno dei giganti tecnologici mondiali con oltre 3 miliardi di utenti attivi al mese. Privacy e sicurezza sono due temi fondamentali.
Visitate la nostra pagina

Era il 4 febbraio 2004 quando Mark Zuckerberg, all’epoca studente del secondo anno alla prestigiosa università di Harvard, lanciava un sito di social media – The Facebook – che aveva creato per connettere i gli studenti del campus tra loro.

Nelle prime 24 ore del debutto, Zuckerberg e i suoi compagni di stanza rimasero incollati ai loro schermi, osservando come più di mille dei loro compagni si fossero registrati al sito nell’arco della prima giornata di operatività.

In breve tempo la startup digitale (che iniziò presto a essere conosciuta solo come Facebook) si espanse rapidamente, diffondendosi in altri istituti nei dintorni di Boston quella primavera. Prima della fine del 2024, il sito registrava 1 milione di utenti e un primo investitore, Peter Thiel (noto co-fondatore di PayPal), mise sul piatto 500 mila dollari. Zuckerberg si era trasferito in California per gestire l’impresa dalla Silicon Valley, fiorente culla tecnologica e imprenditoriale. 

Da lì, Facebook si è diffuso in tutto il mondo. Zuckerberg ne è diventato presidente e amministratore delegato. Oggi la piattaforma conta oltre 3 miliardi di utenti attivi mensili – il 40% circa della popolazione mondiale – in base a recenti dati diffusi da Meta (universo digitale che attualmente include anche Instagram, WhatsApp e Threads).

Un’ascesa inarrestabile, tra luci e ombre. Facebook è stato uno dei motori principali dell’affermazione del Web 2.0, movimentando l’interazione e la partecipazione attiva degli utenti. Per contro, il network è stato accusato, per esempio, di non aver sufficientemente tutelato i suoi iscritti, almeno in certi casi, in passato, avendo contribuito alla diffusione di dati privati delle persone e di account falsi che spesso alimentano online disinformazione e campagne d’odio.  

Nell’autunno 2023 sono arrivate alcune novità che riguardano anche la Confederazione Elvetica e l’Italia. È stato infatti annunciato: “Per rispettare l’evoluzione delle normative europee, stiamo introducendo una nuova opzione di abbonamento nell’Unione Europea, nel SEE (Spazio Economico Europeo) e in Svizzera (che fa parte dell’EFTA, Associazione europea di libero scambio, ma non del SEE, ndr).”

Da novembre dello scorso anno sono comparsi i primi messaggi nelle aree citate, quindi anche nei Cantoni e nella Penisola mediterranea, in cui si offriva agli utenti la possibilità di pagare un abbonamento mensile per utilizzare Facebook e Instagram senza pubblicità. Alternativamente, si può continuare a usare questi servizi in forma gratuita, visualizzando inserzioni targetizzate, cioè studiate in linea con il profilo degli utenti, dei loro gusti e delle loro abitudini.

Hanno aggiunto i responsabili della piattaforma: “A seconda che si scelga di attivare l’abbonamento sul web o da mobile il costo sarà rispettivamente di 9,99 euro al mese sul web o di 12,99 euro al mese su iOS e Android”. Una opzione, dunque, non un obbligo.

Forse anche a fronte delle polemiche che erano state sollevate in precedenza sui temi della privacy e della sicurezza, hanno rimarcato i vertici del gigante di Menlo Park nella nota ufficiale:
“Crediamo fermamente in una Internet gratuita supportata dagli annunci e continueremo a offrire l’accesso gratuito ai nostri prodotti e servizi indipendentemente dalle diverse disponibilità economiche. Ci impegniamo a mantenere le informazioni delle persone private e sicure, ai sensi delle nostre normative e del Regolamento Ue sulla protezione dei dati”.

La pagina Facebook del Corriere dell’italianità è QUI

La pagina Instagram del Corriere dell’italianità è QUI

Continuare
Abbonati per leggere tutto l'articolo
Ricordami