Saperi antichi, ma sempre attuali. Riapre Casa Stradivari, l’eccellenza italiana della liuteria

Dopo una grande opera di restauro, la dimora dove visse e lavorò l’artista torna alle origini per promuovere cultura, artigianato e musica

Foto: immagine tratta dall’account Facebook “Casa di Stradivari”

A Cremona ha riaperto i battenti Casa Stradivari. Grazie al progetto di restauro e rilancio voluto dalla omonima Fondazione, la dimora in cui abitò e lavorò il geniale e rinomato liutaio del Seicento rivive ora una rinascita e affronta un rinnovamento pensato in ottica contemporanea, per unire passato, presente e futuro.

L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è proprio quello di riportare l’antica dimora di Corso Garibaldi allo spirito antico, ma sempre attuale, che animò l’operato di Antonio Stradivari, cogliendo in esso vari punti di forza per nuovi sviluppi al passo coi tempi.

Stradivari nacque nella cittadina lombarda il 18 dicembre 1644. Il suo nome è legato ancora oggi all’eccellenza e alla bellezza di violini ammirati e ricercati in tutto il mondo.

Non solo. La meticolosa scelta dei legni, la maestria nel modellare le forme e l’uso di vernici dalle formulazioni segrete hanno conferito agli strumenti che portano la sua firma un suono eccezionale. Ecco perché si tratta di veri e propri capolavori artistici di raro pregio ed enorme valore.

A partire da quest’estate, Casa Stradivari sarà un centro di promozione culturale e artistica e accoglierà giovani artigiani per percorsi di formazione e specializzazione connessi ai temi della tutela della trasmissione del sapere tra scuola e bottega e del rapporto tra liutai e musicisti.

È per questo che alle attività artigianali, al piano terra, si aggiungeranno quelle dedicate a giovani musicisti che si terranno al primo piano. Il secondo piano, invece, sarà destinato alla residenza di un artista di fama internazionale.

Dal prossimo autunno, pertanto, giovani liutai potranno frequentare un corso di 18 mesi per costruire strumenti ad arco, sotto la supervisione di illustri personalità quali Bruce Carlsson, Marcello Ive, Primo Pistoni e Davide Sora.

Carlo Andrea Rozzi e Alessandro Voltini si occuperanno del progetto di analisi acustica degli strumenti nelle varie fasi di lavorazione. Con il chimico Curzio Merlo si affronterà lo studio delle vernici.

La sinergia tra studenti, maestri e personalità affermate costituirà il terreno fertile per la crescita di nuovi talenti e l’elemento fondamentale per sostenere l’imprenditorialità giovanile.  

Nel quadro del programma verranno inseriti seminari e approfondimenti aperti anche a tutta la comunità liutaria, in collaborazione con diverse realtà del territorio. Le nuove attività formative sono frutto della sinergia istituzionale tra il Comune di Cremona, la Fondazione Casa Stradivari e la Fondazione Museo del Violino ‘A. Stradivari’. La Casa, inoltre, sarà aperta al pubblico per iniziative culturali e visite.

Ha spiegato l’assessore alla Cultura di Cremona, Luca Burgazzi: “Il progetto si inserisce nell’ambito del Piano di Salvaguardia del “Saper fare liutario tradizionale cremonese”, pratica iscritta nella Lista UNESCO del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Viene recuperato un luogo simbolico che la città attendeva da tempo. Un progetto che risponde ad un’idea di sviluppo culturale e che si inserisce anche in un percorso di rigenerazione urbana”.

La data scelta per la riapertura ufficiale di Casa Stradivari non è stata casuale. L’inaugurazione, infatti, è avvenuta il 4 luglio. In quello stesso giorno, nel 1667, Antonio Stradivari, dopo aver sposato Francesca Ferraboschi, fece ingresso nell’edificio di corso Garibaldi, a Cremona, in cui allestì il suo primo laboratorio di liuteria.

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