L’euro ha compiuto 25 anni. È giunta l’ora di nuovi percorsi e progetti: che cosa si deve fare?

La valuta, nata il 1° gennaio 1999, è la moneta unica europea per 350 milioni di persone

di Giorgio Marini

Un quarto di secolo fa, il 1° gennaio 1999, è stato introdotto ufficialmente l’euro. Inizialmente la valuta comune nei Paesi dell’Unione Europea era usata solo per scopi contabili e per pagamenti elettronici.

La sua circolazione effettiva, invece, è avvenuta a partire dal 1° gennaio 2002, quando i cittadini di 11 Stati membri dell’UE hanno cominciato a utilizzare anche i contanti.

Con la moneta unica – adoperata attualmente, ogni giorno, da 350 milioni di persone – i cittadini europei possono confrontare prezzi, effettuare scambi commerciali, fare viaggi e molto altro con facilità.

In occasione del venticinquesimo anniversario del debutto dell’euro, i vertici dell’Unione Europea – Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, Paschal Donohoe, presidente dell’Eurogruppo, Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, e Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea – hanno diffuso un loro intervento congiunto.

“L’euro è una parte indispensabile della nostra vita quotidiana, donandoci semplicità, stabilità e sovranità”, hanno scritto le alte cariche europee. “Nel corso degli anni ci sono state sfide enormi, comprese le domande sul futuro dell’euro stesso. Ma ogni volta abbiamo trovato le risposte giuste”.

Hanno proseguito le prime linee dell’Unione Europea: “In risposta alla crisi finanziaria globale e alla crisi del debito sovrano, ad esempio, abbiamo istituito misure di salvaguardia come il sistema armonizzato di vigilanza e risoluzione nel settore bancario o il Meccanismo europeo di stabilità (fondo monetario che punta a mantenere la stabilità finanziaria nell’Eurozona, ndr)”.

Tuttavia – hanno sottolineato ancora i politici europei – il lavoro non è concluso. Anzi. L’attuale panorama globale presenta al vecchio mondo nuove sfide di natura geopolitica, economica e climatica. La soluzione a tali criticità e ostacoli risiede nell’adozione di un approccio cooperativo intenso e ambizioso, ispirato a coloro che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, hanno messo a punto nuovi percorsi, proprio come quelli che hanno portato all’introduzione della moneta unica.

A questo proposito i vertici UE hanno indicato diverse proposte, per esempio “costruire una vera unione dei mercati dei capitali, utilizzare strumenti e politiche europei per fortificare la nostra competitività e sicurezza, ad esempio rafforzando le strutture esistenti attraverso regole fiscali rinnovate e un’unione bancaria più solida. E portare la moneta unica nell’era digitale, preparando le basi per un potenziale euro digitale”.

Come è stato ricordato nella lettera aperta ai cittadini dell’Unione Europea, affermava lo scrittore francese Anatole France: “Per realizzare grandi cose, non dobbiamo solo agire, ma anche sognare; non solo pianificare, ma anche credere”.

Sulla scia di questa citazione, hanno concluso i leader: “I primi 25 anni dell’euro hanno dimostrato quanto possa avere successo un sogno. Ma mentre il mondo intorno a noi cambia, la nostra azione dimostra che un’Europa unita fornisce le risposte di cui gli europei e il mondo hanno bisogno”.

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