Attaccati alla vita

di Sauro Giornali

Per celebrare la Giornata della Memoria 2020, il Liceo Pareto ha mobilitato i suoi attori

Il teatro ha un grande valore per la scuola. Non solo richiede ai ragazzi concentrazione e ricerca sul testo e su se stessi, ma li obbliga a uscire dalle loro abitudini e dalla loro vita quotidiana, diventando Ifigenia, Antigone o Amleto. È per questo che all’inizio dell’anno scolastico, ci siamo detti che una compagnia di teatro a scuola non poteva mancare, e abbiamo fondato il Teatro del Cocomero.

Il lavoro teatrale è affascinante: tutto è falso, ma tutto deve diventare vero e credibile. Nelle prime settimane di attività abbiamo esplorato le potenzialità di questo mezzo, ma la situazione è precipitata quando, in una conversazione con il nuovo Dirigente scolastico del Consolato d’Italia abbiamo parlato della Giornata della Memoria, il 27 gennaio 2020, è ci è venuto spontaneo di dire: mettiamo in scena una pièce!

Con quattro settimane davanti a noi, era da escludere ogni pièce già esistente, i nostri giovani attori non avrebbero mai avuto il tempo di imparare le parti, e abbiamo pensato ad un testo ad hoc. È così che è nato “Attaccato alla vita”.

Si tratta di una serie di scene che cercano di descrivere l’odissea di Primo Levi, come l’ha raccontata nel suo libro “Se questo è un uomo”. Abbiamo individuato gli estratti che ci sembravano più importanti, come quelli sull’identità, dove dice che i prigionieri avrebbero potuto continuare ad averne una solo se si fossero impegnati loro stessi a mantenerla in vita; in effetti l’eliminazione dell’identità (come ha ricordato anche il Dirigente scolastico del Consolato nel suo discorso conclusivo a questo evento) faceva parte del progetto del lager nazista, per togliere la volontà ai prigionieri, per abbatterli psicologicamente oltre che fisicamente. In quanto scuola italiana, non ci siamo fatti scappare l’occasione di parlare della Commedia di Dante, che Levi cita nel suo libro al capitolo “Il canto di Ulisse”, il tutto allestito con un linguaggio teatrale che legava le scene e consolidava la storia.

Dalla riflessione su Dante lo spettacolo si è arricchito di qualcosa che all’inizio non ci aspettavamo. La nostra piccola pièce è stata consacrata al ricordo della Shoah, una storia di morte, ma non ci siamo accorti che non volevamo fermarci a questo. Lo stesso Levi, quando parla di Ulisse, sente il bisogno di fermarsi e di spiegare nel dettaglio la storia dantesca al suo compagno di campo, mettendo in pericolo entrambi se fossero stati scoperti a parlare. E sempre Levi parla dell’effetto che aveva vedere le ragazze tedesche e polacche che lavoravano nel laboratorio del campo insieme a lui. Insomma abbiamo capito che volevamo parlare anche di vita, e ci è subito venuto in mente Giuseppe Ungaretti e il suo testo “Veglia”, dove l’autore descrive che sul fondo della trincea, con accanto il cadavere di un suo compagno d’armi ha scritto “lettere piene d’amore”. Proprio quando è stato più vicino alla morte, non è mai stato “tanto attaccato alla vita”. E così è nata una scena che abbiamo tutti molto amato, del prigioniero che di notte, sfidando la morte, esce per incontrare la donna che ama, e correre via con lei. Correre dove? Non lo sappiamo, in teatro quando i personaggi escono di scena non si sa dove vanno, forse sono scappati dal campo, forse sono stati presi dalle guardie o raggiunti nella campagna intorno al campo dai cani delle SS. Ma sulla scena quello che abbiamo visto è stato un abbraccio fra due amanti che supera la morte, e ci parla di vita, quel motore, quella forza incredibile che i ragazzi hanno dentro.

I giovani sono animati da questa spinta verso la vita, come ci ha ricordato anche Fiona, la nostra studentessa e ballerina, nel suo intervento finale sulla scena, ma la loro memoria è breve. Per difendere i giovani, per difendere la loro vita, è giusto ricordare “che questo è stato”, che il lager è già esistito, e può esistere ancora.

 

Gli attori del Teatro del Cocomero sono: Arthur, Aurelien, Diletta, Elisa, Federico, Giovanni, Justin, Leonor, Luca, Marc, Nica, Pietro, Sami; danza: Fiona.
Foto Credits: Drini 

Continuare
Abbonati per leggere tutto l'articolo
Ricordami