In Svizzera si parla meno l’inglese. Ma l’italiano non guadagna punti, nonostante la sua importanza

“Come lingua nazionale e lingua di migrazione l’italiano ha un doppio ruolo. L’italianità in Svizzera rappresenta un campo di ricerca di grande attualità”, è stato rimarcato. Ma l’idioma dantesco, sebbene lingua ufficiale, è ancora minoritaria

In Svizzera l’italiano è parlato dall’8% della popolazione, confermandosi la lingua ufficiale del Ticino e delle valli meridionali dei Grigioni. All’interno delle grandi regioni linguistiche elvetiche si contano poi numerosi sottogruppi dialettali. Nelle aree ricordate, in particolare, da tempo si sono diffusi i dialetti lombardi, che continuano a essere utilizzati ancora oggi.

Sono alcuni dei dati emersi, di recente, in occasione della Giornata europea delle Lingue 2023.

Come è stato sottolineato nell’ambito dell’incontro, la convivenza e la commistione linguistiche restano una parte integrante dell’identità nazionale del territorio elvetico. “Il plurilinguismo non è solo qualcosa di vissuto, ma anche un aspetto importante sancito dalla legge sulle lingue”, viene sottolineato nel report federale di riferimento, diffuso nell’ambito della ricorrenza.

In Svizzera, dunque, l’italiano ha ancora un ruolo marginale. Le lingue principali sono il tedesco e lo svizzero tedesco, parlato dal 62,3% della popolazione e il francese usato dal 22,8% dei cittadini confederati. La lingua romancia è praticata dallo 0,5% della popolazione.

I DATI DEL PLURILINGUISMO NELLA CONFEDERAZIONE
Anche gli stranieri che vivono in Svizzera contribuiscono alla varietà linguistica. Con una certa frequenza, nei Cantoni, si parlano anche spagnolo, serbo, croato e albanese. Negli ambienti lavorativi, lo svizzero tedesco è la lingua più diffusa, seguita dal tedesco standard (35,0 %), dal francese (29,0 %), dall’inglese (20,0 %) e dall’italiano (9,0 %). A livello professionale il romancio, quarta lingua nazionale, viene parlato dallo 0,35 per cento della popolazione attiva occupata.

Sempre in base a quanto risulta dal report, le due lingue straniere più parlate sul territorio federale sono l’inglese (5,8% della popolazione) e il portoghese (3,5% della popolazione). Quattro Cantoni (Berna, Friburgo, Vallese e Grigioni) e una città (Bienne) sono plurilingue. Oltre i due terzi della popolazione sopra i 15 anni parla regolarmente più di una lingua.

“La lingua italiana non è parlata solo all’interno del territorio dove risiede la comunità italofona, ma anche nelle altre regioni”, è stato rimarcato durante le Giornate del plurilinguismo 2023 (nate proprio per promuovere la conoscenza di più lingue, per migliorare la comprensione reciproca e lo scambio interculturale), che si sono svolte a fine settembre scorso nella Confederazione. “Come lingua nazionale e lingua di migrazione l’italiano ha un doppio ruolo. L’italianità in Svizzera rappresenta un campo di ricerca di grande attualità”.

IL PUNTO SULLA LINGUA INGLESE

Per quel che riguarda l’inglese, invece, di recente la Radiotelevisione svizzera di lingua francese RTS (Radio Télévision Suisse) ha sottolineato che il livello di conoscenza di questa lingua nella popolazione elvetica sembra risentire di un certo calo.

Nella classifica internazionale ‘EF English Proficiency Index’ (EF EPI) del 2023, pubblicata annualmente dall’omonima scuola di lingue, con sede a Zurigo, relativamente alla competenza in questione la Svizzera è retrocessa di cinque posizioni rispetto al 2022.

Attualmente la Confederazione si colloca dopo Hong Kong e davanti all’Honduras. Precede, comunque, Francia e Italia. In testa alla graduatoria si posizionano, nell’ordine, Paesi Bassi, Singapore e Austria. Fanalini di coda: Yemen, Tagikistan e Repubblica Democratica del Congo.

LE CRITICITÀ DELL’INDAGINE


Tuttavia, come hanno fatto notare alcuni esperti, la classifica, se considerata come strumento di comparazione internazionale, risente di alcune criticità. Per esempio, i punteggi attribuiti si basano su milioni di risposte al test d’inglese online gratuito di EF, al quale “partecipano solo coloro che vogliono imparare l’inglese o che sono curiosi di conoscere le proprie competenze”, come viene indicato dallo stesso istituto.

Potrebbero dunque rimanerne fuori due estremi della scala presa in considerazione, tanto le zone più povere e disagiate del mondo, prive di strumenti e risorse, quanto quelle iperconnesse e molto qualificate, come per l’appunto la stessa Svizzera. L’età media dei soggetti intervistati, a livello globale, era di 26 anni. Quasi il 90% aveva meno di 35 anni. Nei Cantoni, invece, più della metà degli abitanti ha più di 40 anni.

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