“Uscire” dalla violenza si può. L’opera e la testimonianza di Associazione Armònia

Esistono percorsi di libertà e di autonomia. L’esperienza di un’organizzazione che ogni giorno accoglie le vittime di violenza domestica

di Rosa Duccilli

Foto: screenshot dal sito associazionearmonia.ch

Uno dei temi centrali dello sciopero delle donne del prossimo 14 giugno 2023 in Svizzera sarà – accanto alla lotta contro la disuguaglianza salariale- la richiesta di maggiori garanzie contro violenze -di genere, sessuale e domestica- e discriminazioni.
In Italia, per fare fronte a quella che è una vera emergenza sociale, il governo ha appena varato un provvedimento contro la violenza che rafforza gli strumenti di prevenzione, fissa tempi stretti per l’adozione delle misure cautelari e favorisce la specializzazione dei magistrati su questo tema. “Viene così migliorata la normativa vigente, valida ma ancora insufficiente, assicurando tempestività agli interventi e severità alle misure. Il tutto in chiave preventiva, per cercare di fermare le situazioni di violenza prima che diventino irreparabili” ha specificato su Facebook la ministra alla Famiglia e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella.

La violenza contro le donne è una realtà che, in ogni caso, sarà difficile da cancellare senza un vero e profondo cambiamento culturale.
Intanto, lungo il percorso, ci sono molte associazioni che operano sul territorio per dare un concreto aiuto alle vittime, perché possano riconquistare la vita e le opportunità che meritano.

In territorio elvetico, nella Svizzera italiana, opera Associazione Armònia, che gestisce Casa Armònia e il Consultorio Alissa: una realtà che si confronta quotidianamente con l’ombra della violenza domestica, dando aiuto e sostegno alle vittime e ai loro figli.

Facendo un bilancio dell’anno 2022, Casa Armònia comunica di aver ospitato 20 donne e 14 bambini. Con 647 pernottamenti, il grado di occupazione della Casa è stato del 44.32%, leggermente inferiore a quello del 2021. La metà delle ospiti è arrivata su segnalazione del Servizio per l’aiuto alle vittime di reati (LAV) e di altri servizi. Invece, 1 donna su 4 ha chiesto spontaneamente di essere ospitata: ci sono state 5 autosegnalazioni.

Le operatrici hanno risposto a 397 chiamate provenienti da servizi esterni. Le segnalazioni sono aumentate rispetto al 2021 passando da 79 a 91.
Il picchetto telefonico – – questo il numero da chiamare 0848 33 47 33– offre informazioni, consulenza e momenti di sostegno alle donne che chiamano.

Da sottolineare che circa tre quarti delle donne ospitate nel 2022, quando hanno lasciato la Casa, hanno interrotto la convivenza con il marito o il partner e iniziato un percorso per riconquistare spazi di libertà e autonomia.

Il Consultorio Alissa ha pure continuato la sua attività, offrendo consulenze in ufficio o telefoniche (091 826 13 75) il martedì e il venerdì. I dati statistici relativi all’anno 2022 evidenziano un aumento rilevante delle consulenze rispetto all’anno precedente: da 164 a 232.

Il lavoro dell’Associazione ha ottenuto un riconoscimento da parte del Canton Ticino e le sovvenzioni che sono arrivate hanno reso possibile aumentare i tempi di lavoro del personale che lavora nella Casa e anche evitare alle operatrici di lavorare “in solitaria” e di poter beneficiare, almeno per una parte della settimana, della presenza di una collega con la quale condividere impegni e riflessioni.

Nell’agosto 2022 è stato inoltre siglato l’accordo di collaborazione tra il Servizio per l’aiuto dalle vittime di reati (LAV) e le strutture protette del Canton Ticino, al fine di garantire la presa a carico e l’accompagnamento delle donne e dei loro figli in modo sempre più ottimale e professionale. L’accordo prevede la condivisione di tutto il percorso di protezione delle vittime di violenza domestica: dalla segnalazione a tutti gli interventi necessari nell’ambito dell’accoglienza, dell’accompagnamento nelle varie procedure amministrative, civili e penali, fino all’uscita delle ospiti dalla Casa.

Un’Associazione che opera da 32 anni

Nata 32 anni fa, Associazione Armònia ha iniziato l’attività con piccoli aiuti finanziari, un’operatrice unica impiegata al 50% e tutte le donne del Comitato, formate in ambito psicosociale, che lavoravano nella Casa in caso di bisogno. Oggi, seguendo l’evoluzione dei tempi e delle situazioni, anche in seguito alla partenza della storica presidente Linda Cima-Vairora, è stata necessaria una riorganizzazione per continuare a gestire al meglio l’attività dell’associazione.
Il Comitato ha quindi assunto, dall’autunno, Simona Canevascini Venturelli nel ruolo di coordinatrice amministrativa. L’assemblea ha riconfermato Il comitato direttivo con Lorena Santo (presidente), Nadia Gianora Lanini (vicepresidente), Alessia Dolci, Corrado Foletta, Brenno Galli, Roberto Martinoni, Katia Morinini. Il Comitato e l’assemblea hanno tenuto, infine, a ringraziare per la vicinanza e la collaborazione il sergente maggiore Giorgio Carrara, responsabile del servizio violenza domestica della Polizia cantonale, prossimo alla pensione.

Informazioni e sostegno

L’attività della Casa e del Consultorio è possibile grazie al grande lavoro offerto a titolo gratuito dal comitato direttivo, al sostegno finanziario dei soci, di diversi Comuni, club e gruppi vari e a un contratto di prestazione con il Cantone.

Per conoscere Associazione Armònia consultare il sito associazionearmonia.ch dove è possibile scorrere il rapporto d’attività 2022; per sostenerla la tassa annuale è di 30 franchi

Casa Armònia è aperta 7 giorni su 7, giorno e notte;
picchetto telefonico 0848 33 47 33

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