L’assistente virtuale che aiuta gli italiani all’estero a contattare ambasciate e consolati

Prosegue il percorso di digitalizzazione della rete diplomatico-consolare

Per agevolare l’interazione degli italiani all’estero con consolati e ambasciate, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha lanciato Chatbot, un nuovo “assistente virtuale”.

Un’iniziativa che è stata assolutamente necessaria, visto il considerevole aumento della richiesta dei servizi in tutta la rete diplomatica e consolare, come ha sottolineato il Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale della Farnesina, Alessandro De Pedys.

Qual è il compito di Chatbot? Quello di mettere in contatto immediatamente l’Amministrazione e il pubblico. Attraverso una serie di domande e risposte, l’utente verrà guidato verso il raggiungimento dell’informazione desiderata, coprendo una vasta gamma di quesiti – prevalentemente in materia di assistenza consolare e visti – frequentemente rivolti all’Ufficio Relazioni con il Pubblico e alle Sedi all’estero.

Chatbot è previsto in diverse lingue, tra cui, oltre all’italiano, l’inglese, il francese, il tedesco, lo spagnolo e il portoghese. Inoltre, i contenuti saranno modificabili dalle singole Sedi diplomatiche sulla base delle esigenze specifiche dei diversi contesti locali in cui operano.

Durante la presentazione avvenuta lo scorso febbraio 2024 il Segretario Generale della Farnesina Riccardo Guariglia lo ha definito “uno strumento innovativo per migliorare le relazioni con il pubblico e la qualità dei servizi offerti all’utenza”, dal momento che “l’assistenza ai connazionali è uno di quei settori per noi prioritari in cui unire innovazione e tradizione”. E ancora: “Vogliamo far sentire i nostri connazionali vicini al nostro Paese”.

Il Direttore Generale per gli Italiani all’Estero Luigi Maria Vignali ha spiegato: “Alcune sedi avevano già introdotto dei chatbot e abbiamo colto questi fermenti per metterli a sistema e per far sviluppare dalle venti sedi pilota questo nuovo passaggio a complemento del lungo percorso di digitalizzazione della rete diplomatico-consolare”.
Il servizio digitale, in ogni caso – come ha sottolineato Vignali- “non sostituisce l’attività delle sedi consolari”.

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