La riforma delle prestazioni complementari AVS/AI

di Daniele Lupelli, Patronato ACLI Losanna

Le prestazioni complementari all’AVS e all’AI sono d’ausilio quando le rendite e gli altri redditi non riescono a coprire il fabbisogno vitale dell’assicurato. Sono un diritto e non un intervento assistenziale. Assieme all’AVS e all’AI le prestazioni complementari (PC) fanno parte della sicurezza sociale svizzera.

Durante la sessione dello scorso mese di marzo il Parlamento ha approvato la riforma delle prestazioni complementari. Non essendo stata presentata alcuna domanda di referendum entro il termine stabilito, il Consiglio federale può ormai fissare l’entrata in vigore della riforma, presumibilmente nel 2021.

La nuova legislazione dovrebbe ridurre le spese delle PC di 401 milioni di franchi nel 2030. La Confederazione vedrebbe aumentare le sue spese di 28 milioni di franchi, mentre i Cantoni ne risparmierebbero 429. Per coloro che in quel momento saranno già beneficiari di PC e che in seguito alla riforma subiranno una riduzione delle loro prestazioni, sarà previsto un periodo transitorio di tre anni, durante il quale continueranno a ricevere le prestazioni precedenti. L’adeguamento al nuovo diritto avverrà solo alla scadenza di questo termine.

Vediamo brevemente quali saranno le modifiche più rilevanti.

Aumento degli importi massimi per la pigione
Gli importi massimi riconosciuti dalle PC per le spese riguardanti l’affitto della casa saranno aumentati per tenere meglio conto della realtà degli affitti ed evitare così disparità di trattamento tra gli appartamenti in affitto e gli alloggi di proprietà.

Maggior computo della sostanza
Il calcolo delle PC tiene conto non solo dei redditi dei beneficiari (rendite, eventuali redditi da lavoro ecc.), ma anche della loro sostanza. Con la riforma, quest’ultima sarà presa maggiormente in considerazione. La riforma prevede dunque che in futuro avranno diritto alle prestazioni soltanto le persone la cui sostanza è inferiore a 100 000 franchi (il cosiddetto valore-soglia). Per le coppie sposate la soglia sarà di 200 000 e per i figli di 50 000 franchi.

Il valore soglia non tiene tuttavia conto della sostanza sotto forma di abitazione ad uso proprio. In caso di decesso le prestazioni complementari versate a chi possedeva un alloggio dovranno infatti essere restituite dalla massa ereditaria, sempre che la sostanza del defunto superi i 40 000 Franchi.

Ai pensionati sarà così risparmiato lo stress di dover vendere la propria abitazione nel momento del bisogno, senza che la collettività debba farsi carico degli anziani più abbienti.

Nel calcolo dell’importo effettivo delle PC, una parte della sostanza – la cosiddetta franchigia – non è computata. La riforma prevede una riduzione di queste franchigie, che passeranno da 37 500 a 30 000 franchi per le persone sole e da 60 000 a 50 000 franchi per le coppie sposate. La franchigia per i figli, pari a 15 000 franchi, resterà invece invariata. Lo stesso vale per le franchigie sugli immobili che servono quale abitazione ai loro proprietari (112 500 fr. o 300 000 fr., se uno dei coniugi vive in un istituto o un ospedale).

Premi dell’assicurazione malattie
Le spese effettive dei premi dell’assicurazione malattia rientreranno nel calcolo delle PC alla voce delle uscite. Attualmente è riconosciuto come spesa non l’importo del premio individuale, bensì un forfait corrispondente al premio medio del Cantone o della regione di premi dell’assicurato. La fissazione di questo importo forfettario è di competenza esclusiva dei Cantoni. Con la riforma, i Cantoni riconosceranno come spesa il premio effettivo, ma al massimo il premio medio della regione di premi in questione. I risparmi per i Cantoni saranno pari a 47 milioni di franchi nel 2030.

Il Patronato ACLI è a disposizione per la verifica del diritto a richiedere una prestazione complementare e per seguire l’istruzione della domanda.

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