Essere sostenibili è da responsabili

di Maria Moreni

In libreria una guida per le imprese e non solo

Si parla molto di sostenibilità e su più fronti, ma non sempre alla popolarità del tema corrisponde una comprensione reale. Non mancano pregiudizi, diffidenze e malintesi. Per essere più informati e consapevoli viene in aiuto una nuova lettura, ‘Sostenibilità per scettici – Come integrare pratiche efficaci nella vita aziendale’ (Mondadori Electa). Una guida per imprenditori, investitori, consulenti, responsabili d’area, professionisti, consumatori consapevoli, scritta da tre esperti molto qualificati: Sara Fornasiero, Silvio de Girolamo e Laura Oliva.

Evolvere con nuova consapevolezza

Cos’è davvero la sostenibilità? Non tutto quello che viene indicato con questo termine corrisponde al suo autentico significato. Basti pensare, per esempio, alla pratica del ‘greenwashing’, ‘lavaggio nel verde’, una strategia di comunicazione o di marketing perseguita da aziende, istituzioni, enti che presentano come ecosostenibili le proprie attività, cercando di occultarne l’impatto ambientale negativo, per ricavarne benefici per la propria immagine presso i consumatori. Nulla di più lontano dal vero significato. “La sostenibilità è un processo evolutivo che l’azienda compie per essere pronta alle sfide future con un approccio diverso rispetto al passato, che supera il concetto di semplice filantropia e mutualismo”, spiegano gli autori del libro. “Richiede una nuova consapevolezza per competere con successo nello scenario attuale, ma soprattutto per strutturarsi in maniera nuova per affrontare un mondo in rapida evoluzione”. L’impatto del cambiamento coinvolge tutte le imprese, non solo quelle di grandi dimensioni, nonché molte funzioni aziendali, anche quelle che sembrerebbero distanti ai più dagli aspetti coinvolti nell’argomento principale, qui affrontato: riguarda, infatti, anche le attività di approvvigionamento, la ricerca e sviluppo, le risorse umane, la produzione, la vendita, il marketing, la comunicazione e i sistemi informativi. Inoltre, la sostenibilità ha pure a che fare col nostro quotidiano e con le buone pratiche che possiamo adottare o meno, coinvolgendo gli altri intorno a noi. “Sostenibile” deriva dal latino “sustinere”, ovvero “assumere su di sé la responsabilità delle decisioni”: ogni persona ha la possibilità (e la responsabilità) di trasformare i propri comportamenti in coerenza con l’attenzione all’ambiente e al sociale, con effetti sul lungo termine a vantaggio della collettività.

Sostenibilità, innovazione e collaborazioni

Occuparsi di sostenibilità in un’azienda vuol dire prendersi cura, oltre che degli aspetti organizzativi e della sistematizzazione dei vari ambiti sociali e ambientali precedentemente non gestiti in maniera appropriata e organica, anche di come promuovere e alimentare la capacità dell’impresa di innovare su questi temi attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie o sviluppo di nuove modalità di organizzare i processi aziendali. Quindi sempre di più l’innovazione è alleata della sostenibilità e viceversa. Segnalano gli autori: “La capacità di ascolto è fondamentale per intercettare meglio e più rapidamente nuove tendenze, bisogni, esigenze dei consumatori e del mercato in generale. Questo lo si fa avviando collaborazioni con aziende e organizzazioni non profit del settore di business o collaterali allo stesso, che condividono alcuni principi e con una buona reputazione. L’obiettivo iniziale è lo scambio di pratiche e di modalità applicate (nel rispetto dei temi di riservatezza per aspetti che l’azienda non desidera rendere pubblici), fino ad avviare partnership su specifici progetti che possono condividere gli obiettivi finali”. Viene segnalato il caso di una partnership tra una grande società di ristorazione e un’associazione internazionale non profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo. “L’iniziativa ha consentito di creare nuovi modelli di fare ristorazione in armonia con ambiente ed ecosistemi, anche grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. Questa collaborazione ha portato anche alla creazione di un nuovo format di ristorazione, sviluppato poi in varie parti del mondo. In tal modo si riesce a cogliere e velocizzare l’innovazione da altri che lo hanno già fatto o lo stanno facendo”. È l’approccio che i tre esperti hanno avuto fin dall’inizio, immaginando il volume che hanno realizzato. “Scrivendolo abbiamo fatto lavoro di squadra e condiviso le nostre diverse esperienze, sensibilità e visioni del mondo”. Viene citato, non a caso, George Bernard Shaw: “Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io avremo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora avremo entrambi due idee”. Un aforisma… altamente “sostenibile”.

Continuare
Abbonati per leggere tutto l'articolo
Ricordami