Il potere del femminile

Una mostra a Milano celebra le donne e Tiziano

Foto: TIZIANO
Lucrezia e suo marito, 1515 circa
Olio su legno di pioppo, 82×68 cm
Vienna, Kunsthistorisches Museum

A Venezia nel Cinquecento l’immagine della donna assume un ruolo e una importanza quale non si era mai vista prima nella storia della pittura. Da un lato vi è la presenza di Tiziano e le sue opere che ci restituiscono figure femminili della donna dalla tenera carnalità e sofisticata eleganza, e dall’altro il particolare status di cui le donne godevano nella società veneziana. Pur non partecipando alla vita politica e finanziaria, esse esercitavano diritti non comuni: per esempio, le spose veneziane potevano continuare a disporre della propria dote e distribuirla tra i figli, dopo la morte del marito. Inoltre, le donne avevano un ruolo importante nella presentazione dell’immagine legata al cerimoniale pubblico della Repubblica. Neanche la letteratura resta indifferente: nei loro scritti, letterati e poeti si concentrano sempre di più sulle donne e sul loro ruolo di vitale importanza per la famiglia e per la continuità del genere umano. Su queste basi nasce la mostra TIZIANO E L’IMMAGINE DELLA DONNA NEL CINQUECENTO VENEZIANO.

Apre il 23 febbraio a Milano, a Palazzo Reale, TIZIANO E L’IMMAGINE DELLA DONNA NEL CINQUECENTO VENEZIANO: una mostra unica ed emozionante che raccoglie i dipinti del grande maestro e dei suoi celebri contemporanei quali Giorgione, Lotto, Palma il Vecchio, Veronese e Tintoretto, tutti a testimoniare la straordinaria importanza della figura femminile. “L’esposizione aspira a riflettere sul ruolo dominante della donna nella pittura veneziana del XVI secolo che non ha eguali nella storia della Repubblica o di altre aree della cultura europea del periodo”, afferma la curatrice Sylvia Ferino, già direttrice della Pinacoteca del Kunsthistorisches Museum, che è stata coadiuvata da un comitato scientifico internazionale composto da noti studiosi del settore, quali Anna Bellavitis, Jane Bridgeman, Beverly Louise Brown, Enrico Maria Dal Pozzolo, Wencke Deiters, Francesca Del Torre, Charles Hope e Amedeo Quondam.

L’esposizione è divisa in otto sezioni: Prologo, Ritratti, Le belle veneziane, Coppie, Eroine e sante, Letterati e poetesse, Venere e gli amori degli dei, Oltre il mito e Allegoria della Sapienza. Sono circa un centinaio le opere esposte, di cui 47 dipinti, 16 di Tiziano, per lo più prestati dal Kunsthistorisches Museum di Vienna. A essi si aggiungono sculture, oggetti di arte applicata come gioielli, una creazione omaggio di Roberto Capucci a Isabella d’Este (1994), libri e grafica.

Partendo dal tema del ritratto realistico di donne appartenenti a diverse classi sociali, passando a quello idealizzato delle così dette “belle veneziane”, visitando l’esposizione si incontrano via via celebri eroine e sante, fino ad arrivare alle divinità del mito e alle allegorie. Inclusi nella mostra anche i ritratti e gli scritti di famosi poeti che cantarono l’amore ed equipararono la ricerca del bello all’esaltazione della donna e della bellezza femminile, come anche ritratti delle donne scrittrici, nobildonne, cittadine e cortigiane. Sono analizzati anche l’abbigliamento e le acconciature femminili sfoggiate nei ritratti, sia reali che ideali, esaminando la moda contemporanea con la sua predilezione per tessuti sontuosi, perle e costosi gioielli.

TIZIANO
Isabella d’Este in nero,
1534-1536 circa
Olio su tela, 102,4×64,7 cm
Vienna, Kunsthistorisches Museum

In quel periodo le più erudite tra le donne cominciarono a partecipare con loro scritti alle discussioni di genere nella famosa “querelle des femmes” che costituisce il più importante movimento “proto-femminista” prima della Rivoluzione francese. Pensiamo a Moderata Fonte con il suo moderno dialogo Il merito delle donne ea Lucrezia Marinella con il suo discorso su La nobiltà et eccellenze delle donne. A Venezia è nell’arte figurativa che il tema si impone, grazie al maestro Tiziano, che pone la figura femminile al centro del suo mondo creativo, modificando così lo scenario artistico dell’epoca muta. Per Tiziano la bellezza artistica corrisponde a quella femminile: meno interessato al canone della bellezza esteriore rispetto alla personalità di una donna e alla femminilità in quanto tale, riesce a non sminuirne mai la dignità, indipendentemente dal contesto, dalla narrazione o dalla rappresentazione.

Le “belle veneziane” sono donne reali o presunte tali, ritratte a mezza figura e fortemente idealizzate. Grazie allo studio approfondito di testi fondamentali come L’arte de’ cenni di Giovanni Bonifacio (1616), una sorta di enciclopedia dei gesti, esse non vengono più considerate come cortigiane ma come spose. Con vesti spesso scollate, dove il mostrare il seno non è simbolo di spregiudicatezza sessuale, ma, al contrario, significa l’apertura del cuore, un atteggiamento di sincerità, atto consensuale della donna verso lo sposo per suggellare le nozze. Queste opere sostituiscono i ritratti reali di donne delle classi patrizie o borghesi, avversati dal sistema oligarchico di governo che rifiutava il culto della personalità individuale. Quando Tiziano ritrae donne reali si tratta di figure non veneziane, come Isabella d’Este, marchesa di Mantova, o sua figlia Eleonora Gonzaga, duchessa di Urbino. Le cortigiane erano spesso anche colte ed alcune di loro diventarono famose per i loro scritti, come per esempio Veronica Franco, che in una lettera ringrazia Tintoretto per averla ritratta. Tuttavia, sino ad oggi esistono pochissimi ritratti identificabili con sicurezza con cortigiane individuali in dipinti a olio.
Ci sono poi le eroine come Lucrezia, Giuditta o Susanna che rappresentano l’onore, la castità, il coraggio e il sacrificio o Maria Maddalena nella sua fase spirituale di penitenza. E infine le figure mitologiche come Venere che nasce dal mare come Venezia e personifica la città. In tutte le donne dipinte Tiziano celebra le loro molteplici e diversificate qualità. Agli occhi di chi le guarda appaiono tutte come fortissime personalità, come divinità.

La mostra è promossa e prodotta da Comune di Milano–Cultura, Palazzo Reale e Skira editore, in collaborazionecon il Kunsthistorisches Museum di Vienna. La Fondazione Bracco è Main Partner dell’esposizione. L’allestimento e la grafica sono progettati da Studio Cerri & Associati.  Il libro che accompagna la mostra è pubblicato da Skira in tre edizioni: italiana, tedesca e inglese.

Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano
Milano, Palazzo Reale, Piazza Duomo 12
23 febbraio – 5 giugno 2022
Informazioni: tel. 02 92 800 822
www.palazzorealemilano.it
www.tizianomilano.it

. TINTORETTO
Susanna e i vecchioni, 1555-1556 circa
Olio su tela, 146×193,6 cm
Vienna, Kunsthistorisches Museum
Continuare
Abbonati per leggere tutto l'articolo
Ricordami