«Unter Strom», una mostra sull’evoluzione dell’ ABB

Uno dei tanti edifici della vasta area Asea Brown Boveri (ABB) di Baden, l’Alten Schmiede, ospita in questi giorni una manifestazione di alto interesse: una rassegna che mette sotto i riflettori la storia secolare della Brown, Boveri & Cie, divenuta ABB nel 1988 dopo la fusione con la svedese Asea. “Zeit Sprung Industrie” – questo il titolo della manifestazione – è la traiettoria avvincente dell’industria elettrica nella regione di Baden, che da alcuni anni ha dato un nuovo senso alla propria missione, ma in fondo è stato sempre così, cioè mettere l’innovazione al centro di tutto. 

Il progresso tecnologico e le imponenti trasformazioni sociali indotte dai processi globali sono le componenti dell’affascinante mostra storico-fotografica intitolata «Unter Strom» (letteralmente, «sotto corrente», sotto tensione), che partendo dalla memoria collettiva proietta il visitatore nel futuro industriale della regione di Baden. Un futuro che punta con forza alla ricerca scientifica e alla formazione.

La manifestazione – inaugurata il 22 agosto scorso – terrà i battenti aperti fino al 4 ottobre 2020 e man mano ospiterà una serie d’interventi tematici di alta rilevanza scientifica e tecnologica sulle sfide attuali e future. Ma pure appuntamenti culturali e gastronomici organizzati da varie associazioni, anche di comunità immigrate, quasi a ribadire la multiculturalità che ha sempre contraddistinto la BBC prima e l’ABB ora, global player che opera su tutti i fronti in ambito internazionale.

Sabato 5 e domenica 6 settembre l’italianità è salita alla ribalta grazie all’AVIS, la conosciutissima e apprezzata associazione dei donatori di sangue che da oltre 50 anni è attiva a Baden. Perché l’AVIS? La storia di questa associazione e dei suoi dirigenti, a partire da Alberto Carrara (principale artefice della sua fondazione), si è sempre intrecciata, a vari livelli, con il colosso dell’industria elettrica. Anche l’attuale presidente dell’AVIS Miranda Secco – ingegnere nucleare laureata al Politecnico di Milano, in Svizzera dal 2009, ma di fatto fin dal 1996 alle dipendenze di ABB Italia – appartiene ai quadri dirigenti dell’ABB dove si occupa di sistemi di gestione qualità in ambito centrali elettriche convenzionali e nucleari.

Dalle origini a Industria 4.0

La Brown, Boveri & Cie, più semplicemente nota con la sigla BBC, è un pezzo forte della storia industriale svizzera e per certi versi anche italiana. La gloriosa Tecnomasio Italiano – fondata nel 1871 a Milano per produrre motori elettrici e generatori di corrente – già nel 1903 entrò a far parte di quella che nel corso degli anni sarebbe diventata la galassia Brown Broveri, operando principalmente nella costruzione di treni e tram, materiale rotabile e impianti di sicurezza ferroviari. Il destino di TIBB, divenuta poi ABB Tecnomasio, è stato segnato dalla crisi vissuta dalla casa madre verso la fine degli anni Novanta, tanto che nel 2001 è confluita nel gruppo canadese Bombardier con il nome Bombardier Transportation Italy.

Io sarei potuto diventare tutto:
musicista, scultore, pittore,
ma in ogni caso sarei diventato
una grande personalità”
Charles Brown

La BBC fu fondata a Baden il 2 ottobre 1891, dall’inglese Charles Eugene Lancelot Brown e dal tedesco Walter Boveri: entrambi lavoravano alla Maschinenfabrik Oerlikon, altro gigante del mondo industriale svizzero, che paradossalmente nel 1967 fu assorbita proprio dal gruppo fondato dai suoi due ex dipendenti.

Nel 1900 la BBC fu trasformata in società per azioni perché la crescita incredibile della società richiedeva capitali enormi, anche per finanziare l’ingresso della BBC nell’emergente settore delle turbine a gas. Nello stesso anno nasce la Brown Boveri Germania, con sede a Mannheim, che nel secolo scorso diventerà l’unità più imponente dell’arcipelago BBC, con circa 40 mila dipendenti negli anni Sessanta.

Baden è in totale trasformazione.
La fabbrica di dinamo ha richiamato
lavoratori da tutte le nazioni”
Un turista francese, 1910

In parallelo con la crescita poderosa dell’azienda, che operativamente già varca i confini dell’Europa, ad esempio con l’elettrificazione di Buenos Aires (Argentina), aumenta anche la necessità di dare risposta alle esigenze delle maestranze. Nel 1916 la BBC dà alla luce una Cassa pensione aziendale per la vecchiaia, invalidi e superstiti e nel 1918 crea una propria scuola interna per gli apprendisti. 

L’attenzione verso la formazione sarà sempre un tratto distintivo della BBC, come per altro dimostra la creazione del “Centro ricerche BBC” nel 1973. Nel 1919 un ulteriore passo nel segno delle relazioni industriali: negli stabilimenti di Baden e Münchenstein è introdotto l’orario lavorativo di 8 ore e la settimana di 48 ore, in 6 giorni lavorativi. Passi imposti anche dai successi dell’azienda e dall’aumento continuo del numero dei dipendenti: già nel 2014 la BBC supera il leader Sulzer, a Baden lavorano 4’200 dipendenti a Winterthur 4’000. 

Ma come la storia insegna, non sono mancati momenti di tensione. In occasione del grande sciopero generale del 1918 molti lavoratori della regione aderiscono all’appello lanciato dal Comitato di Olten, anche una parte dei dipendenti della BBC, tanto da spingere l’esercito ad occupare la città. Con un balzo in avanti, nel 1975 si registra la dura contestazione contro la costruzione della centrale atomica a Kaiseraugst. Ma le tensioni diventeranno dure con l’ondata di licenziamenti negli anni Ottanta. 

Successi in ogni parte del mondo e anche scandali, che non sono mancati. Come le orrende somme incassate a titolo di liquidazione da Percy Barnevik, l’ex manager della Asea Brown Boveri, uno scandalo che nel 2002 ha sgomentato l’opinione pubblica svizzera e svedese e ha posto in primo piano la mancanza di trasparenza che regna sulle retribuzioni dell’intero sistema manageriale svizzero.

Arrivano gli italiani

Nel 1947 la BBC ottiene il permesso per assumere 300 lavoratori italiani, provenienti soprattutto dalla Toscana, ma già nel 1946 si contano circa 200 dipendenti nell’area di Baden. I problemi abitativi sono impellenti: nel 1950 oltre 1’000 immigrati – uomini senza famiglia al seguito – abitano nelle baracche messe su a Baden-Brisgi. Molti altri italiani arriveranno negli anni successivi per lavorare negli stabilimenti BBC di Baden, Birr e Lenzburg nel Cantone Argovia. Tanto da spingere la BBC a costruire a Brisgi e a Birr un villaggio residenziale per i dipendenti immigrati. I primi appartamenti saranno consegnati nel 1964. 

La presenza degli italiani nella grande agglomerazione di Baden era imponente, soprattutto a partire dagli anni Sessanta, e diede vita ad una lunga serie di rivendicazioni verso il Governo italiano, come l’apertura di una sede consolare a Baden (l’Argovia dipendeva da Basilea), corsi di formazione professionale, corsi di lingua e cultura italiana e condizioni abitative. Un gruppo d’italiani dipendenti della BBC diede vita anche ad uno strumento d’informazione, “Voce degli italiani”, che in alcune edizioni pose fortemente l’accento sulla questione abitativa e sulle costruzioni residenziali a Brisgi.

L’AVIS di Baden ha scelto, con l’evento organizzato il 5 e 6 settembre, di dare voce alla presenza degli italiani a Baden attraverso una carrellata di canzoni che hanno accompagnato l’emigrazione italiana in ogni parte del mondo; con storie spesso intrise di nostalgia, solitudine, difficoltà e diffidenza da parte dei paesi di accoglienza. «Eppure nei giovani c’era tanta voglia di divertirsi e stare insieme». 

Da “That’s amore” (per ricordare gli italiani affermatisi all’estero nello spettacolo e nel cinema), a “Nel blu dipinto di blu” e tante altre canzoni come “Azzurro” o le canzoni di Mina e della Vanoni. Lo ha fatto grazie alla splendida voce e regia musicale di Davide Galassi e alla davvero sorprendente abilità canora della presidente Miranda Secco. Non sono mancati naturalmente i buoni sapori italiani che hanno accompagnato, per la gioia dei partecipanti, la due giorni AVIS-Unter Strom di Baden.

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