Locarno 2020 e il Festival che verrà

L’emergenza sociale che, nostro malgrado, attualmente ci troviamo a vivere si sta trasformando in un banco di prova per la direzione di molti eventi di forte richiamo.

A questa regola non sfugge anche il Festival Internazionale del Cinema di Locarno che, nel corso della sua assemblea annuale svoltasi qualche giorno fa nella città del Verbano, insieme al conto economico per la passata stagione ha presentato il programma della edizione 2020. Ormai sono note le variabili di un problema che tutti gli organizzatori di grandi eventi oggi si trovano ad affrontare: distanze sociali, limiti agli assembramenti di persone, tracciamento dei presenti, eventualità di una seconda ondata pandemica.

Ma anche la esigenza commerciale di marcare presenza per confermare l’interesse di spettatori, sponsor, e dell’industria cinematografica. Quest’ultima, come non bastasse già di suo si trova a convivere con le piattaforme di distribuzione digitali e con la conseguente imprevedibilità dei gusti del pubblico che queste ultime vengono a creare.

Risultato: se oggi basta un attimo per sbagliare, basta ancor meno per farsi dimenticare e retrocedere nella categoria delle occasioni mancate. O, peggio, delle vecchie glorie.

A tutte a queste incognite i dirigenti della rassegna locarnese, fra cui il presidente Marco Solari, il direttore operativo Raphaël Brunschwig, la direttrice artistica Lili Hinstin e la responsabile della comunicazione Simona Gamba, hanno risposto nel modo piu’ semplice. Proporre quanto si sa fare e quanto si conosce, al meglio e nei limiti delle possibilità economiche, tecniche ed organizzative permesse dalle attuali circostanze e secondo la evoluzione della manifestazione che sarà necessaria in futuro.

Il tutto in attesa del Festival che verrà, ovvero: la edizione 2021.

Sembra facile. Ma altri eventi non ci sono riusciti.

E quindi a Locarno deve essere riconosciuto il giusto merito di avere trovato la difficile quadratura del cerchio per la edizione di quest’anno. In concreto, tra il 5 ed il prossimo 15 agosto prossimi il Festival proporrà For the Future of Films: The Films After Tomorrow una rassegna di proposte in modalità digitale, tradizionale, ed in una combinazione ibrida tra queste due offerte.

Avremo una selezione di venti opere scelte tra ben cinquecentoquarantacinque progetti provenienti da centouno paesi. Nelle sale della regione locarnese verrà presentata anche una sezione di films proiettati nelle passate edizioni del festival, oltre che produzioni scelte da una commissione di registi o messe a disposizione dalla Cinémathèque Suisse, l’archivio storico della filmografia nazionale. Ci sarà anche una intrigante serie di appuntamenti al buio, Secret Screenings, proiezione a sorpresa di dieci produzioni, di cui al pubblico verrà anticipato solo la lingua ma non l’argomento e neppure il titolo, e che saranno commentate in sala dalla direttrice artistica Hinstin.

Anche la RSI, il servizio pubblico radiotelevisivo di lingua italiana, trasmettera’ per tutta l’estate una rassegna di opere proposte nelle passate edizioni del festival. Abbiamo lasciato per ultimo, e non per caso, di segnalare che anche il nuovo sito web del Locarno Film Festival offrirà pellicole in forma digitale, sfruttando dove necessario la formula dei film a richiesta, Video on Demand. In tal modo la manifestazione di Locarno si avvia a diventare una esperienza digitale permanente e senza confini, di cui nei prossimi anni vedremo gli sviluppi.

 

 

 

 

 

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