“Piccolo è bello”: l’Italia ospita una delle gemme più preziose d’Europa

Bolsena, borgo laziale, è l’unico comune italiano presente nella classifica di ‘Forbes’ con le dieci piccole città più belle che animano il vecchio continente

Bolsena, borgo in provincia di Viterbo a quasi due ore da Roma, è l’unico comune italiano presente nella classifica di ‘Forbes’ a essere stato inserito tra le dieci piccole città più belle d’Europa.

Il riconoscimento viene dato dalla rivista americana per il lavoro di tutela ambientale, di valorizzazione della storia e delle tradizioni. Il premio viene conferito anche a quelle realtà meritevoli di aver difeso e preservato il territorio.

Tra le altre cittadine del novero compaiono: Bibury in Inghilterra, Bonifacio in Francia, Cesky Krumlov in Repubblica Ceca, Cochem in Germania, Ericeira in Portogallo, Hall in Tirol in Austria, Reine in Norvegia, Ronda in Spagna e Sibiu in Romania.

“Queste dieci gemme dimostrano che piccolo può essere bello”, si legge su ‘Forbes’. “Avremo sempre Parigi. E Amsterdam, Berlino e Roma. Ma il cuore dell’Europa si trova spesso nelle sue piccole città, non solo nelle sue vivaci capitali”.

Bolsena, che si è distinta, quindi, per il suo patrimonio artistico, paesaggistico e culturale, si trova alle sponde dell’omonimo lago di origine vulcanica più grande d’Europa.

La zona intorno a questo bacino, grazie alle sue numerose risorse naturali, è stata abitata fin dalla preistoria. I resti sommersi di insediamenti protostorici, in particolare il Gran Carro, rivestono grande importanza.

I Romani fondarono Volsinii dopo aver conquistato l’antica città etrusca di Velzna/Volsinii, situata a Orvieto. Trasferirono gli abitanti presso il lago. L’area ospitava già vari insediamenti. La fondazione della città risale al 265-264 a.C. e nel corso del tempo divenne sempre più importante, tanto che intorno alla metà del II secolo a.C. fu raggiunta dalla Via Cassia.

Volsinii fu sia una città etrusca che romana: lo testimoniano l’imponente cinta muraria di oltre 4 km costruita con tufo e gli scavi archeologici, come quelli a Poggio Moscini. Qui sono stati scoperti i resti del foro, una grande basilica, parti della via tecta e due abitazioni private con affreschi e mosaici. C’è anche l’anfiteatro, situato a Mercatello lungo la Via Orvietana.

Nel Museo Territoriale del Lago di Bolsena, nella Rocca Monaldeschi, sono esposti molti reperti, tra cui il Trono delle pantere e un grande sarcofago che raffigura il mito di Dioniso e Arianna.

La storia di Santa Cristina, una giovane martire dell’epoca di Diocleziano, patrona di Bolsena, ha dato origine alla monumentale basilica a lei dedicata, contenente opere d’arte che spaziano dal Medioevo al Settecento.

La memoria medievale di Bolsena è rappresentata anche dalla Rocca dei Monaldeschi della Cervara, famiglia guelfa avversari dei Filippeschi, imponente costruzione medievale a pianta quadrata con quattro torri.

Altri importanti edifici della città laziale sono la chiesa gotica di San Francesco e il palazzo del cardinale Teodorico Ranieri e la residenza rinascimentale di Tiberio Crispo.

A Bolsena sono disseminate varie tappe del Cammino della Via Francigena, che segue lo storico percorso della Via Cassia: è l’itinerario che, già prima dell’anno Mille, portava da Canterbury a Roma attraverso il Regno dei Franchi, le Alpi e poi gli Appennini.

Grazie alla zona di origine vulcanica ricca di minerali e abbondante di acqua, la città è diventata un terreno fertile per ortensie e platani, che furono piantumate agli inizi del Novecento, nell’ambito di esperimenti di natura botanica. In particolare, nel terzo fine settimana di giugno, si tiene la Festa delle Ortensie (di cui oggi sono presenti almeno 120 varietà sparse in diversi chilometri di giardini) con stand ed espositori, anche a livello internazionale.

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