Nello spazio si mangia italiano. La “nostra” pasta vola sulla tavola degli astronauti della Iss

Nel 2023 questa eccellenza tricolore ha registrato un export da record, arrivato a 4 miliardi di euro

La pasta italiana va per la prima volta nello spazio. L’occasione è la missione Ax-3 realizzata dall’azienda privata Axiom Space che porta in orbita uno dei simboli del Bel Paese per farlo atterrare sulla tavola degli astronauti della Iss (International Space Station).

Un’occasione per far alimentare in modo sano e corretto la squadra in orbita, ma anche per “testare i prodotti made in Italy in microgravità“, come sottolineato dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida.

La partenza della navicella è avvenuta di recente, con un lancio da Cape Canaveral, in Florida.
Italian Space Food: questo il titolo del progetto.
A bordo figura anche un italiano, Walter Villadei, colonnello dell’Aeronautica Militare. Con lui, a bordo, ci sono lo svedese Marcus Wandt, della nuova generazione di cosmonauti dell’Agenzia Spaziale Europea, il turco Alper Gezeravci e l’ex astronauta della Nasa Michael Lopez-Alegria.

Tutti e quattro i membri dell’equipaggio sono impegnati a lavorare per un paio di settimane ad alcuni esperimenti. È stata intanto programmata anche la successiva spedizione della Axiom Space, la Ax-4, che dovrebbe aver luogo verso l’autunno 2024.

Il viaggio nello spazio, per la pasta tricolore, arriva dopo il record segnato sui mercati mondiali con le esportazioni che per la prima volta, nel 2023, sono volate a oltre 4 miliardi di euro nel 2023, con un incremento del 5% rispetto all’anno precedente (proiezione Coldiretti, Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti, su dati Istat).

Dal campo alla tavola, la filiera interessata produce annualmente 3,6 milioni di tonnellate di pasta per un valore complessivo che sfiora i 7 miliardi di euro. Sono almeno 200mila le imprese agricole italiane impegnate a fornire grano duro di altissima qualità, purtroppo spesso sottopagato, con il rischio che vengano abbandonate alcune colture chiave e con conseguenze potenzialmente dannose per l’economia, l’ambiente e la società. 

Come ha rilevato sempre l’associazione agricola, l’Italia è anche il paese in cui si riscontra il più elevato consumo di pasta per un quantitativo di 23,1 chilogrammi a testa contro i 17 chili della Tunisia, seconda in questa speciale classifica seguita da Venezuela (12 kg), Grecia (11,4 kg), Cile (9,5 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Argentina (8,6 kg) e Iran (8,5 kg).

La missione nello spazio costituisce anche un importante passo in avanti ai fini della candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco. Anche l’olio di oliva extravergine potrebbe entrare stabilmente nella dieta degli astronauti dopo i riscontri positivi ottenuti nell’ambito del progetto Evoo in Space: Extra-Virgin Olive Oil in Space (Evoos), in seno a un accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana e il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia agraria), in collaborazione con Coldiretti e Unaprol-Consorzio Olivicolo Italiano.

Tra il 2022 e il 2023, infatti, alcuni campioni del prodotto, altro fiore all’occhiello tricolore, avevano trascorso sei mesi sulla Stazione Spaziale internazionale (Iss) insieme all’astronauta Esa Samantha Cristoforetti. Dalle analisi compiute era emerso che la gravità e i raggi cosmici non avevano avuto un impatto negativo sulla qualità di questa eccellenza. Grazie, infatti, all’utilizzo di uno speciale confezionamento, tramite un sacchetto protettivo sottovuoto, impermeabile all’ossigeno, le sue caratteristiche nutrizionali e salutistiche di pregio erano rimaste inalterate.

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