L’EOC adotta la cartella informatizzata del paziente. Al via la fase pilota

CURE E ASSISTENZA PIÙ EFFICACI CON IL DIGITALE

“Al centro c’è sempre il paziente in quanto titolare dei propri dati sanitari e sempre in condizione di decidere con chi condividerli. Questa soluzione permette a tutti i cittadini di averli ovunque a portata di mano e di condividerli tutte le volte che si renderà necessario per le cure” (C. Garcia)

In foto: Carlos Garcia, specialista dell’EOC in informatica sanitaria e presidente di e-Health Ticino

di Cristina Penco

Da alcune settimane, in Ticino, è stata avviata la fase pilota che punta a rendere possibile – in un prossimo futuro – l’adozione della cartella informatizzata del paziente (CIP) per le persone del territorio. Si chiama progetto CIP e vede promotore l’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), una realtà che si distingue per la qualità e la sicurezza delle cure assicurate ai pazienti grazie a progressi medici e tecnologici di efficacia comprovata. L’eccellenza medica e i percorsi terapeutici che caratterizzano l’ente sono incentrati sulla relazione tra professionisti e pazienti, sulla ricerca avanzata e sulla formazione di qualità. Un’offerta multidisciplinare disponibile in un’unica struttura presente su tutto il territorio: è quella proposta da EOC, che fornisce assistenza sanitaria di elevato livello garantita da specialisti di varie discipline, pronti a intervenire in qualsiasi situazione.

Perché è importante la digitalizzazione

Il nostro sarà sempre di più un futuro digitale. Ma già il presente – soprattutto con la spinta degli ultimi due anni di pandemia – è segnato in modo consistente e quotidiano dalle tecnologie informatiche, anche in ambito sanitario. Il settore, infatti, è direttamente coinvolto in questa rivoluzione. La sfida del digitale che il mondo ospedaliero è chiamato ad affrontare non consiste solo nell’assicurare macchine sempre più performanti per la diagnostica e per le terapie, ma anche nel mettere in rete l’intero sistema di cura e assistenza per migliorarlo, renderlo più efficiente, più vicino al paziente, più utile al cittadino.

In questo ambito è più che mai funzionale la creazione e l’adozione di una cartella informatizzata del paziente, che contenga tutte le informazioni rilevanti per le cure e sia disponibile in rete, assicurando le massime garanzie di privacy e sicurezza dei dati.
Quali sono i principali vantaggi di cui potrebbero beneficiare i pazienti con l’adozione di questo metodo innovativo? Ve ne sono alcuni, a partire da un miglioramento della qualità delle cure, per non dimenticare una maggiore tutela del paziente stesso, più coinvolto e stimolato a partecipare attivamente grazie al rafforzamento delle sue competenze sanitarie. Migliora anche il coordinamento tra specialisti che devono collaborare e lavorare in équipe.

Il progetto dedicato alla CIP è stato portato avanti dal Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) con l’Associazione e-Health Ticino in collaborazione con EOC. L’iniziativa, che si è avvalsa anche della collaborazione dei fornitori di prestazioni della sanità ticinese, segna un ulteriore passo avanti nello sviluppo della sanità elettronica nel Cantone. E arriva dopo l’importante traguardo raggiunto nel 2021 con l’ottenimento della certificazione ai sensi della Legge federale sulla cartella informatizzata del paziente (LCIP). In Svizzera l’attuazione di questo processo è guidata dall’Ufficio federale della sanità pubblica attraverso il centro di competenza e-Health Suisse.

Al centro l’attenzione al paziente

Ha dichiarato l’ingegner Carlos Garcia, specialista dell’EOC in informatica sanitaria e presidente di e-Health Ticino: “In questa fase iniziale ci concentriamo sugli ospedali di Locarno e di Mendrisio, indirizzandoci in prima battuta ai collaboratori e ai loro familiari. Siamo certi che in quanto principale attore nel contesto sanitario il personale EOC coglierà l’importanza del passaggio, assicurando una grande adesione al progetto”.

Ha proseguito Garcia, impegnato nello sviluppo della cartella informatizzata sin dall’avvio del progetto: “La cartella informatizzata del paziente (CIP) permette una gestione digitale dei documenti personali concernenti la nostra salute. Queste informazioni sono raccolte su un portale web attraverso un collegamento internet sicuro, e si tratta di dati messi a disposizione dal paziente, dagli istituti e dai professionisti ai quali il paziente ha accordato il diritto di accesso”.
Sul piano della sicurezza informatica, la cartella informatizzata del paziente prevede una serie di strumenti volti a tutelare gli utenti e a proteggere le loro informazioni sanitarie, quali il controllo sull’accessibilità dei propri dati sensibili, il loro criptaggio e la completa tracciabilità delle operazioni.
Ha concluso l’ingegnere, specialista EOC in informativa sanitaria e presidente di e-Health Ticino: “Al centro c’è sempre il paziente in quanto titolare dei propri dati sanitari e sempre in condizione di decidere con chi condividerli. Questa soluzione permette a tutti i cittadini di avere ovunque a portata di mano i propri documenti sanitari, e di condividerli con gli istituti, i medici e altri operatori sanitari tutte le volte che si renderà necessario per le cure”.

Una materia in continuo aggiornamento

Nello specifico, in questa fase di prova, nelle sedi dedicate di Mendrisio e Locarno messe a disposizione dall’EOC, sono state aperte finora circa 200 cartelle informatizzate per un test pubblico e sono stati raccolti i primi riscontri. La fase pilota del progetto CIP continuerà ancora alcuni mesi, in relazione al numero di cartelle elettroniche che verranno aperte. Successivamente verranno fatte opportune valutazioni su risultati e sostenibilità del progetto.
Il quadro normativo federale in materia è in fase di aggiornamento, a fronte delle revisioni di legge che sono state annunciate (nello specifico, Legge federale sulla cartella informatizzata del paziente e Legge federale sul mezzo d’identificazione elettronico e altri mezzi di autenticazione elettronici).

Raggiunta la piena convalida del sistema, grazie alla CIP le cittadine e i cittadini otterranno un accesso semplice e sicuro alle proprie informazioni sanitarie, disponendo dei dati che riguardano la loro salute in tutta libertà. Complessivamente, al momento, sono circa un centinaio gli ospedali, le cliniche private, le case di cura e gli studi medici che hanno aderito.
Per il futuro si attende una crescita progressiva del numero di professionisti della salute affiliati alla Comunità di riferimento e-Health Ticino.

LA SANITÀ DIGITALE

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La trasformazione digitale riguarda tutto il settore sanitario a livello europeo, i singoli Stati e il contesto regionale e locale. Lo scopo principale del processo è l’affermazione e la diffusione delle sue due componenti fondamentali – l’e-health e la smart healthcare – come strumenti abituali per operatori, pazienti e cittadini, al fine di migliorare la qualità dell’assistenza e della produttività del comparto nella sua totalità. Il Ministero della Salute italiano dà questa definizione di e-health: “l’utilizzo di strumenti basati sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per sostenere e promuovere la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il monitoraggio delle malattie e la gestione della salute e dello stile di vita”. L’e-health, anche noto come sanità in rete, assume sempre più importanza grazie alle sue iniziative che semplificano e agevolano l’accesso alle cure da parte dei pazienti e che contribuiscono ad accrescere l’efficienza e la sostenibilità del settore sanitario.
Per smart health si intende la “sanità intelligente”. Grazie a sensori e dispositivi collegati ai pazienti, come braccialetti e orologi tecnologicamente avanzati, è possibile raccogliere dati sullo stato di salute delle persone e curarle, anche a distanza, anticipando le situazioni critiche molto prima che si verifichino (la cosiddetta “telemedicina”).
Si tratta di strumenti molto importanti in un mondo globale che sta invecchiando. Questa, almeno, è la fotografia che viene fuori per quanto riguarda il Vecchio Continente. In base ai dati disponibili sul portale dell’Ufficio di Statistica Federale, si evince che la proporzione delle persone anziane in Svizzera sta crescendo per la concomitanza di due fattori in particolare: il basso tasso di fecondità e l’allungamento della speranza di vita. Il fenomeno è inoltre rafforzato dall’entrata dei baby-boomer nella fascia d’età della pensione. Secondo stime incluse in un report dell’Unione Europea di fine 2020, nel 2070 il 30% dei cittadini che la abitano avrà più di 65 anni. Ciò comporta che ci saranno 30,5 milioni di persone che avranno bisogno di assistenza, mentre nel 2016 la cifra superava di poco i 19 milioni. Molte di queste probabilmente soffriranno di problemi di autosufficienza e malattie croniche. L’invecchiamento della popolazione, infatti, non implica una conservazione di condizioni di salute ottimali. In termini economici, ciò si tradurrà in un consistente aumento della spesa sanitaria pubblica.

Secondo un report di IDC (International Data Corporation), la spesa dell’e-health nell’Europa occidentale dovrebbe raggiungere i 14,1 miliardi di dollari nel 2021, con un maggiore incremento relativamente alle voci “software” e “servizi” e, viceversa, un calo sul versante dell’hardware. Investire nelle nuove tecnologie per la sanità è fondamentale in vista di un futuro in cui medicina e intelligenza artificiale dialogheranno e collaboreranno sempre di più. Certo occorre trovare più di una quadra a livello politico e normativo. Ma sono sfide che vale la pena affrontare in modo congiunto e trasversale, per portare a un consistente miglioramento delle condizioni e delle prospettive dei pazienti nonché della preparazione professionale degli operatori. Dovrebbe diventare una priorità di oggi per affrontare un domani migliore per tutti.

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