Beni culturali: cosa sono e perché dobbiamo occuparcene

Abbiamo chiesto a Giacinta Jean, responsabile del corso di laurea bachelor e master in conservazione e restauro presso la SUPSI-DACD in Ticino, di parlarci di beni culturali e perchè sono importanti. Intervista di Valeria Camia.

La prima domanda è d’obbligo: come è nato il suo interesse per la conservazione e il restauro?

Dopo il liceo mi sono iscritta all’università per seguire un corso di laurea in storia dell’arte ma mi sono subito accorta che non mi era sufficiente occuparmi “solo” della conoscenza delle opere, desideravo anche poter intervenire direttamente nella loro cura. Sono sempre stata interessata alla storia per capire le ragioni che hanno portato un bene culturale, un’opera o un manufatto nelle sue più diverse accezioni a diventare quello che è attualmente. Questo significa indagare sia il momento legato alla sua creazione sia le trasformazioni che nel corso del tempo l’hanno modificato. Gli studi mi hanno portata a capire che nell’analisi di un bene culturale è importante chiedersi come, attraverso cioè quali processi di “riconoscimento”, un bene sia diventato rilevante da un punto di vista culturale, perché rappresenta una testimonianza importante per la nostra civiltà, perché gli riconosciamo un particolare “valore”. Con valore di un bene non si intende chiaramente il valore economico, che può essere molto variabile, ma la sua importanza sotto diversi aspetti, da un punto di vista storico, artistico, sociale o altro. E diventa anche fondamentale chiedersi “per chi” sia importante questo bene. Il pubblico di riferimento può essere ad esempio un pubblico locale, particolarmente devoto ad un’immagine che magari non ha un valore storico-artistico così rilevante. In rapporto al pubblico di riferimento però, quell’immagine assumerà invece un’importanza “sociale” del tutto straordinaria a dispetto di altre sue qualità.

Oggi lei è docente alla SUPSI, responsabile del corso di laurea bachelor e master in conservazione e restauro…

Il corso di laurea è formato da colleghi straordinari che condividono con me la passione per la scoperta delle tracce del passato e l’attenzione per il ruolo sociale che deve avere l’arte nel nostro tempo. I diversi insegnamenti vengono impostati con un forte carattere interdisciplinare che unisce il raggiungimento di competenze pratiche (un saper fare acquisito dal contatto diretto con le opere) sostenute da una solida base teorica (gli studenti al termine degli studi hanno buone conoscenze scientifiche, storico-artistiche e critiche). Cerchiamo sempre di lavorare in collaborazione con le istituzioni attive sul territorio in modo da inserire gli studenti in un contesto professionale reale perché capiscano che occuparsi di conservazione di beni culturali richiede una stretta collaborazione tra professionisti diversi: archeologi, storici, geologi, chimici, fisici, architetti, ingegneri, storici dell’arte. E’ un corso di laurea particolarmente adatto a chi è interessato ai temi artistici, storici e scientifici.

Perché è importante occuparsi della tutela dei beni culturali?

Impegnarsi nella tutela dei beni culturali, favorirne la loro trasmissione e il loro godimento, è fondamentale: rappresenta un fortissimo stimolo per riflettere sulla nostra cultura e per migliorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo. Le testimonianze fisiche del passato sono finestre aperte verso altre realtà che offrono un contatto diretto e immediato con un passato che diventa, grazie alla loro presenza, vicino e attuale. Confrontarci con questo passato che è presente e vicino fisicamente ma che è nello stesso tempo lontano, in quanto espressione di una cultura sociale e religiosa propria di altre epoche, rappresenta una sfida continua per lo sviluppo civile di una società. Sottrarsi a questo confronto e non cercare di integrare le testimonianze del nostro passato nel nostro presente porta ad una grave perdita in termini di identità e di conoscenza.

Il patrimonio storico inoltre, con le sue particolarità e stratificazioni, contribuisce in modo determinante alla ricchezza dei nostri spazi. Con ricchezza si intende sia la bellezza data dal valore estetico e artistico di queste opere o dalla magnifica integrazione che spesso si osserva tra un edificio e l’ambiente che lo circonda, sia la ricchezza data dalla varietà di espressioni che in modo attento e creativo possono essere integrate nei nostri spazi quotidiani evitando quell’uniformità e appiattimento che caratterizza molti ambienti contemporanei, privi di storia, di valori e di significato. Tutelare i beni culturali è un dovere, un onere, ma deve essere anche un piacere che richiede il coinvolgimento di tutta la società.

Il ruolo che oggi si vorrebbe attribuire ai beni culturali risulta alquanto complesso perché deve coniugare esigenze di valorizzazione e conservazione. Cosa ne pensa?

Ritengo che sia fondamentale che un bene culturale assuma, attraverso forme di valorizzazione che ne rispettino l’autenticità materiale e formale, un ruolo centrale per la società e che diventi uno stimolo per sviluppare forme di conoscenza o di cultura. La mediazione culturale gioca su questi temi un ruolo decisivo. Se il pubblico capisce che questi beni, queste opere non appartengono solo ad un mondo passato ma che appartengono anche al mondo nostro presente e contemporaneo si riesce a fare un salto di qualità enorme, andando a colpire il centro degli interessi delle persone.

Quali sono le problematiche della professione di restauratore? E quali invece le maggiori soddisfazioni?

Il lavoro del conservatore-restauratore non è spesso riconosciuto da un punto di vista economico e questo è un problema che accomuna molti professionisti che lavorano in ambiti culturali.

Le maggiori soddisfazioni sono date dal contatto diretto e ravvicinato con opere meravigliose: un’opportunità che storici dell’arte ed esperti scientifici non hanno. Occuparsi di conservazione e restauro significa scoprire ogni volta la storia delle opere attraverso i documenti storici e la lettura della materia e imparare a trasmetterla ad altri per poterla condividere con un pubblico più vasto e conservarla nel tempo nella sua massima autenticità. Una delle sfide più grandi è quella di portare il passato nel presente e nel futuro.

Come poter aiutare la promozione e conservazione dei nostri beni culturali?

Riuscendo a coinvolgere il maggior numero di persone a prendersene cura!

 

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