«Il massaggio neonatale favorisce la relazione tra i genitori e il loro bebè»

Presso EOC viene, inoltre, garantito uno spazio dove tutte le mamme che hanno avuto un parto naturale o un parto cesareo possono tornare a prendersi cura del proprio corpo. Intervista a Noemi Cerini-Bernasconi e Anna Bottani del reparto Ostetricia dell’Ospedale Regionale di Locarno, Ente Ospedaliero Cantonale

Foto: da sinistra Anna Bottani e Noemi Cerini-Bernasconi

di Maria Moreni

Cura e assistenza della donna durante la gravidanza, il parto e l’immediato periodo dopo il parto (puerperio). È il fulcro delle attività del Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia dell’Ente Ospedaliero Cantonale, in cui un’équipe formata dai medici specializzati, levatrici, infermiere pediatriche e assistenti medici accoglie, guida e sostiene le future mamme nei momenti clou che precedono e seguono una nascita. Più conoscenza e una maggior consapevolezza, oltre al supporto altamente qualificato fornito dal personale, aiutano i futuri genitori a prepararsi al meglio all’arrivo di un bebè.

Non a caso il Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia EOC – operativo presso tutti gli ospedali regionali dell’Ente Ospedaliero Cantonale – ha ricevuto la certificazione UNICEF Ospedale Amico del bambino per l’attenzione che offre all’allattamento, al bonding (ovvero il legame profondo che si stabilisce a poche ore dal parto tra madre e figlio), al rooming-in (pratica che permette a mamma e bambino di essere sempre insieme in camera e quindi approfondire il legame che si sviluppa tra loro, aiutando la mamma a riconoscere e a rispondere ai bisogni del neonato), favorendo in generale l’interazione tra l’una e l’altro.

Il ‘Corriere dell’italianità’ ha intervistato Noemi Cerini-Bernasconi e Anna Bottani, rispettivamente caporeparto e specialista clinica del reparto Ostetricia dell’Ospedale Regionale di Locarno, Ente Ospedaliero Cantonale.

Per le partorienti che scelgono la vostra struttura l’accoglienza in sala parto è gestita dalle levatrici in stretta collaborazione col team medico. In che cosa si distinguono i vostri servizi?

Noemi Cerini-Bernasconi: “Il ruolo della levatrice in sala parto è quello di accompagnare la coppia di futuri genitori per assicurare loro, oltre che al bebè, un’esperienza di nascita positiva. Nella maggioranza dei casi abbiamo la possibilità di offrire cure specializzate e dedicate, idealmente in un rapporto 1:1 (una levatrice per una mamma), in un ambiente sicuro e confortevole, che risponde alle diverse esigenze e richieste della paziente. Ciò aiuta le future mamme a sentirsi guidate e a gestire meglio dolore e difficoltà durante il parto, anche nel caso in cui insorgessero eventuali complicazioni”.

Come accompagnate le famiglie dopo la nascita?

Anna Bottani: “Continuiamo a seguire le madri facendo consulenza in vari ambiti della salute e collaborando con altre figure professionali del ramo socio-sanitario. Durante tutto il periodo dell’allattamento, anche se prolungato, o durante lo svezzamento, la levatrice resta la persona di riferimento per la famiglia, facendosi portavoce dei bisogni e dei desideri della donna e della coppia stessa in qualunque situazione. Oggi anche i papà sono sempre più coinvolti e presenti”.

Nei vostri corsi e workshop insegnate ai neogenitori a praticare il massaggio neonatale. Che cos’è e quali benefici dà?

NCB: “Il massaggio neonatale è una tecnica antica che consente alla neomamma di entrare più velocemente in relazione con il proprio bambino, attraverso una sequenza di movimenti dolci e amorevoli. Naturalmente è importante anche per i papà che, attraverso questo delicato momento, possono prendersi cura dei loro bimbi. Si consideri che il bebè ha già conosciuto il tatto – il primo dei sensi a svilupparsi – nei primi mesi di gestazione. Il contatto fisico ha un effetto protettivo sull’organismo del neonato: stimola e rassicura il neonato attraverso il rilassamento che favorisce anche il sonno; inoltre si riscontrano benefici per lo sviluppo del sistema nervoso e immunitario e la stabilità del sistema circolatorio. Può essere praticato come se fosse un rituale prima della nanna, alla sera, e come momento condiviso tra il bambino e i suoi genitori, anche con una componente ludica dopo qualche mese di vita. Questo tipo di massaggio, infine, aiuta ad alleviare anche disturbi come le coliche e fa bene alla pelle, dato che viene fatto con oli vegetali che la idratano”.

Presso EOC viene garantito uno spazio dove tutte le mamme che hanno avuto un parto naturale o un parto cesareo possono tornare a prendersi cura del proprio corpo.

AB: “Sì. La levatrice accompagna la donna nel ritorno graduale alla vita quotidiana e al corpo e le sue funzionalità come lo erano prima della gravidanza, prestando per esempio particolare attenzione alla rieducazione del pavimento pelvico. La ginnastica che proponiamo ha un effetto positivo per prevenire problemi che riguardano, per esempio, l’incontinenza, la regolarità intestinale e la sfera sessuale della donna. Almeno due mesi dalla nascita del bebè, dunque, si consiglia di partecipare a un corso di recupero fisico che possa sostenere il processo di cambiamento e far recuperare tonicità al perineo. Del pavimento pelvico si tende a parlare e a informarsi soprattutto durante la gravidanza. In realtà le donne dovrebbero prendersene sempre cura durante l’arco di tutta la loro vita, dal momento che è molto importante sia per la loro salute sessuale sia per la sessualità stessa”. 

Per la riabilitazione del pavimento pelvico usate anche la sedia Tesla. Come funziona?

AB: “È una poltrona innovativa che utilizza un campo magnetico pulsato ad alta intensità, in grado di agire direttamente sulle terminazioni nervose. Si può fare anche da vestite, un aspetto che può aiutare le donne che hanno partorito da poco e che non si sentono ancora a loro agio rispetto ai cambiamenti del loro corpo. Va però sottolineato che uno strumento come la Tesla è sì un ottimo supporto, ma va usata in via complementare alla rieducazione del pavimento pelvico con tecniche classiche, non in sostituzione”.

Di recente avete aperto le porte al pubblico per mostrare loro le vostre offerte, nonché la Clinica Santa Chiara del Gruppo Ospedaliero Moncucco SA. Come sta proseguendo la collaborazione tra le due strutture, iniziata nel 2023?

NCB: “L’unione tra le due realtà – una pubblica, l’altra privata – ha rappresentato la novità principale, sia per noi levatrici che per i medici. Grazie a questa partnership abbiamo continuamente la possibilità di mettere a frutto il nostro sapere in un polo unico. La collaborazione, inoltre, ci ha permesso di crescere: prevediamo di arrivare a 450-500 parti per la fine dell’anno. Allo stesso tempo, però, siamo riusciti a mantenere e rispettare la filosofia di cura che ci sta a cuore, a partire dalla presa in carico dedicata delle future mamme, con servizi su misura per le singole pazienti. Nel nostro reparto, inoltre, lavorano a stretto contatto levatrici e infermiere pediatriche, un aspetto importante soprattutto nell’ambito delle situazioni in cui, durante il parto, bisogna intervenire prontamente e in modo mirato”.

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