A tu per tu con Valentina Mira, autrice di X, che racconta lo stupro. Rompiamo con audacia il più grande Tabù del ventunesimo secolo

Noi, studenti della classe 4a del Liceo Artistico di Zurigo abbiamo incontrato la scrittrice e letto il suo romanzo. Ecco la nostra recensione e le nostre riflessioni e proposte. Troppi uomini commettono violenza sulle donne, controllano il loro cellulare, decidono cosa (non) dovrebbero indossare, con chi dovrebbero uscire, in altre parole a chi “appartengono”

di Marco Cippone e Tino Politano, studenti del Liceo Artistico di Zurigo, giornalisti per un giorno

Abbiamo incontrato Valentina Mira in occasione della rassegna letteraria “Zürich liest” che si è svolta ottobre. L’autrice del romanzo “X” è stata invitata in occasione della pubblicazione della sua opera in lingua tedesca (per i tipi di Rotpunktverlag).

X, IL ROMANZO: Valentina Mira, nata a Roma nel 1991, è laureata in giurisprudenza. Dopo aver scritto per diversi giornali (ad esempio, il Corriere della Sera), quasi tre anni fa, nel 2021, debutta in veste di scrittrice con X.
X rompe, con rabbia e senso critico, ogni tabù sulla violenza sessuale. L’autrice racconta un episodio accaduto più di dieci anni fa, che ha lasciato una ferita profonda nella sua vita e nella sua identità, a tal punto da raccontare la sua esperienza di vittima di uno stupro in un libro.
Questo romanzo ci mostra quanto possa essere difficile e delicato trovarsi in una situazione simile: a partire dall’accorgersi dell’orrore dell’atto subito fino alla ricerca di prove per la denuncia; dal sistema giuridico corrotto o poco affidabile alla forte influenza del patriarcato e al mancato appoggio dei propri cari. Tutto ciò in X è raccolto in una “lettera” indirizzata al fratello di Valentina, che non solo l’ha abbandonata a se stessa, privandola del suo supporto, ma ha persino sostenuto lo stupratore, un suo amico.
Tra le pagine di questo libro possiamo capire che un NO significa sempre e solo NO: senza il consenso del partner, ciò che avviene è sempre un abuso.
Come dimostrano i tanti eventi accaduti in Italia – vedi lo stupro di Palermo dello scorso 7 luglio-, è chiaro che qualcosa non va. I giovani vanno istruiti su questo tema e devono imparare cosa significhi il consenso e cosa voglia dire NO. Secondo noi, X puo essere un ottimo punto di partenza per far luce su un tema troppo poco trattato e che non merita di essere tralasciato. La lettura di questo romanzo può essere importante e costruttiva, per ampliare la propria visione sul tema dell’abuso e del patriarcato diffuso nella nostra società.

Noi, studenti della classe 4a del Liceo Artistico di Zurigo, oltre a incontrare dal vivo Valentina Mira, abbiamo avuto l’occasione di leggere alcuni capitoli significativi del suo romanzo. E abbiamo scritto una recensione.

LE RECENSIONI DI MARCO E TINO

Perché dovrei leggere X?

di Marco Cippone

“Tu, fratello, da che parte stai?
Perché il punto è questo. Che io al massimo posso rilevare la presenza dell’incognita, della X. Espormi al rischio di violare un tabù. Posso dirti cos’è uno stupro. Posso dirti perché non denunciamo, sia per l’inaffidabilità delle forze dell’ordine, sia per via dei giornali, le lenti offuscate attraverso le quali la società guarda se stessa.”

  • Valentina Mira, X (2021), pagina 185

Questo passaggio tratto dall’ultimo capitolo di X, intitolato “Bonus Track”, racchiude nella maniera più essenziale l’intera tematica attorno a cui si concentra il libro. Io trovo le affermazioni di Valentina Mira intense, critiche e piene di verità. Spesso si sottovalutano le difficoltà attraversate dalle vittime di violenze sessuali. Troppo spesso viene detto alle persone che sono vittime di uno stupro “devi avere il coraggio di denunciare!”, senza però comprendere la cruda e dura realtà dei fatti che si cela dietro a questo tipo di episodi. Non si tratta di una questione di coraggio o di paura di esporsi rendendo pubblico l’abuso subito, gli ostacoli e le problematiche sono ben altre: ad esempio l’inefficienza o inaffidabilità delle forze dell’ordine, l’abuso di potere, la mancanza di prove a sostegno delle accuse e molti altri imprevisti, che fanno avere a molte vittime molti ripensamenti prima di agire per vie legali. Ci si sente soli contro tutto e tutti, impotenti. Non si vedono soluzioni. La narratrice ne è l’esempio vivente, che però con coraggio e forza ne è uscita, provando a “suscitare” senso di vicinanza a chi ha vissuto momenti simili.
Credo che Valentina Mira pubblicando X abbia compiuto un atto estremamente audace. Lei si espone “al rischio di violare un tabù”, denunciando ogni atto abusivo e privo di consenso. Penso che la lettura di questo libro possa davvero dare un quadro completo delle dinamiche di questi avvenimenti.

Mira riesce con successo a far aprire gli occhi al lettore sull’argomento e incita le vittime di violenze sessuale a non ignorare i fatti, a non sentirsi sole in tutto questo e a cercare supporto di amici o parenti. Inoltre critica la nostra società, dove il colpevole di uno stupro riesce spesso a farla franca, dove la parola stupro è un tabù e viene semplicemente ignorata la realtà.

La nostra società, cosi come descritta dall’autrice, non è piena di speranza: “Posso dirti che non ci sono mele marce, che è marcio l’intero frutteto”. La sua è una visione parecchio pessimista, e non si può darle del tutto torto. C’è bisogno di un cambiamento forte, è necessario e deve partire da ognuno di noi. Questo problema riguarda tutti noi e dovrebbe farci riflettere profondamente sul nostro modo di rapportarci con la società e i suoi individui.

Purtroppo è impossibile cambiare l’intera società, ma se oggi questa problematica venisse discussa nelle scuole con i più giovani, secondo me, potremmo avere un grande impatto sul futuro. Proprio per questo consiglio a tutti questo libro, sia per interessarsi al tema e comprendere meglio cos’è uno stupro, ma anche per trovare conforto se si ha avuto questa terribile esperienza.

Un’opera letteraria profonda e personale

di Tino Politano

“Sono sotto casa tua. Per favore, scendi. Ti devo parlare di ieri sera. È importante.”  
Dunque, i cani di Pavlov. Se il loro cervello rispondeva in automatico ai campanacci, ordinando alla bocca di produrre saliva, qual è la reazione corretta quando il giorno dopo uno stupro il tuo stupratore ti si presenta sotto casa? 

  • Valentina Mira, X (2021), pagina 56

Il passaggio sopra mostra bene i pensieri della protagonista in quel momento preciso. Il modo in cui Valentina Mira prova a descrivere le sue emozioni, i suoi pensieri e quello che accade, è molto intenso. In tutto il libro sono anche presenti delle domande, che si riferiscono al lettore e alla lettrice. Essi creano un rapporto stretto tra la protagonista e il lettore/la lettrice, e aiutano a sentirsi parte della storia. Personalmente, trovo molto riuscito anche il paragone tra i cani di Pavlov e il messaggio che le manda il responsabile del suo abuso. Il paragone mostra chiaramente la paura e la totale insicurezza che attraversava tutto il corpo della protagonista in quel momento. Allo stesso tempo, però, sta anche diventando chiaro che le vittime di un atto così crudele ricevono troppo poco sostegno. In queste poche frasi, l’autrice descrive la situazione con i sentimenti ad essa associati, ma racchiude anche tra le righe una cruda critica alla legge, ai funzionari pubblici e alla società. Questo equilibrio tra critica e narrazione è un risultato brillante e può essere trovato ancora e ancora scorrendo le pagine di X. 

Il libro di Valentina Mira convince anche per il coraggio dell’autrice di scrivere questo libro. Ammiro Valentina Mira per aver preso questa decisione, sicuramente difficile. Scrivere un libro che racconti una storia di fantasia è più “facile”, ma scrivere un libro su come essere stati vittima di stupro non lo è affatto. È una visione completa della sua vita, reale e brutale.

È il momento di cambiare qualcosa

In conclusione e dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, assassinata brutalmente e con crudeltà dal suo (ex)compagno Fillippo Turetta, arrestato il 19 novembre per omicidio, ci sembra giusto e doveroso fare un appello.
Giulia, altra vittima innocente di femminicidio, si aggiunge purtroppo all’inesorabilmente lunga lista di omicidi nei confronti delle donne in Italia da parte di uomini, solo perché avevano messo la parola fine a una relazione o perché volevano sentirsi libere. Tutto ciò dimostra che, come sostenuto da Valentina Mira, c’è un problema da risolvere.
L’amore non è possessivo, non è abuso o violenza, l’amore è libertà e fiducia reciproca. Troppi uomini commettono violenza sulle donne, controllano il loro cellulare, decidono cosa (non) dovrebbero indossare, con chi dovrebbero uscire, in altre parole a chi “appartengono”.
Questo modo di fare va eliminato e denunciato a tutti i costi, cercando proprio di partire dai giovani. Nelle scuole è di cruciale importanza che vengano trattati argomenti simili (violenze sessuali e rispetto verso le donne) per fermare o almeno ridurre questi episodi ingiusti e privi di umanità.

È il momento di reagire e cambiare le cose, bisogna prendere posizione e denunciare ogni atto di abuso, per rendere giustizia alle vittime e per migliorare la nostra società.

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