Cioccolato, una prelibatezza anche d’estate (con i giusti accorgimenti)

Il 7 luglio si celebra la Giornata Mondiale del “cibo degli dei”

di Erminia Fabrizi

Secondo la tradizione, il 7 luglio del 1847 il produttore inglese Joseph Fry inventò le prime tavolette della delizia nota anticamente come “cibo degli dei”. Per questo il 7 luglio di ogni anno si celebra la Giornata mondiale del cioccolato.

La scoperta di Fry fu rivoluzionaria. Fino a quel momento, infatti, “l’oro nero” si poteva gustare solo sotto forma liquida, la stessa della bevanda di origine azteca sbarcata in Europa nel XVI secolo, cioè un infuso di semi di cacao in polvere con grani di sale e pepe.

Qualche secolo dopo fu avviata la produzione industriale. La prima fabbrica di cioccolato fu inaugurata nel 1765 nel Massachusetts. Il primo torchio specifico per l’estrazione del burro di cacao fu inventato in Olanda nel 1828 dal chimico Van Houten.

La cioccolata al latte, invece, sarebbe stata inventata in Svizzera qualche decennio dopo, nel 1875 da Daniel Peter, che provò ad aggiungere latte condensato zuccherato al cioccolato, ottenendo una delle varianti ancora oggi più amate al mondo.

A dire il vero, in base ad alcuni studi, l’abbinamento tra latte e cacao sarebbe stato sperimentato già nel XVII secolo da un irlandese, il medico Hans Sloane, che in un viaggio in Giamaica aveva visto gli abitanti del luogo mescolare acqua e cacao, come facevano le civiltà precolombiane.

Il Paese elvetico, comunque, è ancora oggi un produttore di primo piano di questa prelibatezza, resa pregevole dai metodi della lavorazione artigianale, adoperati anche in epoca contemporanea accanto alle tecnologie più innovative.

Nel tempo si sono affermate pure eccellenze italiane come, per esempio, il cioccolato di Modica, i ‘Baci’ di Perugia e, sul fronte industriale, la Nutella del colosso piemontese Ferrero.  

Chi l’ha detto che la squisitezza in questione debba essere gustata solo nei mesi freddi? Anche nelle giornate più calde, se proverete delle mousse fresche, magari a base di cioccolato bianco, con l’aggiunta di note esotiche di ananas, lime e vaniglia o mango potreste ricredervi. Per chi ama la versione noir e fondente, poi, può essere un’idea abbinarla al pistacchio e al frutto della passione.

L’accorgimento importante relativamente al cioccolato per la stagione più calda ha a che vedere con la sua conservazione. Bisogna, infatti, proteggere questo delicato alimento dal calore e dall’umidità. 

Sarebbe bene mantenere il prodotto tra i 15 e i 20 gradi Celsius. Temperature superiori possono causare la fusione del cioccolato e la cosiddetta “fioritura” del burro di cacao.

Ma anche un freddo eccessivo non gioverebbe. A dispetto di quel che si potrebbe pensare, il frigorifero è il luogo meno indicato in cui conservare barrette e cioccolatini, sia in inverno sia d’estate. La temperatura dell’elettrodomestico, infatti, è troppo bassa, è umido e soprattutto è un concentrato di odori di tutti i tipi, che il burro cacao tende ad assorbire.

L’ideale sarebbe trovare un luogo fresco nella propria casa, come gli scaffali di una dispensa o di un armadio, lontano dalla luce diretta del sole e da fonti di calore quali radiatori, termosifoni o fornelli.

Conservate il cioccolato in contenitori ermetici o avvolgetelo con cura in una pellicola trasparente o, ancora, in fogli di alluminio.

Potreste anche considerare di usare dei sacchetti per il sottovuoto, confezionandolo in modo ermetico per prolungarne così la freschezza. Un’altra soluzione potrebbe essere una latta di buona qualità, pulita e sigillata sempre ermeticamente.

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