Al Museo d’arte di Mendrisio debuttano le tele estroflesse e le altre opere di Enrico Castellani

L’artista veneto “arriva” per la prima volta in una pinacoteca svizzera

Foto: Enrico Castellani (ca. 1967-1970); courtesy of Carlo Cisventi, Fondo Cisventi, CSAC Università di Parma

Durerà fino al 7 luglio 2024 la mostra ‘Enrico Castellani’ appena inaugurata al Museo d’arte Mendrisio. La retrospettiva – a cura di Barbara Paltenghi Malacrida, Francesca Bernasconi, Federico Sardella, realizzata in collaborazione con la Fondazione Enrico Castellani – comprende 60 opere che abbracciano tutta la carriera dell’artista veneto. Si tratta della prima presentazione del lavoro di Castellani in un museo svizzero, nonché la prima retrospettiva organizzata dopo la sua morte, avvenuta a Celleno (Viterbo) il 1° dicembre 2017.

Veduta di una sala allestita al Museo d’arte Mendrisio
con l’opera “Serie blu”, 1996, acrilico su tela,
120 × 120 cm ciascun elemento, © Enrico Castellani Estate

Nel percorso espositivo di Mendrisio sono proposti dipinti, superfici a rilievo, opere su carta, installazioni, sculture, stampe e un’intera sezione documentaria, inclusi alcuni inediti. L’esposizione – che si avvale del sostegno della Banca del Sempione, del contributo della Repubblica e Cantone Ticino, Fondo Swisslos, e della media partnership di RSI Rete 2 – distribuita sui 600 metri quadrati del Complesso dei Serviti, consentirà di avere una visione completa della pratica artistica di Castellani, dagli esordi fino all’elaborazione del suo linguaggio più conosciuto. Ciascuna delle sale è dedicata a un momento specifico della sua ricerca.  

I visitatori possono vedere le composizioni a olio e fili su tela, i disegni della fine degli anni Cinquanta (Ombre), che hanno aperto la strada alle tele monocrome, definite ‘estroflesse’ dal loro creatore – tese da un sistema di chiodi retrostante che trasformava la superficie in uno scenario caratterizzato da geometrie ipnotiche – e poi ancora, dittici e piani angolari, enigmatiche installazioni (‘Il muro del tempo’, ‘Spartito’), una selezione di stampe e le ultime opere realizzate in alluminio aeronautico.

Enrico Castellani è nato a Castelmassa, in provincia di Rovigo, il 4 agosto 1930. Nel 1952 si è trasferito a Bruxelles, dove ha frequentato i corsi di pittura e scultura all’Académie des Beaux Arts. Nel 1956 ha conseguito una laurea in architettura all’École Nationale Supérieure de la Cambre.

Rientrato in Italia, ha stretto una profonda amicizia e un importante sodalizio artistico con Piero Manzoni, con il quale, nel 1959, ha fondato la rivista ‘Azimuth’ (uscita in soli due numeri) e la quasi omonima galleria Azimut, che ha presentato 13 mostre nell’arco di 8 mesi esplorando le tendenze artistiche in quel momento più innovative, italiane e straniere.

Le prime opere di Castellani erano ancora legate all’espressionismo astratto, in particolare alla pittura segnica di Mark Tobey. A partire dalla fine degli anni Cinquanta l’artista ha sviluppato una uno stile personale e riconoscibile, diventando protagonista della nuova scena culturale europea.

Superficie rossa, 2006
alluminio aeronautico smaltato, 116,5 × 116,5 cm
Collezione privata, courtesy Lévy Gorvy Dayan
© Enrico Castellani Estate

È stato invitato a presentare le sue opere a eventi di primo piano come ‘Monochrome Malerei’ (Leverkusen, 1960), ‘The Responsive Eye’ (MoMA, New York, 1965), la Biennale di Venezia (nel 1964 e nel 1966).

L’artista è stato tra i protagonisti di Palazzo delle Esposizioni a Roma (1970), Centre Georges Pompidou (Parigi, 1981) e Solomon R. Guggenheim Museum (New York, 1994). Nel 2010, a Tokyo, gli è stato conferito Praemium Imperiale per la pittura, il più alto riconoscimento artistico.

In occasione della mostra a lui dedicata, il Museo d’arte Mendrisio – che nell’ambito del suo programma espositivo presenta ogni anno un ciclo di appuntamenti collaterali – ha commissionato la creazione di una nuova composizione musicale all’italiano Carlo Boccadoro, ‘Il muro del tempo’, dedicata a Castellani. L’esecuzione avrà luogo sabato 27 aprile alle ore 20.30, presso il museo, con Jeff Ballard alla batteria, Lorenzo Malacrida alle percussioni e letture dell’attore e drammaturgo Marco Baliani.

Sabato 6 luglio, alle ore 18.30, sempre nella cornice museale, si terrà una performance di danza nell’ambito del Festival ‘Ticino in Danza’.

Museo d’arte Mendrisio
Piazzetta dei Serviti 1 | CH – 6850 Mendrisio
Tel. +41 (0)58 688 33 50
museo@mendrisio.ch

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