Non solo un poliziesco

John Banville, Il corpo della ragazza (romanzo), Guanda Noir. La Recensione di Moreno Macchi

Moreno Macchi

«Offrire un tè a Quirke sarebbe
apparso ridicolo come offrire un
bicchiere di cordiale al lampone a un vampiro.»

«Il ricevitore del telefono stava appoggiato sul fianco,
attaccato al filo come un pesce tirato a riva,
con la bocca spalancata.»

«Il pub aveva l’odore mattutino di birra svaporata,
fumo stantio e acqua saponata.»

È da poco finito il Secondo conflitto mondiale.

Un convento abbarbicato alla roccia si staglia sull’incantato e quasi trasparente panorama delle Dolomiti. Un frate guarda un uomo appesantito da uno zaino salire a fatica verso di lui. Arriva. Stanco, esausto. Frate Damian gli offre uno sparuto spuntino a base di minestra di verdura del giorno precedente, un po’ di pane appena sfornato e del burro. L’uomo mangia con buon appetito come se non facesse un pasto decente da giorni. Sta fuggendo. Da dove e perché non ci è dato sapere. Resterà al convento per qualche mese lavorando nelle vigne prima di partire verso Sud sperando di ricongiungersi alla moglie e al figlio, fuggiaschi anche loro.

Dublino, dodici anni dopo il detective Strafford e il meccanico Perry – nella trasandata ma ordinatissima officina di riparazioni auto di quest’ultimo – discutono del corpo di una ragazza ventisettenne (subito identificata come Rosa Jacobs) trovata morta in un garage in affitto poco lontano da lì, impregnato di odore di olio e di gas di scarico. Suicidio? Sembrerebbe.

La sera stessa Strafford riceve la sgradita visita del medico legale Quirke, sgradita perché nella loro relazione professionale regna parecchia ruggine dovuta al fatto che Strafford ha sì sparato al tizio che ha ucciso la moglie di Quirke, ma purtroppo con quell’attimo di ritardo che le era stato fatale …

Il medico (che dal giorno della scomparsa della moglie ha preso il cammino tutto in discesa dell’alcoolismo) ha praticato l’autopsia di Rosa Jacobs e sospetta l’omicidio visto che attorno alla bocca della giovane ha trovato tracce che potrebbero far sospettare che la ragazza sia stata addormentata con qualche sostanza, poi chiusa nell’auto e fatta soffocare col monossido di carbonio del tubo di scappamento.

Scatta l’indagine che vede come protagonisti ovviamente Strafford e Quirke ma che fa entrare in scena diversi altri personaggi che ruotavano attorno a Rosa come sua sorella Molly, il loro padre, Phoebe (la figlia di Quirke), l’ispettore capo Hackett, i tedeschi Franz/Frank Kessler e suo padre Wolfgang, grande imprenditore e «occasionale» fabbricante d’armi con officine in Israele, Teddy Katz l’ultramilionario, e il dottor Sinclair tra gli altri.

La trama che si potrebbe definire «di tipo poliziesco» ci sembra essere più che altro un pretesto per imbastire un’eccellente vicenda che si srotola in parte in un’epoca storica che è abitudine definire come «la più oscura della storia europea» e che forse i più giovani non conoscono. Uno stile impeccabile e originale, ricchezza di dettagli vocabolario ricercato, personaggi a tutto tondo che si imprimono indelebilmente nella memoria, una scenografia descritta con minuzia e grande precisione, sulla quale si stagliano le architetture di Dublino e dintorni, dalla quale si sprigionano odori (non sempre piacevoli), immagini di un altro tempo (uno sbuffante scalcinato treno a vapore dalle carrozze assi vissute lanciato alla folle velocità di 70 chilometri all’ora), sensazioni visive descritte con maestria e profusione di dettagli (la sfarzosa dimora dei Kessel dal mobilio ricercato e dalla cristalleria scintillante, con le sue spettacolari scuderie e i suoi purosangue), la modesta dimora di Quirke e l’immenso appartamento situato sopra il negozio di mode della famiglia Jakobs.

Un’attenzione particolare è dedicata alla moda dell’epoca, ai suoi sempre così eleganti abiti femminili (ma anche maschili), agli accessori, ai tessuti pregiati e meno, alle abitudini (ci sono posacenere di tutte le fogge e ti tutti i materiali immaginabili in ogni dove visto che tutti o quasi fumano a ripetizione, specialmente sigarette, ma anche pipe e sigari di varia lunghezza e spessore), alle auto più banali e comuni e alle lussuose decappottabili fuoriserie rosso fiamma.

Tutti gli avvenimenti presentati hanno le loro radici nel passato come possiamo cominciare a immaginare leggendo la terza brevissima parte del racconto che ci catapulta in Baviera anni prima, dove Wolfgang Kessler sta organizzando la sua fuga dalla Germania dopo la caduta del Terzo Reich.

Siamo a metà del libro e noi ci fermiamo.

John Banville, Il corpo della ragazza (romanzo), Guanda Noir

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