La tecnologia al servizio dell’inclusione nei progetti SSR

di Giorgia Reclari Giampà

Il paesaggio mediatico e tecnologico è in costante evoluzione e anche la SRG SSR, il servizio radiotelevisivo svizzero, ne deve tenere conto. Ormai tutti parlano di intelligenza artificiale e di come potrebbe rivoluzionare (o ha già rivoluzionato) le nostre vite, con vantaggi e svantaggi. Anche se le trasformazioni tecnologiche fanno spesso paura, in alcuni ambiti, come quello dell’inclusione, possono migliorare notevolmente la vita di molte persone.

TRADUZIONE NELLA LINGUA DEI SEGNI

La SSR, nell’ambito del suo mandato, è molto attiva nel campo dell’inclusione, in tutte le sue unità aziendali. Ne è un esempio il progetto “Donate a sign”, elaborato da Swiss TXT, centro di competenza della SSR che produce video in lingua dei segni per la RSI, la RTS, la SRF, come pure per alcuni enti pubblici. Il progetto – presentato sul rapporto annuale 2023 della SSR – prevede la creazione di una app di traduzione, nella quale gli utenti potranno caricare video di traduzione di parole in lingua dei segni (inizialmente sarà disponibile solo in tedesco e svizzero-tedesco, poi saranno aggiunte le altre lingue), che verranno anonimizzati da una maschera virtuale e saranno a disposizione di tutti.

Come spiega sul sito SSR Rahel Luder, responsabile Innovazione presso Swiss TXT, “l’app non è che un mezzo per arrivare all’obiettivo finale: la traduzione in lingua dei segni. L’idea è di raccogliere più video possibile e continuare ad ampliare la base di dati con cui alimentiamo il modello di traduzione assistita dal computer”.

Il modello di traduzione, basato sull’intelligenza artificiale, è programmato da un team dell’Università di Zurigo. Per poter allenare questo modello e fare in modo che la traduzione sia accurata e precisa, serve una quantità enorme di dati, che comprendono gesti, mimiche facciali e segni, come pure la loro traduzione in forma scritta. Molti dati sono stati forniti da Swiss TXT, che già produce video in lingua dei segni, ma ne servono ancora moltissimi per renderlo sempre più accurato. Da qui l’idea del coinvolgimento degli utenti.

A lungo termine poi questo modello dovrebbe essere integrato nell’insieme dei siti web della SSR, in modo che il pubblico di non udenti possa facilmente accedere ai contenuti digitali. Potrà anche essere utile per ulteriori ricerche sul campo o per applicazioni pratiche di altri servizi pubblici, come l’app ufficiale di allarme “Alertswiss”, che dovrebbe presto offrire le allerte sotto forma di video in lingua dei segni.

Al momento l’app “Donate a sign”, che è sostenuta finanziariamente dal Fondo di innovazione della SSR, è ancora in forma di prototipo e dovrebbe essere lanciata ufficialmente nel settembre 2024.
E che cosa succederà quando l’app conterrà un numero sufficiente di video e l’obiettivo sarà raggiunto? Non c’è ancora un progetto concreto, ma l’idea dei promotori è di farla diventare un’app di traduzione dalla lingua parlata direttamente nella lingua dei segni e viceversa.

TRADUTTORI SORDI SI ESERCITANO CON I VIDEO RSI

Di fatto la richiesta di traduzioni in lingua dei segni aumenta ogni anno, sia in forma scritta sia tramite video. Un aspetto fondamentale è poter disporre di traduttrici e traduttori sordi per riuscire a garantire una traduzione verso la loro lingua madre, senza contaminazioni. Va in questo senso un altro progetto, non promosso direttamente dalla SSR, ma che ha coinvolto la RSI, la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana. Nel 2022 l’Università di Ginevra ha lanciato un percorso formativo in traduzione audiovisiva, destinato a traduttrici sorde e traduttori sordi, in collaborazione con l’Università della Svizzera italiana. È un unicum in Europa e mira ad affermare l’auto rappresentanza delle persone sorde nel panorama mediatico svizzero italiano.

Nell’ambito di questa formazione si è instaurato lo scambio con la RSI: le esercitazioni pratiche del corso sono state realizzate negli studi della RSI da giugno a novembre 2023, su una ventina di video del programma RSI EDU, un format digitale destinato a scuole e famiglie che attraverso brevi video fornisce spunti per introdurre tematiche d’attualità e fenomeni contemporanei. La scelta è stata motivata dalla volontà di offrire traduzioni in lingua dei segni su temi e formati interessanti per il pubblico giovane, seppure la modalità narrativa dei video di RSI EDU sia rapida e non così scontata da trasporre per i non udenti. Il risultato è visibile su Play RSI (sezione lingua dei segni).

UN’OFFERTA DA AMPLIARE

Più volte le associazioni impegnate nella promozione dei diritti delle persone sorde hanno espresso il desiderio che la traduzione in lingua dei segni dei programmi SSR venisse realizzata da persone sorde madrelingua formate e non solo da interpreti udenti.  Una richiesta a cui si è potuto dar seguito solo parzialmente, anche a causa della mancanza di traduttrici e traduttori sordi formati. Il progetto promosso dall’Università di Ginevra come pure l’app “Donate a sign” permettono dunque di rispondere a un’esplicita richiesta e di ampliare il potenziale di produzione di programmi in lingua dei segni, rispettando il mandato del servizio pubblico e l’accordo nazionale della SSR con le associazioni di categoria.

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