Il melanoma e la regola dell’ABCDE

Di Giorgio Marini

In Svizzera, ogni anno, circa 2.800 persone si ammalano di melanoma, che colpisce con la stessa frequenza sia uomini che donne. E riguarda anche i più giovani: al momento della diagnosi, quasi un quarto delle persone colpite ha meno di 50 anni, come segnalato da LegaCancro.ch. In Italia per 1 persona su 4 la diagnosi avviene per caso, durante una visita fatta dal dermatologo per altri motivi. Quasi tre pazienti italiani su 10 (il 29,5%) affetti da melanoma, attendono da 3 mesi a un anno prima di andare a fare la prima visita specialistica dermatologica. Il tempo di asportazione del neo è breve: entro 15 giorni per il 57%. La maggior parte dei dermatologi comunica personalmente la diagnosi della malattia, ma resta una percentuale consistente di pazienti (il 47%) che ritira personalmente l’esito dell’esame allo sportello referti. Pure il tempo dedicato alla spiegazione della diagnosi è limitato, non superiore a 10 minuti per circa il 40% dei pazienti e a 15 minuti per il 18,5%. Sono questi alcuni dei principali risultati dei due sondaggi svolti nell’ambito del progetto “Bersaglio Melanoma”, promosso dalle associazioni di pazienti Aimame, Melanoma Italia Onlus (Mio), Emme Rouge e Apaim, con il patrocinio di Adoi (Associazione dermatologi-venereologi ospedalieri taliani), Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), Imi (Intergruppo melanoma italiano) e Sidemast (Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse).

Melanoma: definizione e cause

Come spiega, tra le varie fonti, la Lega svizzera contro il cancro, nel cancro della pelle rientrano diverse malattie della cute dagli effetti diversificati. Il nome di ciascuna tipologia varia a seconda dello strato della cute interessato o delle cellule da cui si sviluppa il tumore. Il melanoma cutaneo è un tumore che deriva dalla trasformazione maligna dei melanociti, le cellule che determinano il colore della pelle. Viene diagnosticato a circa il 10% dei pazienti affetti dal cancro della pelle. Il melanoma può insorgere in qualsiasi parte del corpo e, a differenza della maggior parte degli altri tipi di tumori cutanei, può formare metastasi in altri organi. Possibili fattori di rischio sono, in primis, i raggi ultravioletti (raggi UV), che possono danneggiare il DNA delle cellule cutanee e aumentare il pericolo di cancro della pelle. I raggi UV prodotti nei solarium rappresentano, in aggiunta ai raggi UV naturali, un’ulteriore sollecitazione della pelle, accelerando il processo di invecchiamento e incrementando il rischio cancerogeno. Altre cause sono: più di 100 nei o macchie pigmentate sul corpo; la presenza di melanoma in famiglia, soprattutto nei parenti di primo grado (genitori, fratelli e sorelle, figli); precedenti tumori della pelle; albinismo (assenza di formazione di melanina); tipo di pelle chiara che non si abbronza o si abbronza solo lentamente (ridotta pigmentazione della pelle); scottature solari; sistema immunitario indebolito, per esempio dopo un trapianto d’organo. Circa un terzo dei melanomi ha origine da una macchia pigmentata (neo). Se una macchia pigmentata si differenzia nettamente dalle altre per forma e colore, è opportuno farsi visitare da un dermatologo. Lo stesso vale per una macchia pigmentata vecchia o nuova che è in rilievo, cresce rapidamente o è dura al tatto.

Nei, melanoma e regola dell’ABCDE

Nell’autoesame regolare della pelle è utile seguire la regola dell’ABCD. Spiegano gli esperti di AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica): «Il melanoma è caratterizzato dalla trasformazione dei melanociti, cellule cutanee che producono e contengono un pigmento, la melanina, e che si trovano nello strato profondo della pelle, in quello medio dell’occhio e dell’orecchio interno e in alcuni organi interni. Ha caratteristiche uniche che possono essere identificate nell’acronimo ABCDE. A, Asimmetria: una metà del neo è diversa dall’altra. B, Bordi irregolari: non sono definiti, ma discontinui, frastagliati, indistinti o irregolari. C, Colore variabile: con sfumature di nero, rosso marrone, grigio o blu. D, Dimensione: i melanomi hanno solitamente un diametro maggiore di 6 mm. che tende ad aumentare. E, Evoluzione: cambiano forma e spessore, oltre alla dimensione».

Il decalogo degli specialisti

In un anno le nuove diagnosi di melanoma, in Italia, sono aumentate del 20%, da 12.300 nel 2019 a quasi 14.900 nel 2020. «Nessun’altra neoplasia ha fatto registrare un incremento così elevato», ha spiegato Giovanni Pellacani, direttore Unità Operativa Complessa di Dermatologia Policlinico Umberto I, Università La Sapienza di Roma. «Prevenzione e diagnosi precoce sono le armi più importanti per sconfiggere questo tumore della pelle». Le associazioni di pazienti e delle società scientifiche coinvolte nel progetto “Bersaglio Melanoma” hanno stilato un decalogo: dieci raccomandazioni accompagnate da dieci azioni concrete per abbreviare i tempi della diagnosi di melanoma e salvare più vite, presentate in una conferenza stampa virtuale.

– L’arrivo dell’estate comporta più tempo trascorso all’aria aperta. Evitare l’esposizione ai raggi solari fra le

  12 e le 16.

– Proteggersi sempre con un’appropriata protezione solare, cappello e occhiali da sole.

– Controllare con regolarità la propria pelle.

– Se si nota la comparsa di una lesione sospetta, prenotare subito una visita dermatologica.

– La regola dell’ABCDE (Asimmetria, Bordi irregolari, Colore disomogeneo, Diametro superiore a 6 mm ed

   Evoluzione) è il primo passo verso la prevenzione, perché aiuta a distinguere un neo da un melanoma.

– Non devono trascorrere più di 30 giorni fra il sospetto di melanoma e la prima visita specialistica dermatologica.

– Per il controllo dei nei va esaminata ogni parte del corpo, utilizzando sempre il dermatoscopio, strumento ottico che permette di individuare lesioni non visibili a occhio nudo.

– Il tempo tra la prima visita dermatologica e l’intervento chirurgico per rimuovere la lesione sospetta non sia superiore a un mese.

– Dopo l’asportazione, la refertazione istologica deve avvenire entro due settimane dall’accettazione del campione.

– Il medico deve comunicare personalmente la diagnosi al paziente.

TERAPIA

Per il melanoma sono disponibili diverse opzioni di trattamento che hanno come obiettivo quello di eliminarlo del tutto o comunque nel modo più completo possibile. Sono:

• operazione;
• farmaci (immunoterapia, terapia mirata, chemioterapia);
• radioterapia.

Le terapie sono applicate singolarmente oppure possono essere combinate, nello stesso tempo o in successione.

Se il melanoma non ha ancora formato metastasi, il metodo terapeutico principale è l’intervento chirurgico, che punta all’asportazione completa del melanoma con un margine di sicurezza nel tessuto sano. Le dimensioni del margine di sicurezza dipendono dallo spessore e dalla localizzazione del melanoma.

(Fonte: “Il melanoma cutaneo” – LegaCancro.ch)

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