Sanità ed energia al centro del referendum del 9 giugno in Svizzera

Sono 4 i temi sottoposti alla votazione popolare

Su decisione del Consiglio federale, domenica 9 giugno si terrà un referendum popolare. I cittadini elvetici saranno chiamati a esprimere il loro voto su quattro questioni, relative in particolare all’ambito della sanità e al settore dell’energia.

Il primo tema sono i premi meno onerosi delle casse malati, che rappresentano un’incombenza sempre più gravosa per una parte della popolazione. Viene richiesto che questi premi non superino il 10 per cento del reddito disponibile. La misura – affermano i sostenitori – aiuterebbe le persone con salari bassi, ma anche le famiglie, i pensionati e coloro che percepiscono redditi medi. Il Consiglio federale e il Parlamento respingono l’iniziativa, ritenendola troppo impegnativa (dal loro punto di vista comporterebbe spese supplementari annuali nell’ordine di miliardi di franchi).

Il secondo punto è incentrato su un freno ai costi nel settore sanitario. In futuro, l’incremento massimo delle spese a carico dell’assicurazione sanitaria obbligatoria dovrebbe dipendere dall’evoluzione dei salari e dalla crescita dell’economia nazionale. Secondo il comitato promotore di questa iniziativa, il Consiglio federale dovrebbe adottare provvedimenti in collaborazione con i Cantoni, gli assicuratori e i fornitori di prestazioni affinché i rincari si mantengano entro i limiti ammessi. Dal canto loro, il Consiglio federale e il Parlamento ritengono certi paletti troppo rigidi e criticano il fatto che non siano presi in considerazione altri motivi che possono causare un aumento dei costi sanitari come l’invecchiamento della popolazione o i progressi della medicina.

Il terzo aspetto è relativo alla libertà e integrità fisica e psichica (una proposta denominata anche “Stop all’obbligo vaccinale”). Per il comitato di questa iniziativa, gli interventi sanitari che incidono su queste due sfere personali dovrebbero poter essere effettuati solo se la persona ha dato il suo consenso. Il Consiglio federale e il Parlamento motivano il loro no sostenendo che il diritto all’integrità fisica e psichica è già oggi sancito nella Costituzione federale come diritto fondamentale. Già oggi nessuno può essere vaccinato senza il suo consenso. Non sarebbero chiare, inoltre, le conseguenze dell’iniziativa sulle attività giudiziarie e su quelle di polizia.

Il quarto e ultimo quesito è relativo alla modifica della legge federale sull’energia e della legge sull’approvvigionamento elettrico. Per il Consiglio federale e il Parlamento il progetto è urgente e necessario, poiché contribuisce in maniera significativa a garantire l’affidabilità del reperimento delle risorse energetiche in Svizzera, rispetta la natura e il paesaggio ed è un passo concreto per ridurre lo sfruttamento delle fonti fossili. Il comitato referendario non è d’accordo: crede che la legge faciliti il disboscamento, danneggi il paesaggio e la biodiversità e limiti la sovranità popolare e cantonale.

Di recente è stato effettuato un sondaggio di Tamedia e 20 Minuten su questi argomenti. In base alle preferenze espresse da coloro che vi hanno partecipato, il più alto indice di gradimento tra gli elettori (65%) si è riscontrato in merito all’approvvigionamento elettrico sicuro. Gli svizzeri, inoltre, adotterebbero l’iniziativa “per premi meno onerosi” (60%) e quella “per un freno ai costi” (54%).

Sempre secondo il sondaggio indicato, il 51% direbbe invece no all’iniziativa popolare “Per la libertà e l’integrità fisica”; il 29% propenderebbe per il sì, mentre il 20% non ha ancora mostrato le proprie intenzioni di voto.

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