Agopuntura e oncologia integrata

Parte integrante della medicina tradizionale cinese, oggi l’agopuntura è annoverata dalla NIH (National Institute of Health) quale trattamento efficace per molte patologie e si inserisce ottimamente in un contesto di cure integrate, di cui un chiaro esempio sono le cure oncologiche.

L’agopuntura è parte integrante della medicina tradizionale cinese: assieme alla fitoterapia, al tuina (massaggio), all’esercizio fisico (qigong) ed alla dieta, essa viene utilizzata per mantenere o ritrovare la salute. L’agopuntura ha una storia millenaria e nei paesi orientali è stata per secoli l’unica forma di medicina. L’occidente venne a contatto con questa pratica tra il XVI e XVIII secolo grazie alla compagnia olandese delle Indie Orientali e ai gesuiti in missione in Cina; anche Napoleone si avvalse dell’agopuntura per le sue truppe! Negli Stati Uniti del XIX secolo un nipote di Benjamin Franklin applicò l’agopuntura su numerosi prigionieri e affermò che l’agopuntura era uno tra i migliori sistemi per alleviare il dolore.
Ad oggi, in America, 20 milioni di persone fanno uso dell’agopuntura ogni anno nonostante circa la metà dei medici sia scettica e non la consigli ai propri pazienti: questo perché fino a non molti anni fa non si avevano prove scientifiche nei riguardi della sua efficacia; questo accade nonostante la metà delle linee guida mediche siano basate sull’opinione di esperti e non su dimostrazioni scientifiche, proprio come per l’agopuntura. In risposta a questo scetticismo vi è stato un aumento logaritmico di pubblicazioni scientifiche riguardanti l’agopuntura, con oltre 13000 pubblicazioni negli ultimi vent’anni e che ha portato la NIH (National Institute of Health) ad annoverarla quale trattamento efficace per molte patologie: dal dolore muscolo scheletrico, alla cefalea, alla sindrome climaterica, al rivolgimento fetale a termine gravidanza, ai disordini legati all’umore ed al sonno, alla riabilitazione dopo ictus, giusto per farsi un’idea.
Per questi motivi, in un’epoca in cui si percepisce il bisogno di una presa a carico globale del paziente, l’agopuntura si inserisce ottimamente in un contesto di cure integrate, di cui un chiaro esempio sono le cure oncologiche: in primis, l’agopuntura è considerata molto sicura se effettuata in mani esperte e presenta pochissime controindicazioni; inoltre, agendo sulla reattività individuale, permette di ridurre il dolore oncologico, di risolvere o alleviare reazioni avverse a farmaci (chemioterapici, radioterapia, terapie ormonali), aiuta a diminuire lo stato infiammatorio che riduce la forza muscolare e che induce quel senso di perenne stanchezza che i malati oncologici percepiscono; migliora la qualità del sonno e il tono dell’umore. Il tutto senza effetti collaterali degni di nota, soprattutto se paragonati a qualunque altra terapia e, ultimo ma non meno importante, con un ottimo rapporto costo/beneficio. In quest’ottica, sempre più ospedali offrono sedute di agopuntura affinché questa terapia sia usufruibile e migliori la qualità di vita dei pazienti oncologici: questo accade a New York al Memorial Sloan Kettering, a Milano all’Istituto Europeo Oncologico e all’Istituto Oncologico della Svizzera Italiana, solo per citarne alcuni.

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