Energia pulita. Possiamo anticipare un futuro migliore?

di Marco Nori, CEO di ISOLFIN

Già nel 2015 il mondo aveva convenuto sulla necessità di passare dai combustibili fossili all’energia pulita per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi, in modo da poter contenere il cambiamento climatico o, addirittura, invertire il suo effetto. Ora, nel 2022, nel mezzo di una guerra in Europa, stiamo annaspando per l’instabilità economica che mette a rischio questi obiettivi.

Ma il problema era insito nelle premesse: i piani vengono fatti in momenti di “pace economica”, quando tutto va bene, c’è lavoro e le aziende sono sane. Appena c’è un intoppo, che sia una recessione, una pandemia, una guerra, i buoni propositi vengono accantonati perché, si dice, c’è un problema più pressante a cui rivolgere l’attenzione. È vero – ma qualcuno di noi ricorda un momento idilliaco senza problemi più pressanti? Qualcuno ricorda una decade d’oro nella quale non è successo niente che potesse mettere a repentaglio l’economia? Forse la sfida vera è darsi obiettivi climatici realistici, tenendo in conto a monte che sicuramente ci saranno intoppi, recessioni, guerre, etc, perché questa è la natura dell’economia, di essere ciclica, di essere vulnerabile, ma alla fine di vincere sempre.

Oggigiorno, per esempio, le materie prime necessarie per la produzione di energia pulita stanno diventando sempre più costose e il mercato sta crescendo man mano che cresce la necessità. Pur essendo più costose, hanno pure più svantaggi, per esempio l’intermittenza: nell’energia solare ed eolica, l’energia viene prodotta solo quando il sole è alto o soffia il vento.

Questo porta alla seconda sfida: l’accumulo di energia. Se non possiamo produrre energia tutto il giorno, possiamo immagazzinarla per un uso successivo in modo che la produzione non si fermi, tuttavia tutti i tipi di batterie in uso non sono convenienti tranne la batteria agli ioni di litio, ma la batteria agli ioni di litio dura solo per 2-3 anni, secondo Earth Organization. E il litio è un’altra sfida a parte.

Questo ci porta al terzo ostacolo che è la gestione del fine vita delle batterie. Il modo in cui gestiamo i rifiuti prodotti dalla produzione di energia rinnovabile può essere dannoso e costoso, ecco perché richiede la considerazione dei responsabili politici per trasformarli in un’opportunità di riciclaggio. Altre sfide sono l’utilizzo della terra (nel fotovoltaico), i pericoli per la fauna, nonché il costo della trasmissione dell’energia dal punto di produzione a quello di utilizzo. Il petrolio, da quel punto di vista era una manna, ma il pianeta la pensa diversamente e non si può più non ascoltarlo.

Naturalmente c’è di più, ma la buona notizia è che gli scienziati non si accontentano. Con le crescenti sfide e necessità l’industria si adegua e innova, vengono fondate startup e ogni giorno emergono nuove tecnologie che rendono più facile la produzione di energia rinnovabile. Risolveranno i problemi di produzione? Esaminiamolo insieme.

Intermittenza V.S. Conservazione

La scoperta più recente è lo sviluppo di una batteria in grado di immagazzinare l’energia solare sotto forma di energia chimica per quasi 18 anni, fatta dai ricercatori svedesi della Chalmers University of Technology di Göteborg. In altre parole, ci mette sulla buona strada per utilizzare “l’energia solare per produrre elettricità indipendentemente dal tempo, dall’ora del giorno, dalla stagione o dalla posizione geografica”, spiega il leader della ricerca Kasper Moth-Poulsen, professore presso il Dipartimento di Chimica e Ingegneria Chimica di Chalmers.

Pannelli solari più efficienti

Un altro sviluppo mirato alla terra consumata dai solari fotovoltaici è la costruzione di fotovoltaici più efficienti, per esempio il fotovoltaico integrato, che integra il fotovoltaico in parti di edifici come pareti o tetti, il fotovoltaico su pannelli galleggianti o l’agrivoltaico che inserisce i pannelli nelle colture, che aiuta ad aumentare la produttività di quasi il 60% producendo anche energia solare.

Decentramento

Per risolvere il problema della centralizzazione, l’Internet delle cose e l’intelligenza artificiale sono in fase di sviluppo per rendere completamente automatizzata la produzione di energia solare ed eolica, rendere più facile per le persone l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti, formando reti intelligenti. Anche la blockchain è ora utilizzata nel mercato delle energie rinnovabili per facilitare e proteggere le transazioni effettuate nel settore energetico.

Bioenergia

La bioenergia sta diventando sempre più popolare poiché l’energia rinnovabile è l’energia proveniente dalla biomassa che può essere costituita da piante, rifiuti alimentari o persino liquami. La novità sono le startup che lavorano sulla capacità di produrre energia dalle alghe e persino dalla carta. L’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) prevede che rappresenterà il 30% della produzione di energia rinnovabile entro il 2023, e in Italia, a Venezia, abbiamo l’esempio della prima bioraffineria al mondo riconvertita da raffineria tradizionale grazie a un brevetto proprietario.

L’energia rinnovabile presenta problemi che dovremmo affrontare, probabilmente perché il petrolio ha avuto secoli per ottimizzarsi, mentre ora la migrazione energetica deve avvenire in pochi decenni. Deve.

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