Il mediatore, il vaccino anti Covid e il servizio pubblico

di Giorgia Reclari Giampà

In un servizio del “Tagesschau” (il telegiornale della Radiotelevisione della Svizzera tedesca SRF) relativo a una denuncia penale contro l’Istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic, è stata intervistata una donna, che ha presumibilmente riportato danni a causa del vaccino anti Covid ed è stata definita (insieme agli altri denuncianti) come “critica nei confronti dei vaccini”. Una descrizione ritenuta imprecisa, dato che si era sottoposta più di una volta a una vaccinazione.

Dopo la diffusione del servizio televisivo, cinque denuncianti hanno infatti presentato reclamo all’organo di mediazione per la SRF, che in effetti ha dato loro in parte ragione, facendo notare come la definizione data dai giornalisti è un errore in grado di distorcere l’opinione degli spettatori.
I reclami evidenziavano inoltre che l’avvocato dei denuncianti fosse stato a sua volta etichettato come critico verso i vaccini e oppositore alle misure anti-Covid. Un’informazione questa ritenuta irrilevante e capace di screditare il legale, anche secondo il mediatore. Dopo l’analisi dell’ufficio di mediazione, quest’ultimo e i giornalisti di SRF sono rimasti in disaccordo. Per i redattori, nel contesto della notizia e per ragioni di trasparenza, è importante fare riferimento all’impegno dell’avvocato sul tema vaccini e sulle misure contro la pandemia. Invece, secondo il mediatore tale posizione non conta nell’ambito dell’esercizio del suo mandato. Per lui, il servizio ha dunque violato anche in questo caso il principio della corretta presentazione dei fatti e degli avvenimenti.

Questo recente caso mostra bene l’importante ruolo svolto dal mediatore radiotv, che garantisce il rispetto della Legge per la Radiotelevisione (protezione della gioventù, lesione alla morale pubblica, discriminazione razziale, banalizzazione della violenza, ecc.). Nel sistema svizzero di sorveglianza sul servizio pubblico dei media, il mediatore rappresenta un primo tassello importante.

Le persone che ritengono che una trasmissione radiofonica e/o televisiva non abbia informato correttamente il pubblico o abbia violato altre norme importanti della LRTV, possono rivolgersi al mediatore inoltrando un reclamo tramite il sito della SSR Svizzera italiana CORSI. Il mediatore non è l’unico organo che ha delle funzioni di sorveglianza sui programmi radio e TV; vi sono anche l’Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva AIRR, il Tribunale federale e i Consigli del pubblico.

Il mediatore (uno per ogni unità aziendale della SSR) viene nominato dal rispettivo Consiglio del pubblico. Mediatrice per la RSI, dal 2022, è l’avvocata Francesca Lepori Colombo, incaricata di trattare i reclami relativi a trasmissioni e altri servizi giornalistici diffusi dalla Radiotelevisione svizzera di lingua italiana. L’avvocata Colombo è un’attiva sostenitrice della regolamentazione dell’informazione da parte della legge federale, che garantisce il rispetto di valori fondamentali. 

“Credo – aveva affermato in un’intervista alla CORSI – che il fatto di avere una figura istituzionale pronta a esaminare i reclami che ogni cittadino può inviare rappresenti una garanzia della volontà di voler fornire un’informazione completa e oggettiva. Oggi c’è un altro rapporto, più diretto, con le trasmissioni della RSI. Però è giusto che sia mantenuta la figura del mediatore perché, come detto, siamo più che mai bersagliati da informazioni tendenziose, soggettive e parziali. Quasi non ce ne rendiamo conto. In questo senso il mediatore ha una funzione anche simbolica oltre che concreta”.

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