Il messaggio dell’Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, orgoglioso e onorato di rappresentare l’Italia in Svizzera

Il diplomatico ha presentato al Palazzo federale le lettere credenziali al Presidente della Confederazione Alain Berset

Il 17 ottobre scorso l’Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado – che ha assunto l’incarico di Ambasciatore d’Italia a Berna, in Svizzera, lo scorso 4 settembre, raccogliendo il testimone dal collega Silvio Mignano- ha presentato al Palazzo federale le lettere credenziali al Presidente della Confederazione Alain Berset.

Durante il colloquio, svoltosi dopo la cerimonia, l’Ambasciatore Cornado ha sollevato le principali questioni di interesse bilaterale, tra cui la cooperazione transfrontaliera, le vie di comunicazione attraverso le Alpi e il contributo dell’Italia al dialogo tra l’Unione Europea e la Svizzera e quelle di interesse prioritario per l’Italia come la questione del Nutriscore e la candidatura di Roma a Expo 2030.

Di seguito il suo messaggio:
“Oggi ho presentato le lettere credenziali firmate dal Presidente della Repubblica Mattarella al Presidente della Confederazione Alain Berset. Sono molto grato al Capo dello Stato e al Governo italiano per la loro fiducia e per avermi concesso l’onore e il privilegio di rappresentare l’Italia in Svizzera e sono molto grato alla Confederazione per l’accoglienza calorosa ed amichevole che mi ha voluto riservare.

Conosco la Svizzera per avervi prestato servizio dal 2018 fino all’inizio di quest’anno in qualità di Rappresentante Permanente presso le Nazioni Unite a Ginevra. Per questo il 4 settembre scorso è stato per me come un ritorno a casa, il ritorno in uno splendido Paese dove hanno trovato ospitalità dal XIX secolo milioni di cittadini italiani, tra cui esuli, lavoratori, studenti, accademici, scrittori, ricercatori e imprenditori.


È soprattutto sulla collettività italiana, autentico ponte tra i due Paesi e motore delle loro economie, che poggiano infatti gli storici vincoli di amicizia che uniscono l’Italia alla Svizzera. Per questo l’Italia nutre ammirazione per i suoi cittadini che con grandi sacrifici ed ammirevole tenacia, hanno conquistato posizioni di alta responsabilità nella società elvetica facendo della comunità italiana una delle più integrate ed affermate del Paese; una comunità che ha dato e continua a dare un formidabile contributo alla crescita della Svizzera e alla sua affermazione tra gli Stati più avanzati del mondo e che oggi promuove efficacemente il Made in Italy in un mercato nel cuore dell’Europa di 8.500.000 abitanti.

Ma la forza dei legami tra l’Italia e la Svizzera poggia anche sulla lingua e nella cultura italiana e su valori che sono profondamente radicati e condivisi nelle nostre società. Tra questi valori vi sono la libertà, la democrazia e lo stato di diritto che sono oggi minacciati e che dobbiamo difendere, per noi e per le future generazioni.

Tra questi valori vi sono l’arte dello stare insieme, la cucina italiana e la dieta mediterranea, che è la più sana del mondo, è patrimonio dell’UNESCO e ciò nonostante è minacciata da sistemi di etichettatura fuorvianti, ingannevoli e privi di fondamento scientifico.

Oggi vi sono tutte le condizioni per sviluppare ulteriormente gli eccellenti rapporti tra l’Italia e la Svizzera, a maggior ragione dopo il successo della visita di Stato del Presidente della Repubblica Mattarella in Svizzera e degli incontri tra il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri Tajani ed il Capo del Dipartimento federale degli Affari Esteri Cassis e tra il Presidente del Consiglio Meloni ed il Presidente della Confederazione Berset che hanno favorito un forte rilancio delle relazioni tra i due Paesi.

La presenza della Svizzera nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e la Presidenza italiana del G7 ci offriranno molteplici occasioni per rafforzare ancora di più questo nostro legame privilegiato. E l’Italia è pronta a fare la sua parte, per facilitare le relazioni tra Berna e le istituzioni europee sui numerosi temi di interesse comune.

È questo straordinario potenziale che intendo valorizzare. È questo partenariato unico e privilegiato che intendo consolidare per promuovere rapporti sempre più stretti tra i due Paesi e tra due popoli che sono e saranno sempre sinceramente amici.

Per questo mi auguro di tutto cuore che il 28 novembre potremo festeggiare assieme l’elezione di Roma a città ospite dell’Expo 2030 grazie anche al sostegno della Confederazione.

È con questo spirito che vi do appuntamento nei prossimi mesi attraverso la Svizzera, dalla Romandia all’Altopiano e dalle Alpi al Canton Ticino. Potrò così conoscere più da vicino il vostro Paese e parlarvi di un Paese, l’Italia, che condivide con la Svizzera una frontiera di 800 km, attraversata ogni giorno da 80.000 frontalieri che è da più di 500 anni una frontiera di pace e di stabilità.

Continuare
Abbonati per leggere tutto l'articolo
Ricordami