Addio a Gianluca Vialli

L’ex attaccante combatteva da tempo contro un tumore al pancreas. Nella sua carriera ha vinto una Champions, due Coppe delle Coppe, due Scudetti e quattro Coppe Italia

Foto tratta da profilo Twitter Sampdoria

Altro grave lutto nel mondo del calcio. Dopo la morte di Sinisa Mihajlovic e di Pelé, il 6 gennaio 2023 a Londra – dove era ricoverato da qualche settimana – è venuto a mancare Gianluca Vialli. L’ex attaccante e cannoniere della Nazionale azzurra aveva 58 anni. Dal 2018 Vialli combatteva contro un tumore al pancreas: aveva parlato per la prima volta della malattia in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ il 25 novembre dello stesso anno. Lascia la moglie Cathryn, sposata nel 2003, e le due figlie Olivia e Sofia.

“La bella stagione”

Quasi vent’anni di carriera da calciatore, vissuta tra Serie A, Premier e coppe europee. Classe 1964, nato a Cremona, Vialli aveva debuttato proprio con la Cremonese nel 1981 prima nell’allora serie C1 e poi in serie B. Aveva partecipato con 10 gol alla scalata dei grigiorossi che nel 1984, dopo 54 anni, erano stati promossi in A. Nel 1984 era passato a Genova, alla Sampdoria, rimanendo blucerchiato per otto campionati di seguito e conquistando tre Coppe Italia (1984-85, 1987-88 e 1988-89), una Coppa delle Coppe (1989-90) e lo scudetto 1990-91. Un’impresa epica, quest’ultima: una squadra di provincia si era imposta al vertice del campionato tricolore, inarrestabile anche nei match più difficili. “Davide contro Golia”: fu un successo collettivo, quello di un gruppo coeso di amici, non solo di un team di giovani e talentuosi professionisti, magistralmente guidati dal presidente Paolo Mantovani e dal tecnico Vujadin Boškov.

Da Torino a Chelsea

Nella stagione 1992-1993, Vialli si era trasferito alla Juventus, riuscendo ad alzare alzato altri trofei prestigiosi: una Coppa UEFA, una Supercoppa italiana, un altro scudetto e una Champions League indossando la fascia di capitano. Dal 1985 al 1992 aveva giocato per la Nazionale partecipando ai Mondiali del 1986 e a quelli del 1990, in cui l’Italia ha vinto il bronzo. Nel 1996-1997 ci fu il passaggio al Chelsea. Con il club inglese Vialli aveva raggiunto tanti altri successi come la Coppa d’Inghilterra, la Coppa delle Coppe, la Coppa di Lega, il Charity Shield (in seguito Community Shield) e la Supercoppa europea.

Fuoriclasse anche dietro le quinte

Oltre 670 le partite disputate, 259 i gol segnati. Dopo il ritiro da giocatore, il 1° luglio 1999, Vialli era tornato sul campo in veste di allenatore sulla panchina del Chelsea dal 1998 al 2000 (per sei mesi era stato sia tecnico che calciatore) e su quella del Watford nella stagione 2001-02. Nel 2015 era stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano. Dal novembre 2019 era entrato nella Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) come capo delegazione azzurro, al fianco di Roberto Mancini, suo grande amico fraterno, “gemello del gol” ai tempi della Samp. I due, coi loro ragazzi e tutto il team tricolore, hanno ottenuto una storica vittoria a Euro 2020 a Wembley.

La commozione del calcio italiano

La Federazione calcistica tricolore ha disposto un minuto di raccoglimento da osservare prima di tutte le gare dei campionati di pallone in programma nel prossimo fine settimana. “Ciao Gianluca”, lo ha salutato la Juve, che ha omaggiato Vialli postando una foto in cui l’attaccante alza al cielo la Champions League, dopo la vittoria nella finalissima del maggio 1996 contro l’Ajax. “Ti ricorderemo ragazzo e centravanti implacabile, perché gli eroi son tutti giovani e belli e tu, da quell’estate 1984, sei stato il nostro eroe”, è stato il ricordo della Samp per il suo indimenticato bomber.

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