Le stelle cadenti della Notte di San Lorenzo tra scienza, religione e mito

L’evento si festeggia ogni anno il 10 agosto, ma lo sciame estivo di meteore luminose si può osservare anche nelle sere successive

La notte di San Lorenzo è una tradizionale ricorrenza che si celebra nella notte del 10 agosto in molti Paesi del mondo, Svizzera e Italia incluse.

È il momento in cui il cielo si illumina per il fenomeno delle Perseidi, legato a detriti provenienti dalla cometa Swift-Tuttle. Quando la Terra attraversa l’orbita del corpo celeste durante il percorso intorno al Sole, i grani di roccia e polvere che esso ha lasciato lungo il suo cammino entrano nell’atmosfera terrestre. A causa dell’attrito con l’aria, i frammenti si riscaldano e si illuminano, creando delle scie luminose: le stelle cadenti.

Il primo a comprenderne l’origine fu l’astronomo Giovanni Virgilio Schiaparelli nell’Ottocento. Anche se le Perseidi sono già visibili da metà luglio, possono essere ammirate soprattutto nelle notti immediatamente successive a quella di San Lorenzo, solitamente dall’11 al 13 agosto. Pare che, in condizioni di visibilità perfetta, in posti molto bui, si riescano a osservare fino a 100 meteore per ora.

La notte di San Lorenzo è stata spesso oggetto di leggende e miti tramandati attraverso le generazioni. Alcune culture consideravano le stelle cadenti delle anime che scendevano sulla Terra, mentre altre attribuivano loro significati divinatori.

Nell‘antica Grecia, per esempio, si pensava che fossero scintille prodotte dal carro guidato da Fetonte, figlio di Febo, il quale aveva rubato il cocchio paterno. Questo furto provocò danni catastrofici, a tal punto che Zeus, per fermare il gesto scorretto e temerario, fu costretto a fulminare Fetonte.

A Sparta, invece, le stelle cadenti erano considerate un segno di disapprovazione divina e un presagio di disgrazia rispetto al sovrano in carica, che dunque doveva essere detronizzato quanto prima.

All’epoca dei Romani, intorno al 10 agosto si onorava Priapo, dio della fertilità invocato in cortei e processioni affinché donasse semine feconde e buoni raccolti.

Con l’avvento del cristianesimo, la festa fu dedicata alla memoria di San Lorenzo, arso vivo su una graticola nel 258 d.C. quando al potere c’era Valeriano (e oggi patrono di pompieri, cuochi e diaconi). Le stelle cadenti sarebbero nate dai tizzoni ardenti derivanti dal suo rogo.

Giovanni Pascoli, nella sua famosa poesia ‘X agosto’, le interpretò come una pioggia di lacrime celesti legate al martirio di un innocente, com’era lo stesso santo. In quel giorno, nel 1867, il padre del poeta fu ucciso a fucilate in un agguato mentre faceva ritorno a casa. Il delitto rimase impunito. 

E ancora. Per i navigatori e i viandanti di epoche passate, gli astri, in generale, erano guide preziose durante la notte, poiché, non disponendo di strumenti come quelli moderni, i viaggiatori si affidavano alla loro posizione nel cielo per orientarsi.

La parola desiderio deriva dal latino desiderium, che significa letteralmente mancanza di stelle. In base all’antica concezione che ruota attorno alla connessione tra cielo e terra, popolare ancora oggi, quando qualcuno osserva una stella mentre cade ed esprime un auspicio ha una freccia in più al proprio arco per ottenere ciò che vuole, appagando un bisogno o realizzando un sogno.

Continuare
Abbonati per leggere tutto l'articolo
Ricordami