L’Italia abbraccia il Giappone, contro lo stress

INTRECCI INTERCULTURALI TRA VIAGGI E ARTE

di Romeo Ricci

Il Giappone continua a esercitare un grande fascino, soprattutto in questo periodo storico difficile e complicato, segnato dalla pandemia e dalla guerra russo-ucraina, con tutte le loro conseguenze: conquista grazie al suo passato millenario di storia e tradizioni e al suo presente ricco di tecnologia e innovazione e per il suo impegno a diminuire lo stress e rendere le persone più felici nel quotidiano, da sempre una questione importante per questo Paese. Non a caso è proprio in Giappone che Microsoft ha sperimentato la settimana di 4 giorni lavorativi, ottenendo tra l’altro oltre a una diminuzione dello stress, una crescita della produttività del 40%.

LA RIAPERTURA DEI CONFINI NIPPONICI
L’Italia guarda al Paese del Sol Levante con inesauribile attenzione. Ne è un segno tangibile l’entusiasmo con il quale gli italiani hanno accolto la notizia che da martedì 11 ottobre il Giappone ha spalancato le porte ai turisti stranieri “individuali”. Sono stati rimossi i massimali giornalieri per gli ingressi nel Paese, i vincoli relativi alle prenotazioni attraverso Tour Operator con sede in Giappone e per i cittadini italiani non sarà più necessario il visto.
Doveroso sottolineare che, per i viaggiatori in partenza dall’Italia, resta comunque obbligatorio mostrare il certificato che attesti il completamento del ciclo vaccinale contro il Covid-19 (3 dosi) oppure esibire un test PCR negativo effettuato entro 72 ore dalla partenza.

Ma veniamo ai dati. Secondo uno studio effettuato da Volagratis.com, il 23 settembre – giorno in cui è arrivato l’annuncio della “riapertura” dei confini nipponici – le ricerche dall’Italia per voli e pacchetti volo+hotel verso il Giappone sono aumentate del 75% rispetto al giorno precedente (l’analisi è stata svolta su ricerche e acquisti effettuati tramite la piattaforma tra il 23 settembre e il 2 ottobre 2022).

La meta più gettonata nel Paese del Sol Levante risulta essere Tokyo. La città, con i due aeroporti Narita e Haneda, è classicamente il punto di partenza della maggior parte dei tour. Inoltre, grazie all’efficiente rete ferroviaria giapponese, spostarsi in treno per raggiungere le altre destinazioni è molto semplice e veloce.

Nota dolente sono i prezzi che – come c’era da aspettarsi- sono aumentati. I voli del 2022 hanno visto la tariffa media aumentare fino al +74% rispetto al 2019 per i periodi di alta stagione, come Natale e Capodanno.

Ma il Giappone è molto popolare anche restando in Italia. Lo dimostrano le numerose rassegne ed esposizioni a esso dedicate. Ve ne raccontiamo brevemente alcune.

IL SENSO DELLA TRASFORMAZIONE IN MOSTRA (FINO AL 16 OTTOBRE)

Chi non può al momento regalarsi il viaggio in terra nipponica e si trova o raggiunge facilmente Milano può respirare la cultura giapponese visitando la mostra HENSHIN / MECHA. L’esposizione, curata da Litostudio (presso Zazà Ramen via Solferino 48 – Milano), presenta le opere di due artisti: le foto di Barbara Barberis e gli “oggetti” di Christian Colombo, che ci “raccontano” le due parole che assieme fanno il titolo della mostra.
Henshin (変 身) letteralmente significa “cambiare o trasformare il corpo” e indica la “trasformazione”, un concetto espresso in maniera peculiare nel mondo dei manga, degli anime e nei film live action. Quando un personaggio si trasforma in un supereroe diventa infatti un Henshin Hero (変 身 ヒ ー ロ ー)
Il concetto di trasformazione nella cultura giapponese si fonda sul principio di riconsiderazione dei propri canoni, in una ripetizione che sembra sempre la stessa, ma è mutevole, creativa, rivoluzionaria. Le opere esposte rappresentano una ricerca in tal senso.
Attraverso la macchina fotografica di Barberis, assistiamo alla trasformazione del robot: dal manga, all’animazione, al gioco fino a diventare icona. Vicino alle cornici troviamo le creazioni 3D di Christian Colombo, un lavoro dedicato ai caschi dei famosi piloti di Super Robots. Gli esseri umani che, indossando, la maschera/casco possono diventare eroi.In questo periodo di grande incertezza, viene naturale cercare aiuto e conforto nella dimensione umana dei nostri eroi ed ecco la presenza dei robot, i Mecha. Il visitatore si troverà al cospetto di una serie di ritratti in bianco e nero di Mecha giocattolo, ripresi in primo piano come esseri viventi in posa per lo scatto.  L’approccio fotografico adottato, ispirato alla cultura visiva nipponica e teso a rimuovere ogni elemento di distrazione, permette di far emergere dalla nettezza del bianco e nero, tanto la dimensione plastica quanto la qualità materica dei soggetti, con tutte le imperfezioni che caratterizzano il loro vissuto. La mostra è aperta al pubblico fino al 16 ottobre.

VIVERE IL FOLKLORE DEL GIAPPONE A MILANO (FINO AL 23 GENNAIO 2023)


Sempre a Milano è possibile visitare Fantasmi e Spiriti del Giappone – Don’t Cross the Red Bridge, una mostra (presso gli spazi TENOHA Milano) che si sviluppa in un percorso multisensoriale dove “poter incontrare” gli spiriti e le creature del Paese del Sol Levante. Un viaggio – in uno spazio di 1100mq con oltre 10 stanze a tema, dove la tradizione incontra l’innovazione tecnologica con animazioni, scenografie, 3d e video- denso di folklore nipponico, ispirato alle leggende della tradizione trascritte da Lafcadio Hearn (tra gli studiosi che meglio hanno saputo raccontare la meraviglia degli occidentali catapultati nel mondo nipponico), e raccontate visivamente dalle illustrazioni di Benjamin Lacombe.

L’ARTE GIAPPONESE DAL DUECENTO A OGGI IN UMBRIA (FINO AL 31 GENNAIO 2023)


Il Complesso Monumentale di San Pietro a Perugia ospita la mostra In punta di pennello. Natura e cultura nell’arte giapponese. Suddivisa in dieci sezioni, dedicate ai diversi aspetti della cultura giapponese collegati con la pittura a inchiostro, la mostra ospiterà, fino al 31 gennaio 2023, oltre cinquanta opere d’arte dal Duecento a oggi. Le opere e i manufatti esposti vengono virtualmente presentati e spiegati attraverso dei video animati da alcuni dei più famosi personaggi della storia della cultura giapponese. Per fare un esempio, l’arte della calligrafia è introdotta da un’opera attribuita a Yishan Yining – Issan Ichinei, il monaco cinese che nel XIII secolo diffuse lo Zen tra i samurai e i feudatari nipponici. Previsti, nel corso dei mesi, conferenze e workshop per coinvolgere gli appassionati e il pubblico più giovane che potrà provare diverse tecniche artistiche dell’arte orientale. Il legame tra il Complesso Monumentale di San Pietro e il Giappone parte da lontano: l’8 giugno del 1585 a San Pietro arrivò infatti in visita la prima missione diplomatica giapponese in Europa. 

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