Casellario giudiziale: Berna dice “sì” per studiare un accordo con l’Italia

Un’intesa tra la Confederazione svizzera e l’Italia renderebbe più semplice e agile lo scambio di dati tra i due Paesi. Ad alcune condizioni

Dopo una richiesta fatta dalla Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) in merito allo scambio di dati del casellario giudiziale, il Consiglio federale, con sede a Berna, ha fatto sapere di essere pronto a studiare un possibile accordo con l’Italia.

Per la Commissione si tratta di una questione di grande interesse e di una certa urgenza, dal momento che per la Svizzera “è molto importante lottare efficacemente contro il radicamento della mafia italiana sul suo territorio e contro i rischi connessi di riciclaggio di denaro e di infiltrazione delle imprese”.

Il casellario è un archivio che comprende i documenti in cui vengono annotati vari provvedimenti in materia penale, civile e amministrativa, riferiti a soggetti determinati.

La condivisione di informazioni con l’Italia, relativamente all’anagrafe giudiziaria, dovrebbe comprendere i casi in cui la domanda di estratto proviene da un Ufficio Cantonale della Migrazione. La richiesta della fattibilità di questo scambio, inoltre, dovrebbe basarsi su alcuni elementi.

Il primo è l’eventuale adesione della Svizzera al programma ECRIS (European Criminal Records Information Services, Servizio informativo del casellario giudiziale europeo dell’Unione Europea), che permetterebbe lo scambio di informazioni su eventuali precedenti penali.

In base al programma ECRIS – a cui aderiscono già 25 Paesi membri dell’Unione Europea – il casellario può essere richiesto dalla persona interessata (per esempio ai fini di una candidatura a un posto di lavoro, per potere accedere a un credito o per qualsiasi altra ragione), oppure da un’organizzazione o una compagnia che debba fare delle verifiche legali su qualcuno.  

Un altro aspetto è rappresentato da due iniziative del Canton Ticino tramite cui si vorrebbe consentire di richiedere sistematicamente la fedina penale ai cittadini e alle cittadine dell’UE che fanno domanda per avere un permesso di dimora nella Confederazione elvetica.

La Commissione CIP-N ha sottolineato che aderire a ECRIS, di per sé, non basterebbe per attuare le iniziative ticinesi: lo scambio di dati giudiziari, infatti, risulterebbe facilitato, ma non sarebbe possibile effettuare richieste sistematiche. Ecco perché si cercherebbe di seguire una nuova strada, mettendo a punto una soluzione alternativa fondata, per l’appunto, sulla chiusura di un accordo bilaterale con l’Italia.

Attualmente, sul sito dell’Ufficio federale di giustizia si ricorda che “l’estratto del casellario giudiziale svizzero può essere ordinato all’indirizzo www.casellario.admin.ch o allo sportello postale”.

Viene ancora spiegato: “L’estratto per privati, richiedibile per qualunque finalità, fornisce informazioni su tutte le sentenze soggette ad obbligo di iscrizione fino alla scadenza di determinati termini”.

Si invitano, infine, i cittadini e gli utenti a diffidare di altri portali fasulli e ingannevoli, con indirizzo diverso da quello ufficiale, sopra riportato: diversamente, infatti, potrebbe trattarsi di una truffa.

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