Notizie varie dal Patronato Acli Svizzera

di Elisa Ferrante, Patronato Acli Lugano Ufficio Informazione e comunicazione

Pensionati INPS residenti all’estero: campagna annuale di certificazione esistenza in vita

Per i pensionati residenti all’estero che percepiscono la prestazione di pensione italiana su un conto estero, a causa dell’emergenza sanitaria in atto, INPS con messaggio del 19 marzo 2020 comunica che, di concerto con CITI BANK, sospende l’accertamento dell’esistenza in vita a questi affidato.

La ripresa dell’attività di verifica avrà nuovamente luogo dal mese di agosto 2020.

Se e quando il pensionato sarà coinvolto nella campagna di accertamento, le attestazioni dovranno essere rispedite alla CITI BANK entro dicembre 2020. Nel caso in cui non si adempia alla richiesta di CITI BANK, il pagamento della mensilità di gennaio 2021 verrà appoggiata presso gli sportelli di Western Union (modalità questa ormai conosciuta). Se questo rateo non verrà incassato personalmente o se non si invia a CITI un CEV entro metà gennaio allora la pensione è sospesa a partire da febbraio 2021.

I nostri uffici sono sempre e spesso interessati nella soluzione di queste problematiche.

La sospensione è dettata dalla tutela di tutti i soggetti coinvolti ma resta inteso che quanto appena esposto possa subire rettifiche da parte di INPS sulla base dell’evoluzione della pandemia in atto.

Cercheremo tempestivamente attraverso la nostra rubrica di informare i lettori.

 

Consiglio Federale: prolungate le ferie giudiziarie nei procedimenti civili ed amministrativi

A causa dell’emergenza sanitaria e per dare agli attori coinvolti (tribunali, parti…) almeno un margine temporale per gestire il momento complesso, il Consiglio Federale ha recentemente deciso di anticipare ed estendere le ferie giudiziarie del prossimo periodo pasquale per i procedimenti civili e amministrativi federali e cantonali.

In questi procedimenti le ferie giudiziarie iniziano il 21 marzo 2020 fino al 19 aprile 2020.

Al momento il CF non ritiene di dover prevedere una soluzione più forte poiché da un lato occorre che sia fondamentale la continuità nell’esercizio della giustizia soprattutto in momenti del genere e inoltre perché i giudici avrebbero già degli strumenti per poter affrontare l’attuale emergenza come ad esempio prorogare o restituire i termini.

Il CF non intende pertanto al momento (mentre scriviamo ndr) ordinare su scala nazionale il rinvio delle udienze o la sospensione di notifica di sentenze e decisioni.

Anche in questo caso concludiamo che il Dipartimento federale di giustizia verificherà se tale provvedimento sia sufficiente per l’esercizio della giustizia osservando l’evoluzione della pandemia. in atto.

 

Previdenza professionale svizzera: la riforma del secondo pilastro

Il Consiglio federale aveva previsto per il 20 marzo il termine per la consultazione di modifiche proposte su tre Ordinanze nell’ambito del secondo pilastro: a causa dell’emergenza sanitaria in atto, la scadenza della consultazione è stata prorogata attualmente al 29 maggio 2020.

Il CF è chiamato quindi a verificare importanti modifiche necessarie ad adeguare alcune disposizioni alle attuali evoluzioni finanziarie ma anche a consultare tre mandati parlamentari: il più nominato tra questi è quello relativo alla possibilità per gli istituti di secondo pilastro e di terzo pilastro e di libero passaggio di ridurre o rifiutare prestazioni in capitale, se il beneficiario ha causato volontariamente la morte della persona assicurata.

Questo argomento richiama chiaramente l’attenzione anche alla riforma della previdenza professionale svizzera.

Ampiamente abbiamo affrontato su queste pagine negli ultimi anni il tema delle riforme del primo e del secondo pilastro del sistema previdenziale svizzero e torniamo a farlo anche in questi periodi difficili. Quanto è all’esame da diverso tempo probabilmente verrà letto ed affrontato con una consapevolezza diversa, dettata da una crisi sanitaria che la storia contemporanea non aveva mai affrontato. Questo lo apprenderemo nei prossimi mesi.

La prima riforma della LPP è entrata in vigore in tre tappe a partire dal 01.01.2004; a questa è seguita la bocciatura nel 2017 della riforma previdenziale 2020 e subito dopo sono iniziate le consultazioni per offrire un approccio diverso per la revisione della cassa pensione.

I macro obiettivi della riforma attualmente al varo, riguardano la necessità di mantenere nel lungo periodo il livello delle rendite, migliorare la previdenza professionale delle persone che sono occupate a tempo parziale, come le donne o per quei lavoratori che hanno dei redditi bassi ed infine rafforzare il finanziamento.

Gli esperti osservano che la situazione finanziaria si riflette negativamente sulle prestazioni che dipendono dalla cosiddetta aliquota di conversione fissata ormai dal 2006 al 6,8%: questo dato risulterebbe troppo alto.

La proposta di legge prevede, ad esempio, una riduzione al 6% del tasso di conversione del capitale di secondo pilastro in rendita; inoltre parla di un supplemento di pensione per i beneficiari di rendita finanziato tramite lo 0,5% sul reddito annuo soggetto all’AVS; inoltre prevede l’adeguamento degli accrediti di vecchiaia riducendo la differenza della trattenuta quale onere sociale tra gli assicurati più giovani e quelli più anziani riducendone per questi la percentuale (attualmente è del 7% totale del salario coordinato nella fascia di età 25-34; del 10% totale nella fascia di età 35-44; del 15% totale nella fascia di età 45-54 e del 18% totale nella fascia di età 55- 64 e 65 ). Vedremo, quando riprenderanno le consultazioni, quale sarà il progetto che verrà steso e poi esaminato dal legislativo.

 

Torneremo ad affrontare gli argomenti di carattere socio previdenziale su questa rubrica e da qui cogliamo l’occasione di salutare cordialmente i lettori.

 

 

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