Il mondo è infiammato da guerre, la non violenza va chiesta e aiutata. Perché è possibile

Ce lo ricorda anche la 39ª edizione del Premio Colombe d’oro per la Pace, organizzato da Archivio Disarmo

Archivio Disarmo valorizza il lavoro del giornalismo di pace e l’impegno della società civile. Per questo 39 anni fa è nato il Premio Colombe d’oro per la Pace, che in questo periodo, in un contesto internazionale “affollato” da guerre, assume una valenza ancora più forte e importante.

Mentre la guerra in Ucraina non accenna a vedere una conclusione e il Medio Oriente è di nuovo in fiamme, dopo l’aggressione di Hamas oltre i confini di Gaza e la reazione aerea e terrestre di Israele contro il territorio palestinese, viene da chiedersi se nel mondo sia davvero possibile la Pace.

La risposta è “sì”, ma va chiesta a gran voce. Proprio adesso è fondamentale che l’impegno per la “non violenza” sia il più capillare e costante possibile. Ce lo ricorda lo ricorda anche la 39ª edizione del Premio Colombe d’oro per la Pace, organizzato da Archivio Disarmo con il sostegno delle Cooperative aderenti a Legacoop. Un modo per far risaltare le voci che rivendicano la possibilità della pace

Nei giorni scorsi a Roma le Colombe d’oro sono assegnate da una Giuria formata da Fabrizio Battistelli, Dora Iacobelli, Riccardo Iacona, Dacia Maraini, Andrea Riccardi e Tana de Zulueta. Sono stati premiati: Carlo Cefaloni, redattore di Città Nuova, gruppo editoriale del Movimento dei Focolari, Alessia Grossi, caposervizio Esteri de Il Fatto Quotidiano, e Lorenzo Tondo, corrispondente del quotidiano inglese The Guardian.

Quanto alla Colomba dedicata alla personalità internazionale, entra quest’anno nell’Albo d’Oro del Premio Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, premiato per la mobilitazione a favore della pace in Ucraina e in Israele-Palestina, promossa dal sindacato italiano che ha dato vita al network Europe for Peace.

In apertura di lavori, i saluti istituzionali di Ornella Segnalini (Assessora ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture di Roma Capitale, delegata del Sindaco Roberto Gualtieri) e Valeria Baglio (Presidente Gruppo PD in Assemblea Capitolina).

“In un periodo, purtroppo, di guerre, non possiamo non essere al fianco di chi lavora per la pace come Archivio Disarmo”, ha detto l’Assessora Segnalini sottolineando quanto l’evento sia prezioso e assicurando la volontà di continuare a ospitarlo.

“Parlare di pace in questi giorni non è sicuramente facile. Sembra, infatti, che il mondo stia tornando a parlare con una sola voce: quella della guerra. Non dobbiamo rassegnarci a questo, ma moltiplichiamo l’impegno per riportare la pace. Un lavoro da fare tutti insieme”, ha sottolineato Baglio.

Fabrizio Battistelli, presidente di Archivio Disarmo e componente della Giuria, ha presentato i quattro vincitori delle Colombe di quest’anno:
“C’è una ragione forte per ognuno di questi nomi. Carlo Cefaloni di Città Nuova parla di un pacifismo cristiano, quello del movimento dei Focolari, che si muove in punta di piedi, spiega con semplicità, dialoga con tutti”. Di Alessia Grossi de Il Fatto Quotidiano ha detto: ‘Sembra facile alzare la voce in contrasto con la maggioranza e non lo è, mentre alle volte è indispensabile farlo specie sui temi della guerra e della pace’ “.

Sul Guardian Lorenzo Tondo scrive di migrazioni, e secondo Battistelli “il diritto-dovere degli Stati di garantire la sicurezza dei cittadini non deve mai tradursi nella menomazione dei diritti degli altri, specie di coloro che chiedono asilo”.

Per quanto riguarda l’impegno di Maurizio Landini, Battistelli ha dichiarato: “c’è solo una cosa più generosa della partecipazione civile: facilitare la partecipazione degli altri”.

Per Simone Gamberini – da quest’anno Presidente di Legacoop, sostenitrice del Premio fin dalla sua prima edizione – il Premio “assume ancora più valore in questo momento storico. Le tante guerre che insanguinano il mondo rendono, infatti, più forte la necessità di alzare la voce per chiedere la pace”.

La Colomba d’oro per la pace, disegnata dallo “scultore dei Papi” Pericle Fazzini, viene assegnata ogni anno a personalità del mondo dell’informazione che si sono distinte nel far conoscere situazioni virtuose di gestione dei conflitti e di contenimento della forza su basi nonviolente e che, nella società civile e nella politica internazionale, si sono fatte testimoni di ideali di solidarietà, dialogo e protezione dei diritti umani.

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