di Patrick Hui, studente della classe L2a1 del Liceo Artistico di Zurigo, giornalista per un giorno
Zurigo, la vivace metropoli svizzera, incarna un’affascinante mescolanza di culture e tradizioni provenienti da tutto il mondo. Camminando per le sue strade o salendo a bordo dei mezzi pubblici, è comune immergersi in un vortice di lingue che rappresentano una ricca diversità etnica.
Questa varietà linguistica è un riflesso chiaro della multietnicità della città, dove l’interazione tra diverse comunità è all’ordine del giorno.
È affascinante notare come le persone siano in grado di passare velocemente da una lingua all’altra, spesso rivolgendosi agli altri in perfetto dialetto svizzero. Questo è spesso il segno identificativo delle seconde e terze generazioni di immigrati.
Nel contesto scolastico, infatti, la multietnicità è particolarmente presente: le scuole di Zurigo ospitano un’ampia varietà di studenti provenienti da background culturali diversi ed è comune trovare bambini e ragazzi che parlano fluentemente due o più lingue, evidenziando l’integrazione delle diverse culture nella società svizzera. Nelle università e nelle aziende, l’inglese è diventato ormai la lingua che unisce persone provenienti da diverse parti del mondo, consentendo loro di comunicare e collaborare senza barriere linguistiche. È un segno evidente di come questa multietnicità arricchisca non solo la società, ma anche il suo ambiente accademico e lavorativo.
La multietnicità di Zurigo non deve però indurci a pensare che sia sinonimo di totale integrazione. Spesso i vari gruppi etnici, pur essendo inseriti totalmente nel mondo scolastico e lavorativo, tendono comunque a essere chiusi fra di loro, spesso legati ad un’immagine di patria natia che è ben lontana dall’attuale realtà della propria patria. Questo vale però molto di più per le prime e seconde generazioni. Per quanto riguarda i giovani della terza generazione, che si sentono parte integrante nella realtà che li ha visti nascere, crescere e formarsi, questo legame è meno presente.
Il desiderio di preservare e trasmettere le proprie tradizioni e usanze, tuttavia, non è affatto negativo. Al contrario, è un aspetto fondamentale della diversità culturale di Zurigo. L’integrazione non dovrebbe mai significare omologazione, piuttosto il rispetto e la valorizzazione delle differenze culturali. In questo contesto, l’amministrazione della città di Zurigo ha creato offerte per i migranti attraverso politiche inclusive e programmi di integrazione, grazie alle quali persone di diverse origini possono trovare un luogo in cui sentirsi accolti e apprezzati.
Zurigo, con la sua multietnicità, ha l’opportunità di servire da esempio di come la convivenza pacifica tra persone di diverse origini è possibile e necessaria.
In un mondo in cui le tensioni e diffidenze tra diverse comunità sembrano dilagare, ciò contribuisce a ricordarci che la convivenza pacifica è possibile se ci sono volontà politica, impegno sociale e apertura mentale.