L’intagliator di gioie

Dante, Giotto e Cangrande – e il fascino discreto delle stelle è il libro di Alberto Zucchetta, Maestro orafo veneziano

Alberto Zucchetta: scultore, orafo, medaglista, docente all’Istituto Statale d’Arte di Venezia, grande studioso di simbologia e arte medievale, collaboratore di varie testate per le pagine della cultura e dell’arte, autore di numerosi saggi sulla simbologia- le cui opere si trovano in Vaticano, in musei e collezioni private in Italia ed all’estero-, veneziano “puro”, da decenni vive e lavora a Verona. Con lui, vi è ora il figlio Cristian, che alla straordinaria sapienza ed abilità del padre unisce sapienza e spirito dei giovani di questo millennio, trovando e creando nuove “vie dell’arte”.

Ma ecco, come definì Lionello Puppi Alberto Zucchetta: INTAGLIATOR DI GIOIE

ricostruzione della stella scaligera

Oltre alla mirabile, straordinaria e profonda introduzione di Vittorio Sgarbi (che ha colto, e presentato l’ “IO” di Zucchetta nelle sue molteplici sfaccettature), ai testi di Claudio Bellinati e di Lionello Puppi, dello stesso Zucchetta e di suo figlio Cristian, si resta affascinati dalla ricchezza e bellezza delle immagini: dagli studi di Giotto -cui si “alleano” Dante e Cangrande della Scala- alla Cappella degli Scrovegni di Padova alla Galleria degli Uffizi di Firenze, dalla Basilica di Assisi al Museo di Castelvecchio di Verona, dove la stella di Cangrande ”brilla” in tutto il suo splendore.

Un fascino segreto, che viene dunque studiato ed espresso fra simbologia e matematica: incentrato sulla stella scaligera in oro (e pietre preziose!) del XIV secolo, che ci porta in un mondo artistico-fiabesco, imperdibile da chiunque ama l’arte nelle sue forme storiche-eccezionali.

“Dante, Giotto e Cangrande – e il fascino discreto delle stelle” è quindi un volume irrepetibile e imperdibile, ricco di un fascino segreto che -fra simbologia e matematica- viene ad incentrarsi sulla straordinaria stella scaligera in oro e pietre preziose che partendo, quindi, dal XIV secolo e coinvolgendo, appunto, co-protagonisti nientemeno che tre mega-grandi quali Dante, Giotto e Cangrande, con immagini eccezionali del suo iter-creativo: dai disegni del ‘300 allo studio di Cristian Zucchetta, che ci porta alla stella virtuale (elaborazione 3 D al PC: “dal compasso al computer”): pagine intense, nelle quali a profonda cultura si uniscono il fascino del mistero e dello splendore delle illustrazioni. E scusate se lo ripetiamo: irripetibile, e imperdibile.

Continuare
Abbonati per leggere tutto l'articolo
Ricordami