L’italiano è fondamentale per la Chiesa cattolica: al via un ciclo di corsi di lingua per il personale del Vaticano

La lingua italiana diventa un ponte di pace e di fede. Sebbene la lingua ecclesiastica sia il latino, l’italiano è usato continuamente all’interno della Chiesa cattolica e della Santa Sede.

Religiose, religiosi, seminaristi e sacerdoti di tutto il mondo lo utilizzano ogni giorno, nella loro azione pastorale, nelle diocesi, lo approfondiscono per studiare nelle Università Pontificie e lo impiegano nei loro incarichi di rappresentanza e nelle interazioni formali tra la Santa Sede e lo Stato italiano.

Spesso Papa Francesco sceglie l’italiano per comunicare, anche nel corso di suoi viaggi all’estero.

Per aiutare, dunque, tutti i religiosi che arrivano dall’estero e hanno bisogno di studiare l’italiano per poi utilizzarlo nel proprio incarico, la Società Dante Alighieri e la Segreteria di Stato del Vaticano hanno deciso di avviare un percorso di formazione linguistica.

Il percorso sarà avviato lunedì 27 novembre 2023 a Palazzo Firenze (piazza di Firenze n. 27 – Roma) dal Presidente della Società Dante Alighieri, Prof. Andrea Riccardi, e dal Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato vaticana, Mons. Edgar Peña Parra, che firmeranno un accordo finalizzato ad assicurare l’adeguata formazione linguistico-culturale a discenti provenienti da tutto il mondo.

La breve cerimonia di firma sarà preceduta dal convegno di studi intitolato “L’Italiano della Chiesa” e che, oltre alle relazioni di Andrea Riccardi e Edgar Peña Parra, accoglierà quella della studiosa di temi linguistici ecclesiastici Rita Librandi, Professore emerito dell’Università “Orientale” di Napoli, e i saluti di apertura dell’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, S.E. Francesco Di Nitto.

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