Eccezionale scoperta a Roma, ritrovato l’antico Teatro di Nerone

I resti di gran pregio sono tornati alla luce da scavi condotti a Palazzo della Rovere

Una parte della cavea a emiciclo, sontuose colonne realizzate con marmi pregiati, raffinate decorazioni a stucco con foglia d’oro, alcuni ambienti utilizzati come depositi di costumi e scenografie.

Si tratta di elementi emersi da poco dagli scavi condotti dalla Soprintendenza Speciale di Roma nel cortile e nei giardini di Palazzo della Rovere – sede dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme – riconducibili, secondo gli esperti, al Theatrum Neronis, il Teatro di Nerone.

I resti vanno dalla tarda età repubblicana al XV secolo. Tra di essi figurano rarissimi esemplari di calici vitrei a colonnetta, usati come arredi liturgici; brocche e materiale ceramico; ossi di animali lavorati per creare strumenti musicali e cerniere per mobili, oltre a numerosi oggetti legati ai pellegrini come insegne e grani di rosari.

L’indagine archeologica tuttora in corso, iniziata nel 2020 sotto la direzione scientifica di Renato Sebastiani e proseguita da Alessio De Cristofaro, entrambi archeologi della Soprintendenza, condotta sul campo da Marzia Di Mento con il team MDM archeologia, ha portato al ritrovamento di due testimonianze di prim’ordine: da un lato, i resti degli Horti di Agrippina, dove Caligola aveva fatto costruire un grande circo per le corse dei cavalli e Nerone aveva realizzato un teatro di grandi dimensioni, dall’altro tracce delle attività produttive e di pellegrinaggio d’età medievale alla tomba dell’apostolo Pietro.

Ha spiegato l’archeologo De Cristofaro: “La grandezza dell’edificio, la bellezza delle decorazione e dei materiali utilizzati fanno pensare a una committenza imperiale, quindi è presumibile pensare che si tratti del teatro di Nerone, proprio come l’avevano descritto Plinio, Svetonio e Tacito”.

Ha aggiunto l’archeologo Renato Sebastiani: “Le scoperte archeologiche sotto Palazzo della Rovere ci hanno restituito molta storia medievale di Roma, piuttosto eccezionale per la città. Questi ritrovamenti sono importanti pezzi della storia di Roma, ancora tutta da raccontare”.

Riveste un ruolo di primo piano anche il rinvenimento di una successione di tracciati stradali più volte rifatti e sistemati, collegati all’approdo sul Tevere a valle di Ponte Sant’Angelo, o Portus Maior.

Dagli strati di abbandono delle strade provengono, in particolare, due insegne da pellegrino (Volto Santo di Lucca e Santa Vergine di Rocamadour) e una fiaschetta sagomata a forma del gallo di San Pietro.

Ha commentato anche Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma: “È una scoperta di eccezionale importanza che testimonia il luogo dove Nerone provava le sue esibizioni poetiche e canore, noto da fonti antiche ma mai ritrovato. Di grande interesse anche i rinvenimenti medioevali di questa importante area della città”.

 Ha sottolineato, inoltre, il proprietario del Palazzo della Rovere, il Governatore Generale Ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone: “Nella sede dell’Ordine, che finanzia istituzioni caritative in Terra Santa, sono state avviate attività di scavo e di studio in collaborazione con la Soprintendenza nella consapevolezza della responsabilità di tutelare e valorizzare un luogo così importante sotto il profilo storico, archeologico e artistico”.

La Sovrintendenza e l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme hanno unito le forze per realizzare congiuntamente un progetto che permetta di valorizzare gli scavi e di renderli fruibili almeno in parte.

Gli oggetti rivenuti di recente verranno inseriti in uno spazio museale a Palazzo della Rovere.

Foto: screenshot del filmato istituzionale. “Il video realizzato da @RaiStoria in collaborazione con il @MiC_Italia e con la Soprintendenza Speciale di Roma, è il trailer del documentario ‘Sotto il suolo di Roma’ sull’archeologia preventiva che andrà in onda a ottobre” 2023

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