Un evento per ricordare l’italiano Rodolfo Zanni, il Mozart d’Argentina. Resta il mistero delle sue opere scomparse

A Cordoba, città dove il geniale musicista morì, il 26 ottobre sarà proiettato il docufilm sulla sua vita. E Giuseppe Zanni, autore della sceneggiatura, lancia un appello

di Goffredo Palmerini

A Cordoba, la città dove in circostanze sospette e misteriose Rodolfo Zanni morì all’età di 26 anni, il prossimo 26 ottobre al Cine Teatro Real sarà proiettato il film “Enigma in tempo rubato. Un Mozart argentino”, sulla vita del geniale musicista e compositore di origine italiana.

Sarà un evento eccezionale che riporterà all’attenzione del mondo della musica un personaggio straordinario, cancellato dalla memoria nonostante avesse illuminato con il suo genio la musica argentina del primo Novecento. Saranno anche eseguite le sue composizioni superstiti.

Rodolfo Zanni era nato a Buenos Aires nel 1901 da genitori italiani (suo padre abruzzese di Atri, sua madre genovese), visse solo 26 anni e la sua vita terminò nel 1927 a Cordoba in circostanze sospette e misteriose. Nel breve arco della sua esistenza ebbe una vita avvincente, poi travagliata e infine tragica.

Il film, per la regia di Francesco Cordio, scritto da Giuseppe Zanni, con la partecipazione straordinaria del tenore Fabio Armiliato, è stato girato nel 2021 in Italia e in Argentina. Ripercorre con il rigore del documentario la vicenda di gloria e fallimento, di persecuzione e morte del giovane talento musicale, non a caso definito il Mozart argentino.

Dichiara l’autore della sceneggiatura Giuseppe Zanni: “Nel breve lasso di tempo che gli fu concesso (visse tanti anni quanti Pergolesi, cinque meno di Schubert nove meno di Mozart), Rodolfo Zanni compose un’immensa quantità di lavori musicali, quasi 100 opere tra suonate sinfonie balletti, tra cui anche due opere liriche: Rosmunda, su libretto di Sam Benelli, e l’altra Glyceria, su libretto di lui medesimo, come mai nessuno aveva fatto alla sua età”.

Queste opere sono tutte scomparse – aggiunge Giuseppe Zannitranne cinque opere minori, nonostante egli le avesse presentate al Teatro Colon di Buenos Aires in un memorabile Gran Concerto, nel quale egli appena ventunenne diresse un’orchestra di 120 professori e 100 coristi in onore e in presenza del Presidente eletto della Repubblica Argentina Torcuato de Alvear e della sua fascinosa moglie, il soprano Regina Pacini. La persecuzione e la damnatiomemoriae messe in atto da forze misteriose erano quasi riuscite a far dimenticare questo musicista dall’immenso talento. Tuttavia, uomini di buona volontà, cantanti come l’indimenticabile Daniela Dessì e il tenore Fabio Armiliato, un avvocato legato da rapporti di parentela, uomini di cultura ,intolleranti all’ingiustizia e aiutati dalla stampa, dalla televisione e dal mondo letterario, scavando e operando per un lungo periodo di tempo, nei luoghi più diversi (in Argentina, in Italia, negli Stati Uniti, in Europa) sono riusciti a far riemergere il giovane compositore e a riportarlo in luce nel mondo musicale”.

“Per la definitiva consacrazione però – conclude Zanni –, si devono ritrovare le opere che deliziarono i suoi contemporanei. Perciò faccio un appello a tutti per ricercare negli archivi, nelle biblioteche, nei cassetti, nelle collezioni pubbliche e private, a sfogliare, indagare, interrogare, per raccogliere ogni testimonianza scritta e orale, racconti di famiglia, lettere, foto, documenti, spartiti, qualunque cosa che possa interessare e essere utile ad aggiungere un tassello alla conoscenza della personalità di Rodolfo Zanni. Ma soprattutto cerchiamo la musica di quasi 100 opere – sinfonie, balletti, romanze e in particolare l’opera lirica Rosmunda che le cronache dell’epoca danno editata dalla Casa Ricordi di Milano, ma che è anch’essa scomparsa. Chiunque abbia notizie su Rodolfo Zanni può comunicare attraverso l’email mozartargentino@gmail.com.

Ora però è bene dare qualche cenno in più sulla vita del grande compositore e direttore d’orchestra, facendo sintesi della ricca biografia tracciata proprio da Giuseppe Zanni, diplomatico in pensione con una carriera passata a Parigi all’OCSE, a Bruxelles presso la Comunità Europea e infine a Roma, come direttore generale presso il Ministero del Tesoro, docente presso l’Università di Teramo e la Libera Università Luiss.

Giuseppe, lontano parente del musicista, sta dedicando interamente il suo tempo, dopo essere andato in pensione, alla ricerca di notizie e soprattutto delle opere musicali composte da Rodolfo Zanni, per rendere il doveroso tributo di conoscenza e onore esorcizzando la maledizione che accompagnò la sua burrascosa e tragica vita.

Rodolfo Antonio Angelodeo Zanni nasce nel 1901 a Buenos Aires, figlio di emigrati italiani, e muore a Cordoba nel 1927. Bambino prodigio, già a 16 anni è un talentuoso direttore d’orchestra. A 19 anni entra nel corpo dei direttori d’orchestra del prestigioso Teatro Colon di Buenos Aires e il grande Felix Weingartner (1863-1942), allievo prediletto di Liszt, lo sceglie come maestro preparatore e direttore scenico. L’opera che Rodolfo Zanni deve affrontare è una delle musiche più complesse e monumentali: la Tetralogia di Richard Wagner. Rodolfo assolve il compito con grandissimo successo ed elogi da parte della critica e del pubblico.

La sua apoteosi, però, l’ha nel 1922 con un Gran Concerto Sinfonico al Teatro Colon, quando dirige, in onore del Presidente della Repubblica d’Argentina Torcuato de Alvear, un’orchestra di 120 musicisti e un Coro di 100 cantori, presentando solo opere da lui stesso composte, ottenendo uno straordinario successo.

Dopo quel trionfo, però, accade qualcosa d’inspiegabile e l’artista tanto osannato viene allontanato, cancellato, ridotto all’anonimato. Muore nel 1927 in circostanze misteriose e mai chiarite. Il suo corpo, prima sepolto in terra sconsacrata, viene riesumato e scompare, senza che si abbia più notizia delle sue spoglie.

Inoltre, fatta eccezione per quattro brani minori, scompaiono pure le 81 composizioni a lui attribuite: sinfonie, ouverture, balletti, romanze e due opere liriche (Rosmunda, quattro atti su libretto di Sem Benelli, e Gliceria, su suo libretto).

Immenso era stato il lavoro creativo nella sua breve vita, con una predilezione per la musica su grande scala, di cui quasi nulla è pervenuto fino a noi. A tutt’oggi si ignora dove siano finiti i suoi spartiti musicali.

Giuseppe Zanni e Elio Forcella, autori del romanzo “Desaparecido in do maggiore” (Zecchini Editore, 2014) sulla vita del grande musicista, insieme ad ostinate ricerche condotte in Argentina, hanno cercato di riportare alla luce il compositore dimenticato, con un insperato successo: la Rai (Tg1, Tg2 e Tg3), la radio, i più importanti giornali, persino l’Osservatore Romano, le riviste musicali in Italia e all’estero, con articoli tradotti in più lingue, hanno dato risalto alla straordinaria vicenda umana e artistica di Rodolfo Zanni.

La rivista Musica, una delle più autorevoli in Italia, ha promesso 5000 euro a chiunque segnali o ritrovi i suoi spartiti significativi. In Argentina la Radio Nacional ha mandato in onda una lunga trasmissione sul musicista, come pure la radio ufficiale del Teatro Colon ha ricordato ampiamente Rodolfo Zanni e il suo genio musicale.

L’Istituto Superiore di Musica “José Hernandez” ha pubblicato un numero monografico della rivista “Atriles” sul musicista e anche un’analisi critica, molto approfondita, del musicologo argentino Lucio Bruno Videla sulle quattro opere rimaste conosciute.

Recentemente, con la collaborazione del prof. Massimo Gentili Tedeschi del Ministero dei Beni Culturali e della prof. Laure Marcel Berlioz, direttrice del Centre de documentation de la Musique Contemporaine di Parigi, si è riusciti ad individuare 12 altre opere dello sfortunato musicista, senza tuttavia riuscire a recuperare gli spartiti, avendo la Società francese degli Autori, Compositori e Editori di Musica depositati solo gli incipit delle opere, comunque recuperati.

Molto importante è stata anche la pubblicazione, sulla rivista ufficiale del Teatro Colon di Buenos Aires, di un corposo articolo titolato “Un silencio elocuente”, pieno di interrogativi, dove si chiede come mai fosse stato dimenticato un musicista che il Colon stesso aveva giudicato talmente importante da dedicargli una serata monografica.

Un’orchestra di Buenos Aires, diretta dal M°Lucio Bruno Videla, ha messo in repertorio ed eseguito qualche tempo fa La campiña adormecida, il breve poema sinfonico superstite di Rodolfo Zanni.

Il docufilm “Enigma in tempo rubato. Un Mozart argentino” che sarà presentato a Cordoba, della durata di 60 minuti, sottotitolato in più lingue, vede la straordinaria partecipazione del celebre tenore Fabio Armiliato – che ha recitato con Woody Allen ed Ettore Scola – e racconta la storia sfortunata e drammatica del geniale pianista, compositore e direttore d’orchestra argentino.

Il film è stato presentato finora in 9 Festival internazionali del Cinema.

Ci si augura, finalmente, che il rinnovato interesse sul grande musicista italo-argentino possa davvero stimolare in Argentina la collaborazione della comunità italiana – e delle numerose associazioni abruzzesi in particolare – nelle ricerche in ogni angolo del Paese, negli archivi di associazioni musicali, tra gli appassionati di musica, nelle biblioteche, di ogni traccia di notizia, indizio, informazione utile, per poter auspicabilmente ritrovare gli spartiti delle numerose opere composte da Rodolfo Zanni. Come pure per avere risposte sulla strana sorte e sull’emarginazione che ha dovuto subire in vita, nonostante l’indiscusso suo talento, sebbene egli avesse un carattere altero, alieno dai compromessi, e soprattutto libero e amante della libertà, in un periodo purtroppo complicato della vita politica in Argentina. Chissà se con l’apertura degli archivi segreti del Paese e gli archivi della Polizia non si possano chiarire tanti lati oscuri sul trattamento subito dall’artista e dell’inconcepibile dannazione della memoria sua e delle sue opere. Affinché le opere del grande musicista, di cui si auspica il rinvenimento degli spartiti, possano finalmente diventare patrimonio della cultura argentina e della musica mondiale.

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