Cittadinanza urbana a Zurigo

Zurich

di Alessandro Vaccari

Lo Stadtrat di Zurigo, l’organo di governo della città, ha approvato il 29 ottobre scorso un primo piano di attuazione per l’introduzione della Züri City Card, recependo la mozione approvata due anni fa a maggioranza dal Consiglio comunale cittadino.

Questo nuovo documento di identità sarà a disposizione di tutti gli abitanti della città, indipendentemente dalla loro nazionalità e, se stranieri, dal possesso o meno di un permesso di soggiorno valido, consentendo a tutti l’accesso a vari servizi offerti dalla città e da privati.

La Züri City Card si ispira al modello di New York e di altre città statunitensi e, oltre ad avere un’utilità pratica, attribuirà ai possessori una specie di cittadinanza urbana con lo scopo di accrescere il senso di appartenenza alla città e quindi di favorire la coesione sociale fra tutti i suoi abitanti. 

L’aspetto forse più importante di questo documento è che potrà essere richiesto e utilizzato anche dai cosiddetti sans papiers, cioè dalle persone immigrate, legalmente o illegalmente in Svizzera. alla ricerca di migliori condizioni di vita e attualmente non in possesso di un permesso di soggiorno valido; fra gli immigrati entrati legalmente in Svizzera vi sono persone il cui permesso precedentemente ottenuto non è stato successivamente rinnovato, richiedenti asilo in attesa di una risposta alla loro richiesta oppure la cui richiesta è stata respinta ecc. Per la loro particolare condizione è impossibile avere cifre esatte sul numero di sans papiers che attualmente vivono in Svizzera ma si calcola che siano almeno 100.000, di cui oltre 10.000 nella sola Zurigo. Si tratta dunque della parte più indifesa della popolazione la cui fragilità si è ulteriormente accentuata durante questo periodo di crisi pandemica.

Concedendo questa forma di cittadinanza urbana si intende dare dignità e diritti anche a questi abitanti della città che potranno   sporgere denuncia se subiscono un torto o una violenza, accedere ai vari servizi medici e sottrarsi a forme di sfruttamento nelle attività lavorative e nella ricerca di un alloggio, tutti diritti e possibilità che, allo stato attuale, sono inesistenti o limitati. 

Uno dei principi ispiratori del concetto di cittadinanza urbana è infatti che una comunità cittadina non può funzionare e prosperare in sicurezza se una parte dei suoi abitanti è costretta a vivere nell’ombra e nella paura. 

Nei due anni intercorsi dall’approvazione della mozione da parte del Consiglio comunale, lo Stadtrat ha chiesto due pareri giuridici a esperti dell’Università di Zurigo, ottenendo la conferma che la Züri City Card   risulta conforme al diritto cantonale e federale.

Inizia ora la fase concreta di introduzione del nuovo documento; dopo l’approvazione   di uno stanziamento di 3,2 milioni di franchi, lo Stadtrat elaborerà un piano definitivo che il Consiglio comunale dovrà approvare, presumibilmente entro il 2023. Il progetto potrebbe poi essere sottoposto a referendum cittadino facoltativo; in questo caso la Züri City Card verrebbe introdotta, se approvata anche dal voto popolare, attorno al 2025.

A questo importante risultato si è giunti a partire   dalla mobilitazione di una serie di organizzazioni riunite dal 2017 nell’ Associazione “Züri City Card”.  a cui aderiscono gruppi politici, culturali e religiosi; l’Associazione ha svolto un ruolo fondamentale nell’elaborazione del progetto e nella sensibilizzazione e mobilitazione dell’opinione pubblica cittadina, culminate in una petizione che a suo tempo raccolse 8400 firme.

È fondamentale che tale mobilitazione democratica permanga e si accresca fino alla definitiva approvazione del progetto.

Tuttavia, se la Züri City Card rappresenterà da subito un importante strumento di coesione fra tutti gli abitanti della città, per quanto riguarda la situazione dei sans papiers, la sua introduzione costituirà solo un importante punto di partenza, un contributo   a far almeno uscire questa parte della popolazione dall’attuale situazione di sostanziale invisibilità.

I problemi della maggior parte dei sans papiers   potranno   d’altra parte veramente essere risolti, come le stesse autorità cittadine non mancano di sottolineare, quando avverrà la loro regolarizzazione e la concessione di un permesso di soggiorno, secondo il modello attuato con successo a Ginevra.

In questa città infatti è avvenuta la regolarizzazione di oltre 2000 migranti che vi vivevano da anni senza regolare permesso di soggiorno; a questo risultato si è giunti nel quadro del progetto denominato Papyrus e attuato in collaborazione con le autorità federali e nel pieno rispetto della legislazione elvetica attualmente in vigore.

L’operazione ha avuto anche un forte impatto nella lotta contro il lavoro nero e lo sfruttamento salariale e ha permesso di concedere un permesso di soggiorno a chi vive e lavora da lungo tempo a Ginevra e ha potuto dimostrare di essere sufficientemente integrato nella realtà locale, economicamente autosufficiente e di non aver commesso reati. Un analogo progetto non sarebbe attualmente realizzabile a Zurigo per la mancanza del necessario consenso politico a livello cantonale e la soluzione del problema è quindi demandata alla Confederazione. 

 Anche se avrà un effetto limitato l’introduzione della Züri City Card sarà comunque un passo avanti fondamentale da cui anche la comunità italiana di Zurigo trarrà vantaggi e alla cui definitiva approvazione deve perciò dare il proprio concreto sostegno.

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