La tragedia di Marcinelle e la Giornata del sacrificio del lavoro degli italiani all’estero

Sono passati 66 anni dal disastro nella miniera in Belgio, che costò la vita a tantissimi lavoratori italiani

Era la mattina dell’8 agosto del 1956, quando un incendio scoppiato in uno dei pozzi della miniera di carbon fossile del Bois du Cazier (Marcinelle, in Belgio), a 975 metri sottoterra, provocò un disastro che segnò per sempre la storia dell’emigrazione italiana. 262 le vittime, provenienti da 12 diversi paesi, e 136 erano italiani. Tra questi ultimi, la maggior parte era emigrato dal Sud della Penisola.

La tragedia, con il suo dolore, costrinse a fare una riflessione e permise di far luce sulle deplorevoli condizioni di lavoro nelle miniere, contribuendo finalmente all’introduzione delle maschere antigas. Ma, purtroppo, 66 anni dopo la strage, nelle miniere si continua a morire: il 4 agosto scorso dieci persone sono rimaste intrappolate e sepolte in Messico, all’interno di una miniera di carbone nello stato di Coahuila, quando una parete ha ceduto lasciando entrare grandi quantità di acqua e allagando il tunnel verticale. Solo due settimane prima in Cina 10 persone sono morte e 7 sono rimaste ferite a causa del crollo di una sezione di montagna in una miniera di carbone. Non è accettabile.

“Marcinelle è un luogo di cittadinanza europea, una tragedia comune che ha coinvolto Italia e Belgio”, ha dichiarato qualche settimana fa l’ambasciatore italiano a Bruxelles Francesco Genuardi. Aggiungendo che, in occasione del 66esimo anniversario “quest’anno per la prima volta inviteremo un liceo di Roma, per trasmettere ai giovani quanto hanno contribuito gli italiani a rendere forti le relazioni bilaterali tra i due Paesi e di conseguenza l’integrazione europea”.

Dal canto suo, l’ambasciatore belga in Italia, Pierre-Emmanuel De Bauw, ha commentato: “L’otto agosto è un giorno triste, ma un giorno di speranza per il progetto europeo, Marcinelle è un simbolo triste ma anche simbolo di amicizia tra Belgio e Italia, di legami tra famiglie e della possibilità di costruire insieme il futuro”.

Lungo tutto lo Stivale sono tantissime le cerimonie organizzate per ricordare questa immane tragedia e per la “Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo” (che si commemora dal 2001 ogni anno l’8 agosto). Tra queste segnaliamo quella dell’Associazione Bellunesi nel Mondo (ABM) che ha deciso di consegnare una pergamena ai famigliari di Giovanni Bortot, parlamentare e sindaco di Ponte nelle Alpi. “Fu uno degli autori, nel 1972, alla modifica della legge sulla silicosi e per far meglio comprendere le problematiche mediche relative a questa malattia convocò a Roma, per un’audizione in Parlamento, il dottor Valentino Dal Fabbro”, ha dichiarato il presidente Abm Oscar De Bona.

Le varie manifestazioni diventano tutte occasione per ricordare che a Marcinelle i minatori morirono per l’incuria e per le mancate norme di sicurezza (spesso si parlava di chiudere quel pozzo, ma non lo si faceva mai). Sono spesso le stesse ragioni per le quali ancora oggi -nella stessa Italia- ci sono tante morti bianche: nel 2021ci sono stati 1361 casi.

Continuare
Abbonati per leggere tutto l'articolo
Ricordami