La storia di un emigrato italiano in Svizzera. “Io non mi arrendo alle ingiustizie”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del signor Giorgio Greco, che da 45 anni risiede nella Confederazione. “Noi iscritti all’AIRE abbiamo il diritto di essere informati su che cosa succede alle nostre proprietà in Italia”, scrive

Buongiorno a chi mi legge.
Io vivo in Svizzera da 45 anni. Nel 2018 vengono fatti dei carotaggi nel giardino della nostra casa da ignoti mentre lavoravamo in Svizzera senza avvisarci, segue denuncia ai Carabinieri con foto annesse; nel frattempo il mio vicino occupa illegalmente il mio terreno con una roulotte e una barca sostenendo che è di sua proprietà, seguono minacce di morte, incendio e vessazioni.

Dopo tanta paura, avvocati e tanti soldi spesi, grazie ai vigilanti a pagamento finalmente riusciamo a recintare la zona con tutti i permessi Comunali in regola, e fare un muro di altissimo pregio con pietre del posto.

Nel 2020 arriva lo Stato con la comunicazione dell’Acquedotto Pugliese (AQP) che annuncia un ESPROPRIO di 159m² più altri 400m² per parcheggiare i mezzi per 3 anni. Il motivo: costruire nel giardino subito dopo l’entrata della mia casa una pompa per la FOGNATURA, nonostante vi siano tanti terreni incolti a pochi metri di distanza.


Quindi mi bloccheranno tutta l’entrata principale per i prossimi 3 anni. Che, in aggiunta ai 2 anni di lotte con il vicino, più 1 anno per i lavori sono 6 anni. Io ho 61anni, mi sa che muoio prima.

Alla prima lettera del 2020 abbiamo risposto subito, poi il silenzio sino al 2023 quando c’è stata un’occupazione di URGENZA, perché intanto il progetto era andato avanti ed era stato approvato in Comune nel 2021, senza mai più farci sapere niente.

Noi siamo iscritti all’AIRE, abbiamo il diritto di essere informati su che cosa succede alle nostre proprietà in Italia.


AQP dice di aver mandato e protocollato una seconda lettera, e che avevamo 30 giorni per rispondere, ma noi non l’abbiamo MAI RICEVUTA.


In ritardo ci siamo mossi con un avvocato, abbiamo speso 12’mila euro per niente, perché costui andava a prendere i dati dal Comune di Ugento, proprio dai responsabili in primis di aver dato il nostro terreno ad AQP per l’esproprio, nonostante tutti fossero a conoscenza delle nostre precedenti disavventure, compresi i Carabinieri di Ugento, di Casarano e Guardie Municipali di Ugento, perché molte volte sono dovuti intervenire. Li ho chiamati anche dalla Svizzera: la casa ha 16 telecamere.


Ci tengo a dire che l’ingegnere comunale sapeva che noi avevamo ricevuto la prima e unica lettera da AQP nel 2020 e avevamo risposto, e che abbiamo ricevuto la seconda lettera nel 2023 con occupazione di urgenza.


Nell’avviso e notifica del AQP per Esecuzione Decreto d‘Occupazione del 24/07/2023, sono determinate in via provvisoria le indennità di espropriazione e asservimento degli immobili occorrenti per l’esecuzione dei lavori e l‘indennità di occupazione temporanea sulle aree.


Stiamo preparando i documenti per fare opposizione. So che abbiamo poco tempo e il danno è ingente: oltre 500 mila euro.


Nella memoria al Consiglio di Stato, dopo le nostre osservazioni AQP scrive che fare una variante costa loro 50 mila euro. Allora mi chiedo: se da me costa 500 mila perché non la fanno più in là dove costa solo 50 mila?


AQP deve risarcirmi, ma mi chiedo: verranno mai citati i responsabili di questa scellerata scelta, che non hanno considerato un esborso così sostanzioso da danneggiare le casse dello stato non tutelando il bene pubblico?
Io vorrei sapere chi sono i veri responsabili di questa decisione: dovrebbero pagare di tasca propria, visto che nel raggio di 500 metri ci sono terreni incolti e abbandonati da anni in uno stato di degrado enorme.
Giorgio Greco

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