Chi ama l’italiano, lo traduce bene

È una materia viva, in continua evoluzione e ricca di sfaccettature, la lingua italiana. Lo sanno bene i traduttori editoriali dello Stivale, che si trovano a lavorare sistematicamente con questo elemento, immateriale e tangibile allo stesso tempo. E lo fanno secondo un percorso professionale altamente specializzato e strutturato, fatto di sapiente artigianalità e rigore scientifico, a maggior ragione avendo a che fare con le peculiarità di due linguaggi scritti. Lo scrittore – e traduttore – portoghese José Saramago, insignito del Nobel per la letteratura nel 1998, parlava di una sorta di “passaggio alchemico” nel senso di “una trasformazione in cui quello che è deve trasformarsi in un’altra cosa per continuare a essere quello che era stato”. Spiegava ancora Saramago: “Il dialogo tra l'autore e il traduttore, nel rapporto tra il testo che è e il testo che sarà, non è solo un dialogo tra due personalità particolari che devono essere completate, è soprattutto un incontro tra due culture collettive che va riconosciuto”. E rispettato. Alla ricerca di un equilibrio tutt’altro che semplice tra il rispetto dell’originale e le esigenze, le caratteristiche, il ritmo e i modi di dire della lingua in cui un’opera viene tradotta.

Noi del ‘Corriere dell’italianità’ ne abbiamo parlato con Sara Crimi. Modenese, classe 1974, con un’esperienza ventennale nella traduzione editoriale, Crimi – con le colleghe Valeria Serena Gorla, Laura Tasso e Manuela Faimali – si è occupata per Mondadori di ‘Spare. Il minore’. Stiamo parlando del controverso libro-scandalo scritto dal principe inglese Harry con il Premio Pulitzer J. R. Moehringer, diventato un fenomeno editoriale su scala mondiale fin dalla sua prima settimana di vendite record internazionali.

Come si è svolto il vostro compito?
«È stato un lavoro di squadra, fatto alacremente e nel massimo della riservatezza. Le mie colleghe si sono suddivise le parti da tradurre. Io ho fatto una rilettura complessiva per garantire uniformità e coerenza linguistica all’opera, occupandomi di inserire tutte le modifiche che arrivavano in corso d’opera. Lo scorso anno abbiamo cominciato all’incirca a luglio inoltrato e abbiamo terminato la traduzione a inizio ottobre. Ma, anche a fronte delle correzioni che continuavano ad arrivare, la conclusione vera e propria è avvenuta a fine novembre».

Ha inciso, a settembre 2022, la scomparsa della regina Elisabetta II, la nonna del principe Harry? È stato detto, per esempio, che dopo quell’evento i duchi di Sussex hanno fermato anche la loro docu-serie di Netflix per apportare vari cambiamenti...

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