Il Made in Italy conquista i mercati. Proposte e strategie

Foto: Italian Fashion Days in South Korea
In questo periodo così negativamente intenso, vi è chi asserisce che il settore moda è fra i sofferenti. Un distinguo è necessario. Indubbiamente, la sofferenza che può portare alla chiusura di molti negozi di abbigliamento, soprattutto i minori, è più che evidente. Tutto a causa del coronavirus e della concorrenza fortissima delle vendite online.  Non sofferente, invece, è l’industria del settore, che tiene ben saldo il suo prestigio soprattutto con l’esportazione nei mercati asiatici, che hanno ripreso a vendere in maniera incredibile (Cina e Corea con un ben 46% in più rispetti all’anno precedente!), e in quelli dell’Est. Vendite che vedono tra i protagonisti numerosi marchi italiani, arrivati non soltanto al pareggio, ma al guadagno: come Geox, che ha visto aumentare il suo fatturato nei negozi “fisici” in Russia, in cinque anni, da 5 a 50 milioni; e Baldinini, che ha aperto ora con successo il primo showroom direzionale a Mosca, dove Peserico ha registrato un aumento di vendite del 10%.

CPM Collection Première Moscow

Non dimentichiamo Mosca. Al CPM Collection Première Moscow (il più importante salone moda della Russia e dell’Europa Est), nell’ area speciale “Italian Fashion” -inaugurata alla presenza dell’Ambasciatore italiano Pasquale Terracciano  e del direttore della sede ICE di Mosca Francesco Pensabene-  buona parte degli oltre 10.000 operatori del settore (grazie anche al progetto speciale di incoming di buyers, provenienti dalle principali città russe, specializzati nel mercato italiano) hanno dimostrato grande interesse – a cui ha fatto seguito una grossa mole di acquisti- per le nostre collezioni, distintesi ancora una volta per stile e grande qualità. Un successo che, quasi contemporaneamente, si è ottenuto in Sud Corea con l’Italian Fahion Days al quale hanno partecipato 26 marchi italiani selezionati, richiamando circa 700 buyers con riscontri positivi.

Questa edizione -che ha visto viaggiare soltanto i campionari affidati a “Sales Managers” e referenti coreani delle aziende in contatto con gli industriali italiani-  ha registrato un incremento di acquisti con le collezioni donna e uomo, dedicate  all’autunno-inverno 2021/2022, di abbigliamento, pellicceria, calzature, borse, cappelli, capispalla, knitwear e total look. “Questa manifestazione, svolta in una forma inusuale, ma emblematica del difficile periodo che stiamo vivendo, è stata un ideale trampolino per riaprire ai mercati internazionali”, ha dichiarato Marino Vago, Presidente di Sistema Moda Italia.      

Pur nel clima di timore per la salute – accompagnato dal desiderio di una “normale” -, la moda ha dunque continuato il suo cammino e “Milano la Grande” ne è tornata protagonista, con una gloriosa settimana: la Milano Fashion Week ha visto le sue giornate arricchirsi di sfilate di grande prestigio, in sedi splendide, presentate con filmati e cortometraggi ultra-ammirati anche all’estero.

“Firme” quali Armani (con le collezioni Emporio, e Giorgio Armani; e ricordiamo pure il gran successo ottenuto dalle sue creazioni, indossate da “divi e divini” al Golden Globe e al Festival della Canzone a Sanremo 2021), Beccaria, Biagiotti, Cividini, Etro, Elisabetta Franchi, Fendi, Ferragamo, Ferretti, Iceberg, Missoni, Prada, Scervino, Valentino, sono già un enorme richiamo e garanzia di “vera moda”. E non finisce qui: ecco pure un sempre straordinario Cucinelli; una altrettanto straordinaria Chiara Boni (per la seconda volta non presenta la sua collezione a New York, dove adorano le sue creazioni); un nome storico qual è Emilio Pucci. Storico è pure -dopo varie “avventure” – Borsalino. Intanto si plaude al ritorno di un altro “grande”: Romeo Gigli. Da ricordare sono anche Cividini, Eleventy, Gilberto Calzolari, Iceberg, Persichino e Alessandro Vigilante

Non sono mancati, peraltro, nomi stranieri: come Hui (ovvero Zhow Huisihon), straordinaria stilista-imprenditrice cinese che ama l’Italia tanto da firmare un accordo per la protezione del patrimonio artigianale italiano di eccellenza, finanziando la formazione di nuove generazioni di “Maestri d’Arte”, assieme alla Fondazione Cologni, nel quadro delle celebrazioni dei 70 anni di nascita della Moda Italiana.

Nel complesso, la moda emergente per i prossimi autunno-inverno si basa su tre punti fondamentali: le gonne allungate (midi, o maxi), i pantaloni sia affusolati sia larghi, gli stivali. Cui si aggiungono cappottoni avvolgenti, mentre si sentono, e si diffondono sempre più, i termini etico, sostenibilità, ecologia, scarti usati, compatibilità, recupero, vegano, green, ricordando che “nulla si distrugge, tutto si trasforma”. E come ormai va “di moda”, non sono mancate alcune originalità (chiamiamole gentilmente così…) che potranno far presa sulle giovanissime.

Per chi desidera maggiori dettagli sui “particolarmente da ricordare”, in primo piano non può mancare Armani che, facendo sfilare attorno al gigantesco Uri, (riproduzione in verde di un gorilla, che normalmente “staziona” nel suo salotto) un ricordo dei favolosi (per la moda) anni Ottanta, ha fatto applaudire ancora una volta una super-eleganza disinvolta col velluto nero anche per giorno, le scarpe a tacco basso.
Ecco poi Ferragamo, per il quale Paul Andrews ha puntato sul “Futuro positivo” con la sostenibilità in primo piano, abiti in poliestere (di materiali riciclabili), drappeggi, mantelle e parka di pelle termotrattata. 

Finale Valentino act collection. Creative director Pierpaolo Piccioli

Il “rompere le regole”, “vivere e viversi” sono stati il motto di Veronica Etro per t-shirt, leggings, jeans, felpe, abiti maxi, giubbotti e piumini nei più vari, e vivaci, accostamenti di colori. Genny ha innalzato un inno alla bellezza dell’arte italiana (collezione presentata nella milanese Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale) puntando su camice di chiffon, tubini e tailleur perfetti, cappotti con motivi di farfalle. Luisa Beccaria (indossatrici d’eccezione le figlie, Lucilla e Lucrezia Bonaccorsi di Reboudone) con abiti di una leggerezza incredibile, pullover e gonne maxi, gilet e mantelle.

Chiara Boni, tenendo sempre presente il tempo in cui si vive, ora punta su comfort-praticità per una donna che “deve splendere sempre, anche nel quotidiano”: in pantaloni- palazzo sia sottili sia ampi, con elastico in vita o alla caviglia, realizzati nel suo famoso jersey sostenibile, o in jeans, con top, blusa o bomber, oltre alla linea per il tempo libero realizzata per “stare, e sentirsi, bene anche fra le mura domestiche”.

Poi ecco, post-calendario, una grande Donatella Versace. Facendo sfilare le super top-model d’oggi, Donatella ha desiderato lanciare un messaggio di positività, speranza e bellezza: con la a Greca – emblema della sfilata, (scenografica, alta 12 metri, o colorata su vari capi d’abbigliamento e accessori) -, vuole rafforzare ancora di più la sua reazione ai tempi che stiamo vivendo, ribadendo la sua forza con una collezione nella quale hanno predominato gonne corte a trapezio, stivali, parka e pellicce finte.

Non si deve, poi, dimenticare che nelladieci giorni parigina della moda”  -seguita alle giornate milanesi- non sono mancati nomi italiani: da Maria Grazia Chiuri, creatrice della collezione Dior (che ha quale presidente e ceo Pietro Beccari), Schiaparelli (la grande Elsa era romana, e attuale proprietario della casa di mode è Diego della Valle), Jil Sanders (recentemente acquisita dalla Otb, holding di Renzo Rosso, che conta già nel suo portafoglio marchi quali Victor & Rolf, Maison Margela, Marni), oltre a Giambattista Valli e Miu Miu

Fra le ultimissime dichiarazioni di questo mondo moda che non si ferma: “…ben consapevoli che da qui all’estate dovremo tutti seguire con attenzione l’evoluzione della situazione sanitaria, saremo tempestivi in qualsiasi circostanza”, ha dichiarato Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, riferendosi ai prossimi saloni fiorentini. Così, mentre prosegue con ottimi risultati il lavoro sulla piattaforma digitale Connect (resterà online, con le collezioni invernali e gli eventi speciali fino alla prima settimana di aprile) si apprende che il “Pitti Uomo” si svolgerà, alla Fortezza da Basso, dal 15 al 17 giugno; immediatamente a seguire, senza soste, ecco -fino al 30 giugno- “Pitti Bimbo” e “Filati”.

“Taste, invece – dice Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine- sulla base del DPCM emanato non si terrà ad aprile, ma a fine giugno, confermando come location la Fortezza da Basso, la cui superficie consente un’efficace organizzazione degli spazi, in funzione dei distanziamenti richiesti”. “Fragranze”, invece, si dovrebbe tenere a Firenze dal 17 al 19 settembre, mentre il salone “Super”, dedicato alla moda femminile, si terrà -sempre a settembre- a Milano, nella settimana della moda. Covid- con vaccini efficienti- permettendo.  

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