Intelligenza Artificiale, robotica, città, vita

Il Mori Art Museum di Tokyo, che si trova a Roppongi Hills – uno dei più grandi esempi di riqualificazione urbana in Giappone che segue la formula di sviluppo della “città nella città” – è già di per sé uno spazio interessante: aperto nell’ottobre del 2003 (come il resto della zona) occupa la parte superiore della Central Mori Tower, grattacielo di 54 piani (238 mt), uno degli edifici più alti della megalopoli. Nella Central Mori Tower, che propone la formula “vivere, lavorare, divertirsi, riposarsi, studiare, e creare”, la vita sembra svilupparsi in verticale tra negozi, ristoranti, caffè, uffici e appunto il museo.

La giornata è limpida, luminosa e dalle ampie vetrate la vista sulla città, sulla sua energia vitale è emozionante. Anche rivolgendo lo sguardo all’interno e quindi all’arte e all’architettura contemporanee proposte ai visitatori, l’esperienza non è meno coinvolgente e permette ugualmente di sfidare il limite dell’orizzonte. Il Mori Art Museum ha infatti come obiettivo quello di offrire al pubblico uno spazio dove possano andare in scena discussioni e interpretazioni originali su temi universali e centrali per la contemporaneità. Questo obiettivo, che intende coinvolgere cittadini e turisti delle diverse fasce di età viene perseguito non solo attraverso mostre ma anche grazie a programmi di apprendimento. La mostra FUTURE AND THE ARTS: AI, ROBOTICS, CITIES, LIFE – HOW HUMANITY WILL LIVE TOMORROW [Il futuro e le arti: IA, robotica, città, vita – come vivrà l’umanità del domani] che sarà visitabile fino al 29 marzo 2020 ha proprio l’obiettivo di stimolare la riflessione, l’immaginazione e la suggestione su quello che potrebbe essere il futuro che ci attende: talvolta sembra fantascienza ma è molto più realistico di quanto sembri. Lo sviluppo scientifico e tecnologico, l’IA, la biotecnologia, la robotica influenzano e coinvolgono questioni ambientali, lo sviluppo delle città, l’arte, l’architettura, gli stili di vita, la condizione degli esseri umani, il nostro ruolo all’interno della società e le relazioni con la natura. In questa mostra artisti diversi propongono la loro visione della trasformazione già potentemente in atto nei più diversi settori. Grazie alle loro visioni è possibile “sperimentare” un nuovo mondo possibile, sbirciare in quella che potrebbe essere la nostra vita nei prossimi 20-30 anni. È possibile sperimentare ma anche “sperimentarsi” emotivamente ed eticamente dinanzi a questi cambiamenti: dal confronto con tale materiale artistico e interpretativo, visionario ma anche realistico, in me sono sorte domande sul senso dell’evoluzione, sull’importanza della natura, sul legame con le proprie origini, sull’essere umano e le sue qualità, ricchezze e capacità costruttive e distruttive.

Desideriamo davvero una vita sempre più lunga? E per farci cosa? Il corpo è destinato ad essere sempre più “aumentato” rispetto alle sue naturali capacità? Cosa mangeremo? Quali e quanti progressi farà ancora la medicina e quali saranno i mali del futuro? È ancora possibile una coesistenza con la natura o il processo è ormai irreversibile? Queste domande mi hanno accompagnata per le cinque sezioni della mostra costituita da oltre un centinaio di opere e progetti di artisti di diverse nazionalità.

Nella sezione Nuove città possibili vengono proposte le visioni di artisti e architetti rispetto alle nuove città in costruzione che stanno oltrepassando i parametri urbani convenzionali per misurarsi con dimensioni più estreme e inusuali come il deserto, il mare e l’aria. La sezione Verso un’architettura Neo-metabolista si concentra sullo sviluppo di materiali di costruzione organici ecocompatibili e di alcuni nuovi metodi che utilizzano tecnologie avanzate come le stampanti 3D, i droni e la robotica. Nella sezione Innovazioni degli stili di vita e del design vengono esplorate nuove forme di design, nuove tendenze e nuovi prodotti per un uso quotidiano. Umanità aumentata e relative implicazioni etiche si concentra sul corpo umano e su come robotica e biotecnologie abbiano l’incontestabile merito espandere le sue capacità. Se da un lato questo permette di superare malattie incurabili dall’altro rende indispensabili ragionamenti di natura etica.

L’ultimo capitolo è dedicato a La società e l’essere umano in trasformazione: “”umano”, “vita” e “felicità” sono termini il cui significato sta venendo ridefinito e rimodellato dalle innovazioni tecnologiche, dai nostri nuovi desideri e bisogni.

In ognuna di queste sezioni ho incontrato opere che mi hanno stupita, incantata, meravigliata e spaventata. E nel prossimo episodio di questa rubrica proverò a raccontarvene qualcuna.

 

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